Nella riunione straordinaria dello Scopaff (Standing committee on plants, animals, food and feed), tenutasi a Bruxelles il 27 novembre scorso, i rappresentanti dei 28 paesi membri hanno approvato a maggioranza qualificata (22 paesi a favore, 3 contro – Belgio, Olanda e Danimarca – e 3 astenuti – Slovenia, Slovacchia e Repubblica Ceca) il rinnovo dell’approvazione europea del rame per uso fitoiatrico. Le indiscrezioni delle scorse settimane sono state tutte confermate: vediamo brevemente quali.
 

Quattro chili posson bastare

La tanto temuta drastica riduzione dei dosaggi a 4 kg di rame per ettaro per anno è stata confermata, così come la possibilità di superare questo limite in annate particolarmente piovose, a patto che durante l’intera durata dell’approvazione (7 anni) non si somministrino più di 28 kg per ettaro in totale, con una media annua di appunto 4 kg. La resistenza dei paesi del centro e del nord europa, riluttanti ad applicare questa facilitazione (chiamata anche “lissage”), è stata superata rendendola facoltativa.
 

Meno piombo, sotto controllo anche nichel, cromo, mercurio, antimonio e cobalto

Le nuove condizioni di autorizzazione impongono ai produttori di tenere sotto controllo, in aggiunta ad arsenico, cadmio e piombo, anche nichel, cromo, mercurio, antimonio e cobalto, i cui quantitativi massimi nella sostanza attiva saranno:
  • Arsenico max. 0.1 mg/g Rame
  • Cadmio max. 0.1 mg/g Rame
  • Piombo max. 0.3 mg/g Rame (era 0.5)
  • Nickel max. 1 mg/g Rame
  • Cobalto max. 3 mg/kg
  • Mercurio max. 5 mg/kg
  • Cromo max. 100 mg/kg
  • Antimonio max. 7 mg/kg
Da segnalare che per i prodotti rameici venduti nell’ambito della normativa fertilizzanti, spesso oggetto di usi impropri, queste limitazioni per adesso non si applicano, in virtù anche del fatto che le dosi utilizzate per colmare le carenze sono molto inferiori. Le frodi commesse utilizzando concimi rameici a dosi da fungicidi potrebbero anche costituire non solo un problema autorizzativo (vendita di prodotti fitosanitari non autorizzati) e fiscale (evasione Iva), ma anche sanitario.
 

Criticità

I numerosi allarmi riportati laconicamente nella conclusione dell’Efsa sono diventati raccomandazioni per gli Stati membri che dovranno valutare i dossier di adeguamento dei relativi formulati: si va dal rischio per operatori, astanti, residenti e lavoratori, alla protezione degli organismi acquatici e alla contaminazione dei terreni col rispetto dei limiti massimi distribuiti.
 

Candidato alla sostituzione

Viene confermato lo status di candidato alla sostituzione, alla base della durata ridotta dell’approvazione (7 anni).
 

Quando e come

Il rinnovo dell’approvazione entrerà in vigore il 1° gennaio 2019 (non il 1° febbraio) e scadrà dopo 7 anni, il 31 dicembre 2025. I titolari di autorizzazione dovranno quindi presentare domanda di rinnovo delle autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti rame entro il 31 marzo 2019 e gli stati membri dovranno valutare i relativi dossier entro la fine del 2019, a meno che non venga richiesta una deroga temporale per presentare studi aggiuntivi per confermare la conformità alle nuove condizioni di approvazione della sostanza attiva.
 

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  • Agenda of Committee on Plants, Animals, Food and Feed Section Phytopharmaceuticals – Legislation

"Bollettini di guerra: fitosanitari e rinnovi" è la serie di articoli con cui AgroNotizie segue le "battaglie" nella valutazione dei dossier per autorizzazioni e rinnovi dei prodotti fitosanitari.