Nel basso piacentino il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) rappresenta una delle principali avversità con cui i produttori di pomodoro da industria devono fare i conti. Il clima caldo e ventilato favorisce lo sviluppo di questo acaro che attacca le foglie del pomodoro causandone il disseccamento. La crescita stentata delle piante porta ad una diminuzione della produttività del campo e ad un abbassamento della qualità dei frutti.

Nella campagna 2018 (e in maniera minore in quelle precedenti) la pressione di questo insetto si è fatta particolarmente sentire. Le cause della maggiore presenza dell'acaro non sono del tutto chiare, ma un ruolo lo ha certamente avuto il mutamento del clima. E la situazione ha spinto il Consorzio Casalasco, uno dei principali produttori di pomodoro in Italia, a tentare l'impiego di insetti utili, prodotti da Bioplanet e distribuiti tramite drone, per il controllo del ragnetto rosso. Un acaro fino ad oggi contrastato quasi esclusivamente con agrofarmaci.
 
Il drone di Aermatica3D adattato al lancio di insetti utili
Il drone di Aermatica3D adattato al lancio di insetti utili


Le prove a Rivergaro

A Rivergaro, in provincia di Piacenza, è stata condotta una prova su due parcelle di 1,2 e 1,5 ettari. Nel primo caso sono stati distribuiti ad ogni applicazione 200mila esemplari di Amblyseius andersoni ad ettaro. Nella seconda tesi sono stati distribuiti 100mila esemplari di Amblyseius andersoni e 20mila di Phytoseiulus persimilis. In entrambe le parcelle si sono previste due-tre applicazioni.

Amblyseius andersoni è un predatore generalista che si nutre di un gran numero di specie di acari e perfino di polline. Questo gli permette di vivere stabilmente all'interno di una coltura e inoltre è attivo anche con temperature prossime ai 40 gradi. E' poco efficace nell'abbattere la popolazione di ragnetto rosso sul breve periodo, ma può offrire maggiori garanzie sul lungo periodo.
 

Phytoseiulus persimilis è invece un predatore specie specifico, dotato di un'alta mobilità e in grado di compiere generazioni brevi. Dovrebbe dunque riuscire a controllare il ragnetto rosso in maniera efficace fin da subito, ma probabilmente non nel lungo periodo. Per questo viene associato ad Amblyseius andersoni. Le due tesi hanno l'obiettivo di comprendere quale delle due strategie offra le migliori garanzie.

"In entrambe le parcelle la difesa contro il ragnetto rosso si basa esclusivamente sull'azione degli insetti utili che nelle nostre speranze dovrebbero riuscire a limitare la diffusione di questo acaro", spiega ad AgroNotizie Mattia Damiani, agronomo del Consorzio Casalasco. "Inizialmente avevamo programmato due lanci, ma a causa del rinvenimento precoce di esemplari di ragnetto rosso sulle piante di pomodoro siamo stati costretti ad aggiungerne un terzo ad un mese dal trapianto delle piantine".
 

Lancio degli insetti con il drone

Questi insetti utili vengono solitamente utilizzati all'interno di colture protette e distribuiti al suolo manualmente. Nel caso della prova di Rivergado invece è stato utilizzato un drone, messo a punto da Aermatica3D con il contributo di Marco Zambelli, agronomo consulente del Consorzio agrario dell'Emilia, caricato con il prodotto costituito da un disperdente di natura vegetale e dagli insetti.

Attraverso l'utilizzo di velivoli senza pilota, che seguono percorsi di volo pre-impostati, è dunque possibile coprire vaste superfici in un tempo relativamente breve, cosa che invece non sarebbe possibile trattando manualmente. Occorre tuttavia prestare attenzione alla formulazione del prodotto in quanto ad oggi è pensata per la distribuzione manuale e necessiterà invece di correzioni una volta che l'applicazione tramite drone avrà preso piede.
 
La mappa Ndvi prodotta con i dati rilevati dal drone
La mappa Ndvi prodotta con i dati rilevati dal drone

Per monitorare l'andamento della prova saranno effettuati dei voli settimanali attraverso un drone dotato di una camera multispettrale. I dati raccolti verranno poi utilizzati per la elaborazione di mappe di vigore in grado non solo di indicare all'operatore lo stato di salute della coltura, ma di individuare in maniera precoce la presenza di focolai di ragnetto rosso.