Prosegue su AgroNotizie® la rubrica dedicata a migliorare la conoscenza delle pratiche di uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci, obiettivo dell'iniziativa Bayer AgriCampus.

 

Per un uso consapevole degli agrofarmaci

 

Dopo un periodo transitorio durato dal 2021 al 2022, finalmente il primo gennaio di quest'anno è entrata in vigore la nuova Pac, che accompagnerà gli agricoltori fino al 2027. Una nuova Politica Agricola Comune, frutto di un lunghissimo negoziato tra Bruxelles, Stati membri e regioni, che risente molto delle influenze del Green Deal europeo, come delle strategie From Farm To Fork (F2F) e Biodiversity.

 

Non solo, in questa nuova Pac si è perseguito un riequilibrio delle responsabilità tra Stati e Ue. Questo vuol dire che la Commissione Europea ha coinvolto maggiormente gli Stati membri, attraverso la stesura dei Piani Strategici Pac (Psp), per identificarne i bisogni specifici e gli impegni per il raggiungimento degli obiettivi fondamentali (quali ad esempio il sostegno al reddito e la sostenibilità ambientale).

 

"Si tratta di una Pac che ha un bilancio più o meno simile a quello della programmazione precedente. Sono stati messi a budget 36,628 miliardi di euro suddivisi tra Pagamenti Diretti, pari al 49,5%, Sviluppo Rurale, 44,8%, e Sostegno Settoriale, 5,7%", ha spiegato Angelo Frascarelli, presidente di Ismea, durante un evento organizzato da Bayer proprio per illustrare le novità della nuova Pac.

 

"Se a prezzi correnti il budget è sostanzialmente invariato, è invece più complesso ottenere i fondi, in quanto sono divisi in molti interventi che richiedono all'agricoltore un impegno crescente".

 

Con la nuova Pac come cambia l'uso degli agrofarmaci?

 

La Pac come un "pasticcino millefoglie"

Come ben sintetizzato da Frascarelli, la nuova Pac "è come un pasticcino millefoglie e l'obiettivo dell'agricoltore è papparselo tutto".

 

Per quanto riguarda i Pagamenti Diretti, oggi l'agricoltore può accedere a cinque diverse tipologie di sostegni:

  • Sostegno al reddito di base (48% del budget, pari a 1,678 miliardi).
  • Sostegno ridistributivo al reddito (10% del budget, pari a 349 milioni).
  • Sostegno ai giovani agricoltori (2% del budget, pari a 70 milioni).
  • Regimi per il clima e l'ambiente, i cosiddetti Ecoschemi (25% del budget, pari a 874 milioni).
  • Pagamento accoppiato (15% del budget, pari a 524 milioni).

 

Pagamenti Diretti

Pagamenti Diretti

(Fonte foto: Elaborazione di Angelo Frascarelli, presidente di Ismea)

 

Se il pagamento di base nella vecchia Pac valeva il 55% dei fondi stanziati (e saliva all'85% con il greening), oggi il solo sostegno di base vale il 48%, che può salire al 73% con gli Ecoschemi. Risulta dunque evidente come sia più difficile portare a casa le risorse, anche perché gli Ecoschemi richiedono impegni anche gravosi.

 

Pagamento di base e condizionalità rafforzata

Il pagamento di base continuerà ad essere erogato per Titoli, ma nei prossimi cinque anni si verificherà un processo di "convergenza" che penalizzerà i Titoli Pac elevati e invece favorirà quelli bassi. L'obiettivo è quello di avvicinare tutti gli agricoltori a percepire 167 euro ad ettaro, che è il pagamento medio nazionale. "Dal 2028 con tutta probabilità i titoli saranno aboliti e ogni agricoltore prenderà la stessa somma ad ettaro, come d'altronde accade nella maggioranza dei Paesi Ue", sottolinea Frascarelli.

 

Per accedere ai pagamenti base occorre però rispettare la condizionalità rafforzata (nove impegni BCAA, Buone Condizioni Agronomiche Ambientali e undici CGO, Criteri di Gestione Obbligatori). La maggior parte di questi obblighi già oggi è rispettata dagli agricoltori, ma ce ne sono alcuni nuovi, tra cui due di impatto rilevante: la BCAA 7 e la BCAA 8.

 

La BCAA 7 stabilisce l'obbligo della rotazione colturale sui seminativi, ad eccezione delle colture sommerse, come il riso. "Lo scopo è favorire la rotazione con tutti i benefici che questa apporta in termini di fertilità dei suoli, gestione delle malerbe e pressione di patogeni e insetti", specifica Angelo Frascarelli. 

 

Dal 2024 sarà dunque vietato (se si vogliono avere i pagamenti di base) fare grano su grano o mais su mais, ma si potrà ad esempio fare grano-mais, oppure loietto-mais. Per la rotazione non valgono le cover crop, in quanto la coltura deve terminare il suo ciclo o assicurare la permanenza in campo per almeno novanta giorni. Sono esentate le aziende minori di 10 ettari, chi produce in biologico o è certificato SQNPI, il Sistema di Qualità Nazionale della Produzione Integrata, come anche chi destina più del 75% della Sau aziendale a produzione di erba.

 

La BCAA 8 invece prevede che il 4% della Sau aziendale (per chi fa seminativi) venga destinato a superfici non produttive. Si possono ad esempio lasciare inerbiti i bordi dei campi, oppure le capezzagne, i fossati o ancora lasciare incolta una intera parte di campo (per esempio, se ho 100 ettari, 4 dovranno essere non produttivi).

 

"L'obiettivo del legislatore è quello di preservare la biodiversità e tutelare i terreni agricoli, che quando non gestiti correttamente possono andare incontro a fenomeni di degrado, come l'erosione", specifica Frascarelli. "Anche in questo caso gli obblighi entrano in vigore nel 2024 e sono previste specifiche deroghe".

 

Gli Ecoschemi, cosa sono e come funzionano

Facendo un paragone tra la vecchia programmazione e quella nuova, potremmo dire che gli Ecoschemi sono il vecchio greening. Sono cioè degli impegni volti a migliorare l'impatto sull'ambiente dell'agricoltura. Si tratta di pratiche volontarie che premiano quegli agricoltori che perseguono un livello maggiore di sostenibilità nelle proprie aziende agricole.

 

La nuova "architettura verde" della Pac (che persegue l'Obiettivo generale 2 - Ambiente e clima), prevede un livello base obbligatorio, rappresentato dalla condizionalità rafforzata, a cui si sommano gli Ecoschemi e i pagamenti agroclimaticoambientali, che fanno parte dello Sviluppo Rurale.

 

Il budget per i regimi per il clima e l'ambiente ammontano al 25% delle risorse, pari a 888 milioni di euro l'anno.

 

Gli Ecoschemi sono cinque:

  • Eco 1: Pagamento per la riduzione dell'antibiotico resistenza e per il benessere animale (376 milioni).
  • Eco 2: Inerbimento delle colture arboree (155 milioni).
  • Eco 3: Salvaguardia degli olivi di valore paesaggistico (150 milioni).
  • Eco 4: Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento (162 milioni).
  • Eco 5: Pagamento per misure specifiche per gli impollinatori (43 milioni).

 

"Ogni agricoltore può decidere se e a quali Ecoschemi aderire e può farlo anche per un solo anno e anche solo per una parte della propria Sau", specifica Frascarelli. "Gli Ecoschemi favoriscono la zootecnia, in quanto sfavorita dalla riduzione dei pagamenti di base, e l'agricoltura del Sud, che invece godeva di titoli bassi".

 

I cinque Ecoschemi del Piano Strategico Pac

I cinque Ecoschemi del Piano Strategico Pac

(Fonte foto: Elaborazione di Angelo Frascarelli, presidente di Ismea)

 

Gli effetti maggiori sull'impiego degli agrofarmaci riguardano l'Eco 2, l'Eco 4 e l'Eco 5. "Quelle previste sono limitazioni e razionalizzazioni all'impiego dei prodotti fitosanitari, non c'è un divieto assoluto nel loro uso".

 

L'Ecoschema 2 prevede, per le colture arboree (come frutteti, vigneti e oliveti), 120 euro ad ettaro per l'inerbimento dell'interfila. L'agricoltore deve assicurare la presenza di copertura vegetale, spontanea o seminata, tra il 15 settembre e il 15 maggio dell'anno successivo. È fatto divieto di effettuare il diserbo chimico sull'interfila, come anche effettuare lavorazioni del terreno, mentre è consentito lo sfalcio.

 

L'Ecoschema 4 invece prevede l'introduzione in avvicendamento di colture leguminose e foraggere, nonché di rinnovo. Si tratta di un ulteriore impegno per quanto riguarda le rotazioni, previste dalla condizionalità rafforzata, che prevede un premio di 110 euro ad ettaro.

 

L'avvicendamento, almeno biennale, deve prevedere l'inserimento nel ciclo di rotazione di almeno una coltura miglioratrice proteica o oleaginosa, o almeno una coltura da rinnovo. Sulle colture leguminose e foraggere non è consentito l'uso di erbicidi e di altri prodotti fitosanitari nel corso dell'anno. Sulle colture da rinnovo è consentita esclusivamente la difesa integrata o la produzione biologica.

 

È possibile ad esempio fare mais-grano, oppure mais-soia, barbabietola-grano, tabacco-grano o anche erba medica-erba medica. Non è invece possibile fare grano-orzo oppure grano-zucchino. Nel caso però si faccia, ad esempio, grano duro-lenticchia, sulla lenticchia non è consentito l'uso di erbicidi o altri prodotti fitosanitari.

 

L'Ecoschema 5 invece prevede misure a sostegno degli impollinatori e in particolare la semina di essenze mellifere al fine di sostenere le colonie di api e altri insetti pronubi. Viene previsto un premio di 500 euro per i seminativi e 250 euro per le colture arboree.

 

Sulla superficie oggetto dell'intervento è vietato lo sfalcio dal primo marzo al 30 settembre. Inoltre viene fatto divieto di utilizzare diserbanti chimici e anche l'impiego di altri prodotti fitosanitari viene limitato (ad esempio nel periodo di fioritura delle essenze).

 

Lo Sviluppo Rurale nella nuova Pac

Nella nuova programmazione Pac non si parla più di Piani di Sviluppo Rurale Regionali, ma di Complementi Regionali per lo Sviluppo Rurale (Csr). Si tratta in totale di otto gruppi di interventi (le vecchie Misure), dalla A alla H, che ogni regione può inserire nella propria offerta destinandogli un budget a scelta.

 

Ad esempio l'SRA 19 - ACA 19 prevede degli impegni nella riduzione dei prodotti fitosanitari. Ad attivarlo sono state però solo alcune regioni, come la Lombardia, l'Abruzzo e l'Emilia Romagna. L'obiettivo di fondo è quello di avvicinare il nostro Paese agli obiettivi delineati nella strategia F2F, e cioè di ridurre del 50% l'impiego degli agrofarmaci.

 

Sempre nella strategia Farm to Fork è previsto un aumento delle superfici condotte in regime di biologico. E quindi l'SRA 29 prevede degli incentivi al fine di adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica.

 

Nuova Pac, conoscerla per sfruttarla al meglio

La Pac 2023-2027 è un documento di 3.654 pagine che condensano tutti i provvedimenti concordati tra Bruxelles, Stato e regioni per dare un nuovo indirizzo all'agricoltura nazionale. È una Pac che stanzia risorse invariate, ma che rende il loro ottenimento più difficoltoso e in generale richiede un maggior sforzo sotto il profilo ambientale.

 

"Come dicono gli inglesi 'public money for public goods'. In altre parole la nuova Pac chiede agli agricoltori, a fronte di sovvenzioni importanti, di fornire alla collettività un valore aggiunto sul fronte ambientale", conclude Angelo Frascarelli.

 

Ogni agricoltore deve ora armarsi di pazienza e comprendere i nuovi meccanismi della Pac al fine di perseguire un'agricoltura redditizia, ma anche sostenibile, come sostenibile deve essere l'utilizzo di tutti gli input, compresi gli agrofarmaci. Per questo è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per la rubrica AgriCampus.

 

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Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line è partner e su AgroNotizie® ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo

Appuntamento a febbario per la nuova puntata di Bayer AgriCampus





 

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