Per alcuni è il manganese
Secondo uno studio condotto in una ridente cittadina del distretto di Utrecht in Olanda, tra le cause della moria invernale delle api figurerebbe anche l'eccesso di manganese che squilibri fisiologici renderebbero disponibile in quantità eccessive. La sovrabbondanza di questo microelemento porterebbe a un eccesso di nascite di larve che metterebbero a dura prova la capacità delle operaie nell'accudirle. In aggiunta questo squilibrio stimolerebbe le api ad abbandonare l'alveare1?.
La risoluzione del problema consisterebbe nel riequilibrare l'apporto di microelementi mediante la somministrazione di ferro in apposite formulazioni. Indubbiamente il fenomeno è complesso e qualunque soluzione per la salute di questo importantissimo insetto è indubbiamente auspicabile.
L'Epa per adesso si occupa solo delle etichette
L'ente ambientale statunitense ha appena introdotto una nuova etichettatura da utilizzare per i prodotti pericolosi per le api, con scritte che lasciano poco all'immaginazione: This product can kill bees and other insect pollinators (Questo prodotto può uccidere le api e altri insetti impollinatori), assieme all'immagine dell'ape, che spesso è più efficace di tante parole. Basterà a salvaguardare gli impollinatori?
Il trio diventa un quartetto
Immediatamente prima di Ferragosto è stato pubblicato il regolamento di esecuzione 781/2013 riguardante restrizioni al neonicotinoide Fipronil che ricalca quanto già comminato a Clothianidin, Imidacloprid e Thiamethoxam, ma con le date spostate in avanti di tre mesi: entro il 31 dicembre gli Stati membri dovranno adeguare o revocare le registrazioni di prodotti contenenti Fipronil e le sementi trattate potranno essere commercializzate non oltre Febbraio 2014.
Dopo il prodotto potrà essere utilizzato per la concia di sementi di colture non attrattive per le api (porri, cipolle, scalogni e ortaggi del genere Brassica da seminare in campi e da raccogliere prima della fioritura), oltre alle coltivazioni di serra.
Anche la multinazionale tedesca BASF, titolare della sostanza attiva, ha manifestato il suo disappunto verso il provvedimento della commissione: ci sarà un'azione legale anche in questo caso?