La notizia del ritrovamento di un focolaio di Xylella fastidiosa in Toscana, è arrivata oggi, 12 dicembre 2018, dal Mipaaft, una notizia preoccupante ma non da dover destare particolare allarme né tanto meno allarmismi.

A scoprire il focolaio, nel comune di Monte Argentario, in provincia di Grosseto è stato il Servizio fitosanitario regionale della Toscana, nel corso del monitoraggio ufficiale per Xylella fastidiosa.

Come riporta il comunicato del ministero, dalle prime analisi è risultato che il batterio ritrovato appartiene alla sottospecie Multiplex, differente dalla sottospecie pugliese Xylella fastidiosa pauca ceppo CoDiRo.

La sottospecie Multiplex, rinvenuta in Toscana, non era mai stata ritrovata in Italia fino ad ora, ma è presente in Francia, in Corsica, Provenza e Costa Azzurra e in Spagna.

A risultare positive sono state 41 piante arboree ed arbustive a seguito di oltre mille rilievi effettuati nell'area interessata, intorno all'abitato di Porto Santo Stefano, una zona abbastanza isolata dal resto del territorio toscano per la presenza della laguna di Orbetello che la separa dal resto della regione.

Le piante che sono risultate positive sono tredici ginestre, undici Polygala myrtifolia, tre mandorli, due Calicotome, un rosmarino, una lavanda, un cisto, e un eleagno. Non ci sono invece casi di olivi positivi al batterio.

Non è ancora chiaro come sia arrivato il batterio, anche se l'ipotesi più probabile sembra essere quella del trasporto involontario di un insetto vettore.

Ora partono le procedure di eradicazione, che prevedono l'immediata eradicazione delle piante infette, come previsto dalla normativa nazionale ed europea.

Verrà inoltre istituita un'area delimitata comprendente la zona infetta interessata, dove ricadono le piante colpite, e una zona cuscinetto circostante di 5 chilometri dove verrà svolta un'attenta sorveglianza.

All'interno di questa area sarà condotto un monitoraggio costante per escludere la presenza di ulteriori piante infette che, se ritrovate, saranno rimosse insieme a tutte le piante con sintomi sospetti entro un raggio di 100 metri, poiché potenzialmente infette.

L'assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi ha sottolineato che la situazione è attualmente sotto controllo e che può avere un esito positivo, sia per la condizione di parziale isolamento della zona colpita sia per il fatto che non ci sono olivi coinvolti.

Remaschi ha sottolineato anche che il ritrovamento è indice dello scrupoloso e continuo lavoro del Servizio fitosanitario regionale, che garantisce una sorveglianza continua.

Un lavoro che ha portato lo scorso anno a dichiarare la Toscana regione indenne da Xylella fastidiosa, una dichiarazione con un valore strategico enorme data l'importanza economica del vivaismo olivicolo in particolare della provincia di Pistoia.

Vivaisti che hanno già voluto comunicare che il materiale vivaistico non è a rischio.
Rassicurazioni arrivano anche dalle principali associazioni di categoria.

Per Francesco Mati, presidente Sezione prodotto florovivaistico Confagricoltura Toscana, la notizia non deve cogliere di sorpresa proprio per il fatto che vengono fatti i controlli e vengono fatti bene, motivo per cui ringrazia l'assessore e il responsabile del Servizio fitosanitario regionale Lorenzo Drosera.

Controlli che garantiscono la sicurezza e il monitoraggio anche delle produzioni vivaistiche e anche del materiale vegetale venduto, che è sempre garantito anche dal punto di vista fitosanitario.

Una fiducia, quella verso il Servizio fitosanitario regionale che è stata espressa anche dal presidente della Cia Toscana Luca Brunelli, che non nasconde la preoccupazione ma invita a non creare allarmismi.

Ora aspettiamo i prossimi sviluppi di cui continueremo a dare prontamente notizia.