L’uso delle polveri come alleato nella continua battaglia contro gli insetti che attaccano le derrate è conosciuto da tempo. Solo dal 1930 però sono iniziati gli studi per metterne a punto l’impiego; infatti la prima formulazione commerciale di terre diatomacee divenne disponibile negli anni ’50. Da allora le ricerche si sono ulteriormente intensificate, affinando in modo sostanziale le applicazioni delle terre diatomacee e ottenendo risultati importanti in termini di efficacia.

Come spesso accade per i mezzi di controllo biologico o, meglio in questo caso, non chimici, l’impiego delle diatomee si perde nella notte dei tempi (circa 4000 anni fa gli antichi cinesi usavano le terre diatomacee contro alcuni fitofagi, gli indiani americani usavano sabbie finissime per proteggere il mais in stoccaggio) e il recupero di vecchie tradizioni porta alla riscoperta di tecnologie considerate sorpassate. Il tutto con l’obiettivo di una loro reintroduzione nella pratica operativa moderna per ottenere produzioni con un limitato impatto ambientale e senza residui.

Le terre diatomacee, chiamate anche farine fossili, sono un prodotto di origine naturale costituito da miliardi di diatomee fossilizzate, tipiche alghe verdi unicellulari, fondamentali componenti del fitoplancton e dotate di una struttura scheletrica silicea; si sviluppano sia nell’acqua dolce dei laghi sia in ambienti salmastri, dove assorbono l’ossido di silicio disciolto nell’acqua per produrre il proprio scheletro. Alla loro morte lo scheletro si deposita sul fondo degli oceani, dei fiumi o dei laghi e nel giro di qualche milione di anni si trasforma fossilizzandosi in terre diatomacee; tali depositi si originano molto lentamente (30 cm in circa 30.000 anni), stratificandosi in un soffice e spesso sedimento di natura gessosa. I giacimenti sono distribuiti in diverse parti del mondo e risalgono fino ad 80 milioni di anni fa.

Biogard- divisione di CBC (Europe) Srl, che rappresenta un punto di riferimento nel settore dei mezzi di controllo biologico in agricoltura, ha ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio di SilicoSec®, prodotto fitofarmaco a base di terra diatomeacea, già dal 2013 (Reg. nr 15899 del 19/12/2013).

La continua ricerca di mezzi utili per il controllo biologico dei fitofagi ha condotto Biogard, fedele al proprio motto Biological first, alla formulazione e registrazione di un fitofarmaco diretto a colpire insetti e acari dannosi ai cereali in depositi, mulini e silos di stoccaggio.

Il processo di produzione di SilicoSec prevede, dopo l’estrazione, il disseccamento/riscaldamento e la macinazione; l’unica modifica rispetto al prodotto naturale consiste nella riduzione del contenuto di acqua (dal 30% al 5%) grazie al riscaldamento.
 
Durante questa operazione è fondamentale il fatto di non superare i 400°C così da evitare la formazione di silice cristallina e mantenere la totalità della struttura silicea sotto forma amorfa, innocua per i mammiferi. Inoltre la granulometria delle particelle si deve mantenere attorno ai 13-15 µm, in modo da evitare l’accumulo negli alveoli polmonari.

SilicoSec (identificabile chimicamente come biossido di silicio) è una soffice polvere biancastra simile al talco che può essere agevolmente impiegata contro gli insetti e gli acari dei cereali in conservazione. La distribuzione viene effettuata per aspersione a secco (sulle pareti dei silos) o tramite macchine dosatrici nei nastri trasportatori delle granaglie. Le particelle di SilicoSec aderiscono al corpo dell’insetto/acaro mentre quest’ultimo si sposta sulle superfici o all’interno delle derrate trattate. Il prodotto agisce per contatto: le particelle vengono assorbite dallo strato lipidico che ricopre l’esoscheletro dell’insetto, così che quest’ultimo muoia per disidratazione nel giro di alcuni giorni. Per raggiungere questo obiettivo il livello di umidità relativa dei cereali stoccati deve essere inferiore al 14% (cosa che succede abitualmente per lo stoccaggio delle granaglie).
 

Silicosec può essere applicato con due modalità:

  • sulle pareti dei mulini e/o dei silos vuoti;
  • miscelato ai cereali prima dello stoccaggio.

Nel primo caso si deve usare un dosaggio di 10-20 g/m2, da applicare con impolveratrice (pistola per aspirazione e soffiaggio) azionata da compressore o a motore (pressione di 5-8 bar); distribuire SilicoSec in modo accurato e uniforme su superfici asciutte, facendo attenzione a trattare bene soprattutto anfratti, crepe, fessure, giunti e cavità dove di solito si annidano gli insetti dannosi.

Nel secondo caso SilicoSec può essere aggiunto ai cereali in ingresso a magazzino manualmente o con metodi meccanici (dosatori, attrezzature adatte per la distribuzione di formulati polverulenti). Il processo di miscelazione deve avvenire durante il trasporto dei cereali  tramite elevatore, nastro trasportatore, vite di Archimede o cinghia. I dosaggi variano da 1 kg di SilicoSec/ton. applicato preventivamente a 2kg/ton. in caso di attacco già in atto. Il trattamento non comporta alcun cambiamento del colore della farina e non influisce sulle sue caratteristiche qualitative.

E’ invece importante considerare che i cereali trattati con SilicoSec possono subire una riduzione della massa volumetrica e quindi della densità. Contrariamente a quanto fanno i comuni mezzi chimici, le terre diatomacee non lasciano residui indesiderati nelle derrate e non provocano alcun effetto sulla molitura del cereale, nella panificazione o nella produzione di pasta o di malto. Le derrate trattate possono essere tranquillamente usate per l’alimentazione del bestiame.

SilicoSec manifesta una buona efficacia nel contenimento di diversi fitofagi delle derrate quali coleotteri (Sitofilo, Calandre, Triboli, Tenebrione, Silvano, Criptoleste e  Punteruolo, ecc.), lepidotteri (Efestia e Tignole) e acari delle derrate. Preferibilmente viene applicato con un approccio preventivo, ma in caso di necessità anche curativamente e manifesta (trattandosi di scheletri fossilizzati) una prolungata attività; in prove sperimentali ha mostrato una mortalità paragonabile ai comuni standard chimici a 14 giorni dal trattamento e con una temperatura di 25°C. Non lascia residui indesiderati nè interferisce con la qualità dei cereali sia a livello germinativo che per la loro trasformazione. Inoltre è inodore e le aree trattate sono accessibili fin da subito una volta eseguito il trattamento, poiché il prodotto non presenta alcun tempo di carenza. SilicoSec se conservato in luogo asciutto non ha scadenza.

Quindi, l'impiego di SilicoSec consente un controllo naturale dei cereali immagazzinati (in fase di stoccaggio o in entrata in magazzino) senza lasciare residui indesiderati sul prodotto.
 

I vantaggi di SilicoSec:

  • efficacia prolungata nel tempo;
  • attivo durante tutto il periodo di immagazzinamento della derrata;
  • nessun rischio di resistenza (azione fisico-meccanica);
  • azione sia preventiva sia curativa;
  • non lascia residui (la terra diatomacea amorfa è impiegata anche come additivo alimentare);
  • nessuna alterazione/nessun effetto negativo su germinazione e processi di trasformazione (per es. macinatura, cottura, trasformazione in malto);
  • inodore;
  • le zone trattate sono accessibili immediatamente dopo il trattamento.