La lotta (vincente, al fine) al cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus), che ha causato ingenti danni ai castagneti nel nostro Paese, ha fatto trascurare le cidie, i parassiti più tradizionali e responsabili del cosiddetto "bacato". 

Non si è distratta Isagro, il cui novarese centro ricerche ha messo a punto uno strumento efficace, di semplice applicazione e del tutto eco-compatibile per ridurre considerevolmente gli attacchi nel castagneto: Ecodian CT, il filo di cellulosa ricoperto da materiale bio-plastico che diffonde il feromone specifico delle specie Cydia splendana e C.fagiglandana operando "disorientamento sessuale" fra i maschi delle due specie, i quali non riuscendo ad identificare le femmine non le fecondano impedendo ovoposizione. 

Ecodian CT è al centro di un ben più preciso sistema preventivo. Grazie da un lato al monitoraggio attuato dalle trappole Traptest innescate con i feromoni delle due specie, utili per identificare l'inizio dei voli e la loro intensità, e soprattutto dall'altro con l'inedita (su scala globale) applicazione IsatrApp che geolocalizza, tramite GPS le trappole, ne registra le catture e le segnala a centrali di raccolta dati.

I castagneti italiani sono ancora in buona parte confinati in ambiente boschivo, dunque la soluzione Isagro per la prevenzione degli attacchi in quanto totalmente ecologica, sicura per l'ambiente, per gli operatori e per l'entomofauna utile rappresenta un importante passo nella direzione di una lotta biologia supportata dalla digital disruption.