Trasferire conoscenze e innovazione nell'uso sostenibile degli agrofarmaci in agricoltura.
Questo è il focus di Trainagro 2020, un progetto co-finanziato dalla Regione Lombardia nell'ambito del Feasr - Programma di sviluppo Rrurale 2014-2020, che, oltre al trasferimento delle proprie competenze nel settore agricolo in Lombardia, mira a rafforzare il legame tra agricoltura e ricerca.

Affinché questo sia possibile, l'obiettivo di Trainagro 2020 è quello di promuovere attività informative e dimostrative sul tema dell'uso sostenibile e responsabile dei prodotti fitosanitari.
Con una durata di due anni, Trainagro è coordinato dall'Università Cattolica del Sacro Cuore - centro di ricerca Opera e svolto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra (Disat) dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca e il Parco regionale dell'Adda Sud.

Coinvolge inoltre Image Line, l'azienda hi-tech faentina che mette in campo la sua esperienza nel campo dei servizi, ma anche della comunicazione grazie ad AgroNotizie.


Trainagro 2020, i 360 gradi del progetto

Fin dal suo inizio, il progetto Trainagro è stato indirizzato verso il supporto di imprese agricole che hanno l'obiettivo di perseguire un proprio percorso di sostenibilità ambientale.
Questo obiettivo - afferma Antonio Finizio dell'Università Bicocca di Milano - è stato raggiunto grazie alla creazione di strumenti, di semplice applicazione, da utilizzare per l'analisi e il miglioramento del profilo ambientale dell'azienda agraria”.

L'utente accede ai “tool” di progetto attraverso delle credenziali personali, ottenibili tramite registrazione sul portale di Trainagro. In questo modo, viene garantita la protezione delle informazioni inserite. Inoltre ogni utente potrà salvare, ripercorrere, modificare e gestire le analisi già effettuate.
In futuro - prosegue Finizio - riteniamo che i risultati, ottenuti dall'applicazione di questi tool, possano essere utilizzati per la certificazione ambientale dell'azienda”.

Trainagro ha prodotto quindi due strumenti di autovalutazione aziendale: le check-list e un indicatore di rischio a scala aziendale.
Le check-list consentono di misurare il livello di sostenibilità nella gestione dei prodotti fitosanitari in azienda” sottolinea Finizio.
Compilare le check list richiede circa venti minuti. "In questo tempo l'utente risponde ad una serie di domande che ripercorrono le fasi di gestione del fitofarmaco in azienda - spiega il docente -. Successivamente, grazie ad un cruscotto grafico, si ottiene la sintesi della prestazione complessiva nonché un'analisi delle principali criticità in ciascuna fase di gestione del prodotto fitosanitario. Sono infatti forniti messaggi di alert specifici per evidenziare i possibili miglioramenti e i collegamenti con le azioni previste nel Piano di azione nazionale (Pan)".

Il secondo strumento, invece, è un indicatore di rischio dell'azienda calato nel contesto territoriale in cui si opera.
"Grazie ad un software sviluppato nell'ambito del progetto, l'utente può valutare l'impatto ambientale delle strategie di difesa fitosanitaria attuate o attuabili nei diversi appezzamenti aziendali. Inoltre, uno degli output dell'indicatore è la restituzione di suggerimenti sulle opportune misure di mitigazione del rischio da utilizzare per ridurre al minimo l'impatto ambientale della strategia di difesa fitosanitaria. Come per le check list, anche in questo caso si è badato molto alla semplicità di utilizzo del software. Infatti, l'utente identifica l'appezzamento su cui intende effettuare la valutazione di rischio e inserisce la strategia di difesa".

"Attualmente, questo indicatore è stato realizzato nel contesto territoriale del Parco Regionale dell'Adda Sud, ma con Trainagro 2020 prevediamo l'estensione di applicabilità dell'indicatore su tutta l'area di pianura di regione Lombardia".

Quali saranno i prossimi passi del progetto?
"Oltre, a lavorare, all'estensione dell'indicatore su tutto il territorio della pianura lombarda, è rinnovata l'organizzazione di attività informative e dimostrative. Un obiettivo è quello di migliorare e rendere più efficace la comunicazione e la sensibilizzazione degli operatori agricoli riguardo l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Un altro è quello di favorire la diffusione di pratiche, prodotti e tecnologie innovative, anche al fine di ridurre la contaminazione delle acque provocata dall'uso inappropriato di queste sostanze in modo puntiforme e diffuso".

"Mi preme sottolineare - conclude Antonio Finizio - che a breve partirà un'indagine conoscitiva sul territorio lombardo, per analizzare e comprendere le principali carenze a livello aziendale in materia di gestione sostenibile dei fitofarmaci e sui i fattori che limitano l'uso di innovazioni in agricoltura. Di fatto, nella realtà agricola italiana, esiste un problema di digital divide su cui a nostro avviso è assolutamente necessario intervenire se si vuole rendere realmente sostenibile questo settore".
 
Macchina agricola e agrofarmaci
(Fonte: Trainagro)


Agrofarmaci, tra criticità e sostenibilità

Insetticidi, fungicidi, anticrittogamici, erbicidi e diserbanti.
Una grande varietà di prodotti che possono essere raggruppati nella macrocategoria degli “agrofarmaci”.

Ma essendo appunto farmaci, quali sono le criticità che possono insorgere nel loro utilizzo?
"La parola farmaco deriva dal greco pharmakon, che vuol dire 'rimedio, medicina', ma anche 'veleno' - afferma Ettore Capri, docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore -. Sono rimedi se si usano correttamente ma veleni quando si utilizzano in modo scorretto. A differenza dei farmaci umani, gli agrofarmaci possono essere veleni per l'uomo, l'ambiente e tutti gli organismi viventi, ma sono rimedi per ottenere produzioni alimentari essenziali per la salute degli stessi”.

Per questo motivo è importante essere consapevoli circa il loro utilizzo.
"Gestire gli agrofarmaci significa prima di tutta saper gestire la complessità - continua Capri - La consapevolezza è ricordarsi di avere sempre in mano una bilancia con due piatti: uno il danno ed uno il beneficio, entrambi governati dall'agricoltore”.

Una consapevolezza che non è solo conoscenza tecnica ma anche consapevolezza sociale con un rispetto verso i consumatori, i residenti, gli astanti e gli operatori agricoli.

Il rispetto delle indicazioni in etichetta e l'applicazione di buone pratiche agricole possono modificare i pesi sui piatti della bilancia. Per questo è importante essere sempre informati sugli strumenti che si ha a disposizione per gestire sempre al meglio la complessità - sottolinea il docente che aggiunge -. Le linee guida prodotte nell'ambito del progetto Trainagro 2020 e l'uso degli indicatori di rischio possono essere di grande supporto governando così il gioco dei piatti. Questo è l'uso sostenibile degli agrofarmaci”.

Quindi la sostenibilità passa anche dalla responsabilità?
Certo. L'agricoltore responsabile è consapevole del fatto che gli agrofarmaci vanno usati in modo corretto, ma devono anche essere supportati nel migliorare le proprie performance rispetto l'uso sostenibile in un contesto specifico - prosegue Capri -.
Come? Fornendogli o facilitandogli il reperimento delle informazioni sulle innovazioni e/o strumenti che gli consentono di agire sia sulle criticità strutturali ma anche comportamentali, e dotandoli di strumenti che gli facilitano la misura della loro sostenibilità e la produzione dei dati oggettivi. Trasformando il dato rilevato in azienda in informazione si facilita anche il dialogo con le componenti della società".

"C'è molto lavoro da fare soprattutto nel campo dell'informazione perché l'uso sostenibile e in generale il concetto di sostenibilità diventi corpo gestionale delle imprese agricole. L'innovazione tecnologica però non è sufficiente se non si corporizza l'innovazione culturale della sostenibilità all'interno di un'azienda. Per questo ribadisco l'importanza di seguire Trainagro, partecipare alle attività che promuove e partecipare all'indagine che verrà lanciata per calibrare l'azione informativa e dimostrativa di Trainagro 2020 sul contesto specifico lombardo” conclude Ettore Capri.
 
Macchina agricola che sparge agrofarmaci
(Fonte: Trainagro)
 

Ogni opinione è importante

E per avere una panoramica del territorio lombardo, gli utilizzatori di prodotti fitosanitari possono condividere la propria cultura aziendale, attraverso un questionario. Lo scopo dell'indagine è quello di raccogliere informazioni per fornire un supporto mirato e tarare l'azione informativa e dimostrativa sul contesto specifico di riferimento.

Il questionario, che sarà possibile compilare anonimamente, si divide in 3 sezioni.

La prima richiede la compilazione di tutti quei dati che consentono di caratterizzare i campioni e le analisi statistiche. Successivamente verranno richieste informazioni per comprendere gli elementi di criticità e/o di forza relativi all'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari durante la fase della loro gestione all'interno dell'azienda e quindi del loro utilizzo.
Infine seguirà un'ultima parte mirata a comprendere i fabbisogni informativi e le preferenze sulle modalità di reperimento delle informazioni.

Partecipa al questionario
Bando Psr

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