Accordo informale tra Consiglio Ue ed Europarlamento sulle misure per tagliare emissioni di CO2 provenienti da agricoltura e foreste. E' previsto un target di riduzione per agricoltura e trasporti del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Verrà presentato un nuovo quadro per la contabilizzazione delle emissioni della deforestazione e del sequestro di CO2 nei suoli e nella vegetazione.
Questi due nuovi regolamenti mirano a contribuire a raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi di ridurre le emissioni di CO2 entro il 2030 del 40% rispetto ai livelli del 1990, per un'economia competitiva a basse emissioni di carbonio.
 

Agricoltura e foreste

Gli obiettivi diventeranno vincolanti per gli Stati membri riguardo ai settori che non rientrano nell'attuale sistema di scambio delle quote di emissione: agricoltura, trasporti, edilizia e rifiuti. Questi ultimi costituiscono il 60% delle emissioni di gas a effetto serra dell'Unione.

Il primo regolamento - Climate action regulatio (Car) - istituisce un taglio del 40% delle emissioni di gas serra nei settori non Ets entro la fine del 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Il secondo regolamento invece, deve da una parte ridurre le emissioni di gas serra derivanti dall'uso del suolo e della silvicoltura e dall'altra aumentare il livello delle emissioni assorbite dalle foreste in modo tale da affrontare adeguatamente i cambiamenti climatici. Ogni anno, le foreste in Ue assorbono il 10% del totale gas a effetto serra prodotto dalla stessa Ue.
Secondo la normativa, gli Stati membri dovranno garantire che alla deforestazione segua un equivalente piano di piantare nuovi alberi.
 

Obiettivo: taglio emissioni 40% CO2 entro 2030

I due regolamenti, insieme al nuovo mercato di scambio delle quote di emissione (Ets) approvato nei mesi scorsi, dovrebbero consentire all'Ue di raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi di ridurre le emissioni entro il 2030 di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990.
L'Italia dovrà ridurre le emissioni entro il 2030 del 30% rispetto ai livelli del 2005.
 

Verso raggiungimento impegni accordo di Parigi

"Oggi abbiamo raggiunto una tappa importante che riconosce il ruolo chiave che risorse verdi, foreste, terre coltivate, pascoli e zone umide possono svolgere nel raggiungimento dei nostri obiettivi di politica ambientale a lungo termine" ha dichiarato il ministro bulgaro dell'Ambiente e delle risorse idriche Neno Dimov dopo l'adozione al Consiglio Ue. "Siamo sulla buona strada per l'attuazione degli impegni assunti nell'accordo di Parigi".
 

Un registro centrale Ue sulle CO2

Nella pratica il nuovo sistema di monitoraggio e comunicazione fornirà le basi per la definizione e l'applicazione di norme sulle emissioni di CO2 e sul consumo di carburante e costituisce un precursore di un'ulteriore proposta legislativa che la Commissione intende presentare entro la fine dell'anno.  Per auto e furgoni, le regole sono già in vigore. Il regolamento sul quale al momento c'è un accordo provvisorio è destinato a nuovi camion, autobus e pullman. Le emissioni di veicoli pesanti immatricolati nell'Ue saranno per la prima volta misurate e monitorate in modo standardizzato.
 

CO2, trasporto su strada resta bestia nera

Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, le emissioni di gas a effetto serra prodotte dal trasporto stradale nel 2015 erano del 19% superiori ai livelli del 1990. Nel 2015 il trasporto su strada è responsabile di quasi il 73% delle emissioni totali di gas a effetto serra prodotte dai trasporti, compresi il trasporto aereo e internazionale. Di queste emissioni, il 44,5% è stato fornito da autovetture, mentre il 18,8% proveniva da veicoli pesanti.
 

Prossimi passi

Il testo provvisorio sarà prima di tutto presentato agli ambasciatori dei paesi membri. Il testo poi sarà presentato al Parlamento europeo per una votazione e poi al Consiglio per l'adozione finale. Entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

 

In collaborazione con Eleonora Vasques