La conferenza stampa di presentazione della decima edizione di Fattorie didattiche aperte alla Reggia di Portici (Na) è stata scelta da Antonio Limone, commissario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno e da Matteo Lorito, ordinario di fitopatologia e direttore del dipartimento di Agraria dell’Università degli studi Federico II di Napoli per dare un doppio annuncio sui progressi della ricerca campana in ambito veterinario e fitopatologico.

Limone ha affermato che la sperimentazione sull’utilizzo sistemico dei fagi per la lotta alle infezioni batteriche sta facendo passi avanti e che l'Istituto zooprofilattico di Portici ha già depositato un brevetto per il loro utilizzo sia per la diagnosi che, in prospettiva, per debellare i batteri sugli alimenti.
E Lorito ha sottolineato che il Dipartimento di Agraria è pronto a sperimentare la metodica dell'Izsm per l'utilizzo dei fagi in Puglia: contro la Xylella fastidiosa, proprio nella zona infetta, in collaborazione con il Cnr di Bari.

Limone, nel ricordare la missione dell'istituto, che si sviluppa tra divulgazione scientifica e ricerca applicata, ha illustrato due progetti di ricerca sui fagi portati avanti dall'Izsm.
“Con il progetto Famega ci siamo posti il problema in prospettiva della soluzione alla antibiotico resistenza. Abbiamo isolato i fagi dalle feci bufaline - ha proseguito - questi virus svolgono un’azione lesiva dei batteri patogeni, riscontri positivi in tal senso li abbiamo avuti su Salmonella. Inoltre possono essere utilizzati per individuare i patogeni stessi. Il vantaggio rispetto agli antibiotici è che non hanno effetti collaterali e non sviluppano antibiotico resistenza”.

Limone ha inoltre affermato: “Abbiamo presisposto una metodica utilizzabile sugli alimenti, per il rilievo dell’attività litica dei fagi su batteri e virus, mediante la quale si interpongono con il Dna dei patogeni determinandone la scomparsa, abbiamo depositato un brevetto e puntiamo a costituire una biobanca”.

Con il progetto Ambra, specifico per la Brucella sp., condotto in collaborazione con il Cnr, l’Izsm sta mettendo a punto il biosensore Sers per rilevare il patogeno. “Una lamina dorata con il fago che individua la brucella sul latte di massa mediante la spettrofotometria di massa, è questo il primo approdo di questo progetto" ha affermato il commissario dell'istituto, che ha sottolineato come  "si aprono prospettive di diagnosi forte. Anche su altre matrici”.

Gli aspetti curativi sono ancora più interessanti per quanto attiene le piante destinate direttamente e indirettamente alla nutrizione umana, sulle quali l'utilizzo degli antibiotici è vietato.
Il fitopatologo Lorito ha sottolineato: “Con i fagi è ipotizzabile una svolta per la cura degli olivi colpiti da Xylella fastidisa, attendiamo l’ok per finanziare la ricerca sul campo in Puglia, nella zona infetta, in collaborazione con il Cnr di Bari, per sperimentarne l’utilizzo nella cura degli olivi colpiti dal batterio da quarantena”.
Il progetto è stato presentato a due bandi, uno dell’Unione europea e l’altro della Regione Puglia, dei quali si attende ancora l’esito.

“Con la decima edizione di Fattorie didattiche aperte, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria - ha concluso Limone - nel Parco della Reggia di Portici ospiteremo stand che illustrano l’attività dell’istituto e ci aspettiamo 5mila studenti di scolaresche il prossimo sabato 8 maggio”.
Ben nove le aree tematiche per sviluppare attività ludico didattiche ed “insegnare ai bambini a conoscere terra e mare. Sarà un momento divulgativo sul mondo naturale, che è ricco e vario, interessando i bambini dal punto di vista dietetico e nutrizionale”.