Con i suoi oltre 70mila ettari la Puglia riveste un ruolo leader nella coltivazione di uva da tavola a livello nazionale. Tuttavia, negli ultimi anni, questo settore strategico dell'economia della regione, è stato caratterizzato da una crisi causata della presenza di elementi di debolezza in diversi settori della filiera produttiva. Tra essi, la mancanza di efficaci politiche di marketing e l'individualismo dei produttori costituiscono un ostacolo per affrontare adeguatamente il mercato. Il progressivo aumento della quota di mercato della Gdo rende però indispensabile raffrontarsi con questa realtà e con le sue esigenze che sono quelle di un prodotto, oltre che appetibile, anche sano.
 
La riduzione del numero degli insetticidi disponibili sul mercato e i limiti dei residui di agrofarmaci imposti dalle grandi catene di distribuzione, hanno spinto i produttori pugliesi a profondi cambiamenti nelle tecniche di produzione a favore di quelle a più basso impatto ambientale.In questa ottica si inserisce l'avvio di un programma di difesa integrata che prevedeva anche l'applicazione del metodo della confusione sessuale nei confronti della Lobesia botrana mediante l'impiego dei diffusori Isonet L della ditta Shin-Etsu Chemical Co. Ltd e commercializzati sul territorio italiano da CBC (Europe) Ltd.
 
I diffusori vengono posizionati sulle piante prima dell'inizio del volo dei maschi della generazione svernante e in ogni caso entro la fine di marzo.
Durante l'intero ciclo vegetativo vengono effettuati periodicamente i controlli sia delle catture degli adulti mediante trappole a feromone che dell'eventuale presenza dell'ovideposizione sui grappoli nelle diverse fasi fenologiche.
La corretta applicazione del metodo della confusione sessuale, ripetuta negli anni sugli stessi vigneti, ha portato ad una netta riduzione del livello della popolazione dell'insetto chiave dell'uva da tavola permettendo, negli areali a bassa infestazione, di azzerare o ridurre significativamente il numero dei trattamenti insetticidi per il suo controllo.
L'esperienza maturata in questi anni in Puglia mostra come l'adozione della confusione sessuale possa permettere un salto di qualità nella gestione del problema tignola e promuovere un approccio comprensoriale per la protezione dell'agro-ecosistema "vigneto".

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