Inauguriamo la rubrica "Bollettino di guerra" per informare tutti gli addetti alla filiera degli agrofarmaci dei risultati delle varie "battaglie" che vengono combattute durante la valutazione dei dossier dei prodotti fitosanitari durante la procedura di autorizzazione o di rinnovo della loro approvazione nella Ue e che spesso consentono di prevedere con sufficiente anticipo il destino del prodotto, ben prima che venga ufficializzato con un regolamento di esecuzione. La rubrica "Avvisi ai naviganti" continuerà come consueto fornendo le indicazioni basate sui provvedimenti ufficiali.
 

Comitato di appello del 12 luglio 2018: tornano le minoranze di blocco

Nulla di fatto alla riunione del Comitato di appello tenutasi a Bruxelles il 12 luglio scorso: come era già accaduto nelle precedenti riunioni dello Scopaff, le proposte della commissione Ue di non rinnovare l’approvazione di Pymetrozine, Thiram e Diquat e di restrizione al solo uso in serra per il Malathion non hanno raccolto la maggioranza qualificata necessaria né all’approvazione né alla bocciatura del provvedimento (non succede mai, anche perché la Commissione chiede sempre agli Stati i propri orientamenti di voto e se i “sondaggi” sono sfavorevoli non mette in votazione la proposta), creando una situazione di stallo. Per evitare gli effetti delle “minoranze di blocco” che hanno caratterizzato la prima revisione Ue delle sostanze attive, la procedura è stata modificata e in questo caso la Commissione può (non deve) mandare avanti la propria proposta. Nel passato recente la Commissione aveva rinunciato a questa prerogativa perché non voleva prendersi la responsabilità di mandare avanti un provvedimento senza avere il consenso di una maggioranza qualificata. Ma si trattava del rinnovo del Glifosate e in quel caso un compromesso “creativo” aveva consentito di trovare la maggioranza qualificata con cui condividere il fardello di un rinnovo così “pesante” dal punto di vista mediatico. I mezzi tecnici in questione, seppur molto importanti per l’agricoltura comunitaria, non sono ancora andati oltre la cerchia degli addetti ai lavori e soprattutto le proposte, essendo di revoca o restrizione, vanno nella direzione dell’opinione pubblica dominante, generalmente poco favorevole ai prodotti di sintesi. Per questo motivo non dovrebbero esserci particolari sorprese.
 

Che fine ha fatto il glufosinate?

Il celebre erbicida, la cui scadenza di approvazione Ue è fissata per il prossimo 31 luglio, è praticamente scomparso dai radar: nonostante l’unico notificante abbia regolarmente depositato il dossier a supporto dell’approvazione Ue entro la scadenza fissata (gennaio 2016, il dossier è liberamente scaricabile dal sito dell’Efsa), la consueta richiesta della Ue all’Efsa di coordinare la consultazione pubblica del risultato della valutazione del dossier di rinnovo e di preparare il suo report, propedeutico alla discussione tra gli Stati membri e alla decisione di rinnovare o meno l’approvazione, è stata cancellata (la data di cancellazione risale al 22 dicembre 2017), così come le procedura di innalzamento degli Mrl su olive da olio (procedura sempre in carico all’Efsa), bloccata a marzo 2018. Se aggiungiamo che la Francia ha revocato le autorizzazioni contenenti la sostanza già a dicembre 2017 per via della sua classificazione tossicologica (Tossicità per la riproduzione Cat. 1B), possiamo agevolmente intuire che non ci sarà nessun regolamento di proroga dell’ultimo minuto e che le autorizzazioni di tutta Europa seguiranno a breve quelle transalpine. Il periodo di smaltimento scorte è a discrezione degli Stati membri e per l’Italia verrà probabilmente comunicato nelle prossime settimane.
"Bollettini di guerra: fitosanitari e rinnovi" è la serie di articoli con cui AgroNotizie segue le "battaglie" nella valutazione dei dossier per autorizzazioni e rinnovi dei prodotti fitosanitari.