Siamo alle solite: dal 1° giugno 2015 (quindi oltre tre anni fa) è vietata l’immissione in commercio di prodotti fitosanitari non conformi al regolamento CLP (1272/2008), che ha sostituito i vecchi simboli della direttiva 99/45 con gli oramai celeberrimi pittogrammi, ed è stato concesso un periodo di due anni (quindi sino al 1° giugno 2017) per eliminare le scorte di prodotti già presenti sul mercato all’entrata in vigore del regolamento.
Nonostante questo, fa sapere Compag tramite un comunicato, sono ancora presenti importanti quantitativi di prodotti fitosanitari con la vecchia etichetta che, se non verrà trovata una soluzione, sono tristemente avviati allo smaltimento come rifiuti. La normativa comunitaria attualmente in vigore non consente, infatti, la presenza sul mercato di prodotti non in regola col CLP dopo il 1° giugno 2017.
 

In discarica per una croce di S. Andrea al posto di un punto esclamativo

Ovviamente la semplificazione del comunicato, adottata per migliorarne l’impatto, che liquida la differente modalità di comunicazione del pericolo della normativa CLP come semplice variazione grafica, va considerata come una provocazione, in quanto molto spesso la versione DPD e quella CLP dello stesso identico prodotto riportano simboli non sempre riconducibili, molto semplicemente perché in diversi casi le soglie adottate dalle due normative sono diverse e non è impossibile, ad esempio, trovare il medesimo prodotto non classificato secondo la DPD che col CLP riporta il GHS08 (più volgarmente denominato “uomo che esplode”).
Tuttavia la denuncia della potente organizzazione di settore è condivisibile: se un prodotto è perfettamente in regola con la normativa vigente (quindi la composizione è invariata rispetto a quella depositata, la sostanza attiva è regolarmente approvata nella Ue, i coformulanti sono in regola col Reach e soprattutto la relativa autorizzazione con etichettatura CLP è attiva, etc., etc.) ad eccezione dell’etichetta, non è possibile che lo spirito di una normativa ideata per proteggere l’uomo e l’ambiente contempli uno scempio ecologico come quello di smaltire in discarica prodotti fitosanitari per via di un problema di etichetta.
Infatti la norma non dice questo, ma prescrive che i prodotti siano etichettati in conformità ai nuovi dettami e che l’etichetta sia solidale alla confezione in modo che l’utilizzatore sia sempre correttamente e inequivocabilmente informato sui pericoli che corre quando manipola il prodotto.
 

Come sempre questione di soldi

Lo stesso ministero della Salute, nel suo comunicato del 24 febbraio 2017, pubblicato proprio in vista dell’ormai lontana scadenza di maggio 2017, dettava le modalità con cui procedere all’aggiornamento di prodotti con queste problematiche mediante rietichettatura in siti autorizzati.
In realtà il ministero della Salute afferma che la citata rietichettatura non sarebbe possibile per adeguamenti per i quali siano stati fissati periodi di smaltimento scorte, e il CLP è inquadrabile in questa casistica, ma sicuramente si riferisce a casi in cui la composizione è cambiata. Infatti un prodotto che ha la composizione diversa da quella autorizzata dal ministero della Salute non può in effetti essere “regolarizzato” mediante aggiornamento dell’etichetta, ma un formulato con composizione uguale a quella depositata e con l’etichetta aggiornata difficilmente può essere considerato irregolare.
 

Concludendo

Forse la risposta che l’importante organizzazione di settore attende dalle autorità non è così difficile e forse è stata già data: basta forse un po’ di buona volontà.

P.S. Ma per quale motivo in Italia non riusciamo mai a rispettare le scadenze? Nel caso del CLP il tempo concesso non sembrava poco… Dimentichiamo sempre l’aspetto che storicamente ha differenziato l’Italia dagli altri paesi europei: la valenza commerciale della classificazione dei prodotti, per via della normativa sul Patentino, che negli altri paesi non ha lo stesso impatto. Ma questa storia la racconteremo, forse, più avanti.
 

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

Comunicato del 24 febbraio 2017 “Rietichettatura di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti di prodotti fitosanitari”