La lotta alle malerbe che infestano i cereali sta divenendo sempre più complessa a seguito della selezione e dell'espansione di popolazioni resistenti a diverse famiglie chimiche che fino a poco tempo addietro risultavano invece risolutive.
 
Diviene quindi necessario un cambio di approccio tecnico al problema, rivalutando le applicazioni di pre e di postemergenza precoce che fino agli Anni '80 andavano per la maggiore nei campi di cereali.
Tali applicazioni permettono infatti di colpire da subito le popolazioni di infestanti, con il grande vantaggio di far arrivare la coltura pulita a fine inverno. Inoltre, in tali momenti trovano impiego sostanze attive dai meccanismi d'azione completamente differenti da quelli delle molecole in voga nei diserbi di postemergenza. Ovvero quelli che stanno ultimamente mostrando crescenti defezioni in termini di controllo.
 
Fra le soluzioni possibili da utilizzare a cavallo della semina dei cereali si evidenzia Roxy 800 EC di Belchim Crop Protection, un'emulsione concentrata a 800 grammi per litro di prosulfocarb.
 
Questo erbicida è caratterizzato da un ampio spettro d'azione che copre alcune fra le più importanti infestanti sia fra le monocotiledoni, sia fra le foglie larghe.
 
Fra le prime si possono ottenere ottimi risultati soprattutto su Lolium multiflorum, una delle infestanti che maggiormente preoccupano i cerealicoltori in numerosi areali, ma ottimi livelli di efficacia possono ottenersi anche su Avena sterilis, controllando al contempo anche Alopecurus myosuroides, Apera spica-venti, Poa annua e Phalaris canariensis.
 
Fra le dicotiledoni, invece, l'azione di Roxy 800 EC si evidenzia soprattutto su Galium aparine, una delle infestanti più ostiche da controllare, ma anche su Capsella bursa – pastoris, Cerastium glomeratum, Lamium purpureum, Veronica hederifolia e persica, Raphanus raphanistrum, Chenopodium album, Matricaria chamomilla e Stellaria media.
 
La duplice valenza di prosulfocarb risiede nella capacità di agire sulle infestanti sia per assorbimento radicale, sia per assorbimento da parte degli apici vegetativi delle infestanti in corso di germinazione. L'azione di Roxy 800 EC si manifesta quindi a livello dei meristemi, determinando un arresto della crescita e quindi la successiva morte dei tessuti.
 

Funziona anche sulle resistenti

L'Herbicide resistance action commitee, in acronimo HRAC, ha classificato prosulfocarb nel gruppo 'N', ovvero gli inibitori della sintesi dei lipidi secondo un meccanismo differente dagli ACCase. Ciò permette alla sostanza attiva di risultare efficace anche su infestanti che siano ormai divenute insensibili a tale famiglia di prodotti.
 

Modalità di impiego

Roxy 800 EC consente una notevole flessibilità quanto a tempistiche d’impiego, potendo essere applicato sia in preemergenza, sia in post-precoce. Nel primo caso va applicato avendo l'accortezza di preparare adeguatamente il terreno, depositando il seme in modo uniforme alla profondità di almeno 3-5 centimetri. Nel secondo caso, Roxy 800 EC permette di intervenire in un lasso di tempo alquanto esteso, ovvero fino a 30-50 giorni dalla semina, avendo comunque cura di non superare la fase della seconda foglia vera della coltura. Tale posizionamento consente di intervenire su piante ben radicate e in buone condizioni, mentre le infestanti si trovano invece nei loro primissimi stadi di sviluppo.
 
Le dosi di utilizzo sono di 3,5-4 L/ettaro su grano tenero e duro, mentre sono di 3-3,5 L/ettaro su orzo.
Roxy 800 EC si presta anche alla realizzazione di miscele estemporanee con i partner più idonei in funzione delle differenti popolazioni infestanti. I formulati a base di diflufenican ampliano lo spettro di prosulfocarb rendendo la miscela estremamente efficace per esempio su Portulaca. In alternativa, è possibile effettuare trattamenti in miscela con altri formulati a base di differenti sostanze attive, una su tutte clorsulfuron.