Gli agricoltori biologici, ma non solo, hanno un nuovo alleato nella difesa delle colture dalle malattie fungine. Durante una diretta streaming, resa necessaria dalla quarantena da Covid-19, Syngenta ha presentato Taegro, un innovativo agrofarmaco ad azione antifungina registrato su vite e su una molteplicità di orticole (fragola, lattuga, melone, pomodoro, ...), attivo contro oidio, botrite, sclerotinia e bremia.
 

La natura a difesa delle piante

Dietro all'efficacia di Taegro c'è un batterio, il Bacillus amyloliquefaciens. Tra i tanti ceppi di questo microrganismo presenti nel suolo, i ricercatori di Syngenta ne hanno isolato uno particolare, l'FZB24. Si tratta di un ceppo con una spiccata azione antifungina che si esplica nella produzione di lipopeptidi e polichetidi 'ceppo-specifici'.
 

Questo particolare ceppo di B. amyloliquefaciens produce insomma delle molecole che si distinguono per la capacità di contrastare lo sviluppo dei funghi. Ma non solo, perché dopo l'applicazione sulla coltura i batteri creano una temporanea barriera fisica che blocca lo sviluppo di eventuali microrganismi patogeni. Come si vede bene nella foto Taegro colonizza la superficie della foglia impedendo ad altri organismi di insediarsi.
 
Taegro forma una barriera fisica nei confronti di altri microrganismi
Taegro forma una barriera fisica nei confronti di altri microrganismi

Oltre al rilascio dei metaboliti antifungini (in totale più di quindici) e all'azione 'barriera', Taegro protegge la pianta attivando il Sistema di resistenza acquisita, stimolando cioè i meccanismi di autodifesa interna. In altre parole B. amyloliquefaciens, benché non pericoloso, mette in allerta il 'sistema immunitario' della coltura, che è pronta a reagire quando un microrganismo patogeno tenta di penetrare nei tessuti vegetali.
 

Tutti i vantaggi di Taegro

Taegro è un agrofarmaco che trova la sua naturale collocazione nelle strategie di difesa in regime di biologico, affiancandosi ai tradizionali trattamenti a base di rame e zolfo. Ma è ideale anche inserito in strategie di difesa integrata, in quanto è un prodotto che non lascia residui, ha tempi di carenza molto ridotti (solo quattro ore) e ha un favorevole profilo ecotossicologico.

Ma i vantaggi di Taegro, illustrati da Paolo Borsa e Claudio Malagrinò durante la diretta streaming, sono molteplici.
In particolare:
  • Taegro non imbratta foglie e frutti.
  • È estremamente flessibile nelle condizioni di applicazione. Può essere irrorato con un intervallo di temperature ambientali tra 15 e 45°C (con un optimum tra 30 e 35°C) e con un pH dell'acqua compreso tra 5 e 9.
  • E' compatibile con la maggioranza di agrofarmaci in commercio, compresi quelli a base di rame e zolfo.
  • È registrato in biologico.
  • Non è irritante per l'operatore o per gli astanti.
  • È selettivo e non dà alcun problema di fitotossicità.
  • Non ha tempo di carenza. I residui che lascia sui prodotti non sono soggetti a limitazioni.
  • Ha un tempo di rientro di sole quattro ore, ideale quindi nelle raccolte scalari che caratterizzano molte colture orticole.
  • Taegro è pronto all'uso e nella sua confezione si mantiene attivo almeno per tre anni.
  • Ha un dosaggio d'uso molto basso (185-370 g/ha) che lo rende di facile utilizzo.
  • È resistente al dilavamento.
  • Non dà problemi in cantina nella fase di vinificazione.


Modalità di applicazione

Taegro si presenta come una polvere bagnabile e deve essere applicato per via fogliare. Nel caso di pieno campo deve essere impiegato ogni sette giorni, in serra invece ogni tre-cinque giorni. Per il successo della difesa è fondamentale agire in maniera preventiva. Taegro non ha infatti azione curativa, ma impedisce la colonizzazione dei tessuti vegetali da parte dei funghi. Deve essere quindi applicato in maniera tempestiva prima dell'infezione.
 
Colture e dosi d'impiego

Taegro trova applicazione su uva, sia da vino che da tavola, specialmente nel Centro-Sud Italia, dove ci sono pochi problemi di peronospora e dove invece l'oidio rappresenta un vero cruccio per i viticoltori. Taegro è registrato contro botrite e oidio, per un massimo di dieci applicazioni all'anno, ad una dose che varia da 185 a 370 g/ha a seconda della pressione della malattia.

In regime di difesa integrata Taegro può essere impiegato contro botrite in fioritura e invaiatura, lasciando a prodotti come Switch e Geoxe la difesa nella fase di pre-chiusura grappolo. Contro oidio invece Taegro è ottimale nelle fasi di invaiatura e pre-raccolta, in quanto non lascia residui normati.
 
Taegro per il controllo della botrite e dell'oidio della vite

Anche nelle colture orticole Taegro trova la sua naturale collocazione nelle fasi finali del ciclo. In particolare nelle colture a raccolta scalare l'agricoltore può giovarsi di tempi di rientro minimi, di appena quattro ore.
 

L'impegno di Syngenta per una agricoltura moderna

Come ricordato ad inizio conferenza da Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta Italia, l'azienda è ormai impegnata da anni nella ricerca di soluzioni innovative per il biocontrollo delle fitopatologie. Non solo dunque chimica di sintesi, ma anche soluzioni di origine biologica (microrganismi, estratti naturali, minerali e feromoni).

Si tratta di un'attività di R&D che si inserisce nell'impegno di Syngenta su tre direttrici: promuovere una agricoltura che sia sempre più sostenibile sotto il profilo ambientale e sociale, ricercare una costante riduzione dei residui nelle colture, investire nella tutela degli agricoltori e dell'ambiente.

Vanelli ha poi voluto riservare un ringraziamento particolare a tutti gli operatori della filiera agroalimentare che in queste settimane di quarantena si stanno impegnando per garantire agli italiani prodotti sani e di qualità. Un ringraziamento che si è concretizzato in questo video.