Prosegue su AgroNotizie la rubrica dedicata a migliorare la conoscenza delle pratiche di uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci, obiettivo dell'iniziativa Bayer AgriCampus.

 

Per un uso consapevole degli agrofarmaci

 

La flavescenza dorata è una malattia causata da un fitoplasma che una volta penetrato all'interno della vite si moltiplica, modificando il metabolismo e la fisiologia della pianta. Le viti perdono di vigorìa e si assiste ad un calo della produttività che porta infine alla morte.

 

A causa degli ingenti danni che è in grado di causare, la flavescenza dorata è considerata una malattia da quarantena e la lotta al suo vettore, la cicalina della vite (Scaphoideus titanus), è obbligatoria, come anche l'eradicazione di tutte le piante infette.

 

La lotta al vettore di questo fitoplasma avviene attraverso trattamenti insetticidi posizionati tra il mese di giugno e quello di luglio, quando i giovani di scafoideo iniziano a muoversi e a nutrirsi. Tuttavia, a causa di una diminuzione delle sostanze attive oggi disponibili, è sempre più importante effettuare un trattamento corretto delle piante, adottando nuove strategie di difesa.

 

L'importanza di una corretta irrorazione contro la flavescenza dorata

 

Flavescenza dorata, l'importanza di una corretta irrorazione

Per spiegare ai viticoltori veneti come tarare correttamente gli atomizzatori al fine di avere una bagnatura ottimale delle viti e ottenere un controllo totale della cicalina, è stata organizzata una giornata di formazione in due aziende vitivinicole aderenti alla Cantina di Soave, una Cooperativa di primo grado che raggruppa 2mila associati per un totale di 6.500 ettari vitati.

 

Ad organizzare l'evento ha contribuito Bayer, che nel portafoglio prodotti annovera due insetticidi innovativi registrati proprio su S. titanus, Sivanto® Prime e Flipper®. Presenti anche Massimo Mochetti, della Ditta Braglia, e Mattia Perenzoni, un tecnico che si occupa proprio della taratura e del controllo funzionale delle macchine irroratrici.

 

Prova in cui viene spruzzata acqua

Prova in cui viene spruzzata acqua

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Scaphoideus titanus e flavescenza dorata

Candidatus Phytoplasma vitis è il fitoplasma che causa la flavescenza dorata. Si tratta di un microrganismo che vive all'interno del flusso linfatico delle viti e che si riproduce sfruttando i nutrienti sintetizzati dalla vite stessa.

 

La sua presenza all'interno della pianta porta ad una modifica del metabolismo e della fisiologia della vite che entra così in sofferenza. L'ostruzione dei vasi linfatici causa un ripiegamento dei bordi delle foglie, che se toccate appaiono secche. Sulle viti a bacca gialla le foglie ingialliscono, mentre su quelle a bacca scura diventano rosse. I grappoli appaiono di dimensioni contenute e spesso sono parzialmente o del tutto disidratati, se non secchi.

 

Sintomi della flavescenza dorata su foglia, si notino i bordi ripiegati

Sintomi della flavescenza dorata su foglia, si notino i bordi ripiegati

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

All'inizio dell'infezione i sintomi sono scarsi, mentre con il progredire della malattia, il cui decorso può durare anni, si acuiscono. Se non viene effettuato un eradicamento tempestivo e precoce il fitoplasma può passare da una vite all'altra attraverso Scaphoideus titanus, la cosiddetta cicalina della vite, un insetto di origine nordamericana che cibandosi della linfa delle piante si contagia con il fitoplasma che poi trasmette alle viti sane successivamente visitate.

 

Lo scafoideo compie nei nostri areali una sola generazione all'anno. Sverna come uovo durevole sotto il ritidoma della vite e le prime larve fuoriescono nel mese di maggio, andandosi a localizzare sulla chioma della pianta o sui polloni intorno al tronco. Solo una volta raggiunto lo stato di adulto questo insetto alato può infettarsi con il fitoplasma per poi trasmetterlo alle altre piante.

 

È essenziale dunque controllare le popolazioni di cicalina nei primi stadi di sviluppo, sia perché maggiormente vulnerabili agli insetticidi, sia perché non ancora in grado di fungere da vettore per la flavescenza dorata.

 

La corretta taratura delle macchine irroratrici

Ogni agricoltore dovrebbe sottoporre per legge la propria macchina irroratrice al controllo funzionale e alla taratura. Il primo ha come obiettivo quello di controllare che la macchina funzioni correttamente, mentre il secondo (che può essere effettuato anche dall'agricoltore autonomamente) mira ad adattare l'atomizzatore alla realtà di campo.

 

Massimo Mochetti, tecnico della Ditta Braglia, ha illustrato ai viticoltori presenti all'evento, organizzato dalla Cantina di Soave e da Bayer, le corrette pratiche per tarare le erogatrici al fine di avere un'applicazione ottimale dei prodotti insetticidi volta a controllare la cicalina della vite.

 

Riassumendo, possiamo dire che:

  • Il getto che parte dagli ugelli non deve essere indirizzato solo sulla chioma, come si fa ad esempio per le malattie fungine, ma anche sul tronco e sui polloni, in quanto la cicalina sovente staziona in queste aree.
  • Occorre sempre valutare il corretto volume di acqua per effettuare una bagnatura completa delle parti interessate, soprattutto se si utilizzano prodotti di contatto, che sono efficaci esclusivamente se colpiscono il bersaglio.
  • L'applicazione deve essere effettuata in maniera tempestiva, seguendo le indicazioni dei tecnici, entrando in ogni filare del vigneto ed evitando di trattare a filari alterni, questo per evitare bagnature parziali delle piante.
  • È consigliabile utilizzare ugelli antideriva poiché assicurano sia una corretta bagnatura delle piante sia una diminuzione del rischio che la miscela insetticida si disperda nell'ambiente.

 

A sinistra un ugello antideriva, a destra uno tradizionale

A sinistra un ugello antideriva, a destra uno tradizionale

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

  • È bene utilizzare pressioni d'esercizio all'interno del range ottimale per la tipologia di ugello montato, evitando pressioni troppo elevate che nebulizzano il prodotto provocando una scarsa efficacia del trattamento.
  • Evitare di usare velocità troppo elevate della ventola, seguendo la credenza errata che più forte è la spinta d'aria maggiore è la penetrazione del getto.

 

Due insetticidi per il controllo della cicalina della vite

Come spiegato da Michele Colaluce, Campaign Activation specialist, Bayer ha a catalogo due innovativi insetticidi registrati per il controllo di Scaphoideus titanus: Flipper® e Sivanto® Prime. Il primo è un insetticida di origine naturale, ammesso in agricoltura biologica, a base di sali potassici di acidi grassi, mentre il secondo è un prodotto sistemico a base di flupyradifurone.

 

Flipper® è ideale per le aziende agricole che operano in regime di biologico, ma può essere utilizzato efficacemente anche per chi opera in convenzionale. Ne viene consigliato il posizionamento ad inizio stagione, nel mese di maggio, in modo da controllare i primi stadi di sviluppo della cicalina. Essendo un prodotto di contatto, che agisce su tutti gli insetti con il corpo molle, effettuare una corretta applicazione della miscela fitoiatrica risulta estremamente importante.

 

L'evento è stato organizzato dalla Cantina di Soave e da Bayer

L'evento è stato organizzato dalla Cantina di Soave e da Bayer

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Flipper® può essere utilizzato come succedaneo del piretro, offrendo due importanti vantaggi: da un lato l'efficacia e la stabilità del prodotto, non influenzato dalle condizioni ambientali, come la presenza di luce. In secondo luogo dalla sua selettività, in quanto innocuo per gli insetti utili.

 

Sivanto® Prime è invece un insetticida sistemico a base di flupyradifurone che può essere utilizzato per un controllo ottimale della cicalina, ad esempio con trattamenti in seconda battuta, a inizio giugno, dopo che è stato usato Flipper®.

 

Sivanto® Prime ha il grande pregio di essere un insetticida sistemico e di riuscire dunque a controllare in maniera ottimale gli insetti parzialmente schermati o che raggiungono la vegetazione in momenti successivi al trattamento.

 

Inoltre Sivanto® Prime è caratterizzato dal cosiddetto Fast Feeding Cessation: lo scafoideo che entra in contatto con la sostanza attiva smette di nutrirsi in pochi minuti, scongiurando quindi il rischio che possa trasmettere il fitoplasma passando da una vite all'altra.

 

Anche Sivanto® Prime gode di un ottimo profilo ecotossicologico ed è rispettoso nei confronti dell'entomofauna utile.

 

Trattamenti corretti? Un'opportunità da cogliere

"Bayer ha deciso di collaborare all'organizzazione di questo evento perché una corretta applicazione in campo dei prodotti si traduce in una maggiore sostenibilità ed efficacia della difesa", spiega Alessandro Cavallon, Technical Sales representative di Bayer.

 

"Da un lato infatti applicare correttamente la miscela insetticida significa una riduzione della deriva, dall'altro significa sfruttare al 100% le potenzialità del prodotto, mettendolo nelle condizioni di controllare l'insetto target".

 

Effettuare una corretta taratura delle macchine irroratrici consente dunque di ottenere una maggiore sostenibilità della viticoltura, andando incontro anche alle richieste dell'Unione Europea e dei cittadini/consumatori. Dall'altro consente ai pochi prodotti insetticidi oggi disponibili di esplicare al meglio la propria azione, mettendo quindi prontamente al riparo le viti dal diffondersi della flavescenza dorata. Per questo motivo l'agricoltore è il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per la rubrica AgriCampus.

 


 

Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line è partner e su AgroNotizie ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo

Appuntamento a luglio per la nuova puntata di Bayer AgriCampus dedicata ai nematodi




 

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