Produrre biocombustibili per i trasporti pubblici locali utilizzando i terreni confiscati alla camorra o alcune aree contaminate: di questi ben 2.800 ettari tra Castelvolturno e Lago Patria, in provincia di Caserta.

Lo prevede Agro-Energy, un progetto a forte valenza sociale finanziato con 30 mila euro dalla Regione Campania, che coinvolge l'Eav - Ente Autonomo Volturno, gestore dei trasporti pubblici regionali, la società TechnoDistrict e l’arcidiocesi di Capua.

Oltre ad essere un’opportunità di sviluppo per le aziende agricole del territorio, Agro-Energy offrirà anche un’occasione di integrazione per gli extracomunitari della zona.

La fondazione Migrantes, infatti, utilizzerà gli immigrati per lavorare nei terreni individuati dal progetto, favorendone l’occupazione e l'assistenza.

Il biodiesel, prodotto dell’estrazione di olii vegetali e dalla trasformazione della canna da zucchero, sarà miscelato al gasolio tradizionale: l’obiettivo della Regione Campania e dell’Eav è riuscire a far viaggiare a biocombustibile un pullman su dieci (circa 52 vetture) entro un paio di anni.

Secondo le stime effettuate dalla Seconda università di Napoli, il “petrolio verde” consentirà di ridurre del 60% le emissioni di CO2. Per l’ente campano, il progetto Agro-Energy è “un patto virtuoso che oltre a promuovere colture innovative ed ecosostenibili, rappresenta un significativo passo in avanti per le politiche di sviluppo rurale e di sostegno all'immigrazione”.