Se è vero che nel nome c'è il destino di una persona o di un prodotto e per scegliere quello dei nostri figli ci arrovelliamo per mesi prima di trovarne uno giusto, ugualmente per i trattori il nome può dare una marcia in più. Se è accattivante attira subito l'attenzione del pubblico, tanto quanto altri elementi di fruizione immediata come il colore e il design.

 

Ma quali criteri seguono i costruttori per identificare un nome efficace, nuovo e capace di trasmettere le doti della nuova macchina?

 

Così nascono i nomi dei trattori

Ogni casa costruttrice ha la sua procedura. Landini, ad esempio, ha predisposto "uno specifico processo decisionale in vista della rimotorizzazione dell'intera offerta per i Paesi con obbligo di emissionamento Stage V" spiega Antonio Salvaterra, direttore Marketing di Argo Tractors. "Il team Marketing Prodotto ha condiviso una serie di proposte con le direzioni Commerciale, Tecnica, Post Vendita e con la proprietà".

 

Anche BCS ha rivisto la nomenclatura con l'arrivo dei modelli appartenenti alla gamma Stage V. "Gli uffici Marketing, Tecnico e Commerciale hanno deciso di riprendere alcuni nomi usati in passato e - dichiara Andrea Negro, responsabile Comunicazione di BCS - scelto appellativi adatti a tutti i mercati in cui il Gruppo opera".

 

In Antonio Carraro "il nome si adatta alle caratteristiche del modello" spiega Andrea Beltrame, Product Innovation Marketing manager dell'Azienda veneta. "TRX indica un trattore a ruote sterzanti (T), reversibile (R) e isodiametrico (X) mentre SRX è un prodotto articolato (S). Le quattro o cinque cifre successive segnalano la fascia di potenza e il brand del motore installato". Il numero 600 sta per Kohler e il 700 per Deutz, i numeri 800 e 900 sono usati per propulsori Yanmar e Kubota.

Il nome della serie, invece, non segue regole particolari. "Abbiamo intitolato la Serie Jona a un nostro leggendario venditore, Ergit è il sostantivo Tigre scritto al contrario e - aggiunge Beltrame - le linee Tony e Infinity vanno ricondotte alle trasmissioni montate".

 

Per Case IH e Steyr il nome definitivo arriva dopo diversi passaggi. "Per prima cosa, analizziamo le richieste delle varie regioni e consideriamo tutti gli aspetti legali e di copyright" specifica Osvaldo Brigatti, Marketing manager di Case IH e Steyr Italia. "In seguito, stabiliamo una rosa di possibilità per poi passare alla selezione del nome finale".

 

Case IH Vestrum 100 CVXDrive

Case IH Vestrum 100 CVXDrive

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Massey Ferguson, che nel 2022 celebra 175 anni, mantiene la continuità con i prodotti preesistenti e usa nomi facili da comprendere che permettano a tutti di riconoscere rapidamente un trattore, indipendentemente dalla gamma. "I team dediti all'ingegnerizzazione del modello, alla gestione del prodotto e al marketing, discutono la numerazione e - fa sapere il management dell'Azienda - presentano una proposta al team Marketing globale che poi la approva in via definitiva".

Dal lancio della Serie 8S nel luglio 2020, MF ha adottato una nuova nomenclatura che sottolinea l'inizio di una nuova era. "Nati da un lungo processo che ha combinato l'eredità del passato con le tecnologie di oggi, i trattori 8S meritavano una nuova numerazione, poi utilizzata anche per le Serie MF 5S, 6S e 7S svelate successivamente" sostiene il management.

 

Specializzati, c'è tanta fantasia

Trattori per colture speciali come la vite e le piante da frutto non possono che avere nomi particolari e molto diversi tra loro, a cui, quasi sempre, vengono aggiunte lettere o sigle che indicano:

  • la destinazione d'uso come V per vigneto, F per frutteto e S o N (Narrow) per coltivazioni a filari stretti;
  • l'allestimento, come LP, Low Profile, per la versione a profilo ribassato;
  • il tipo di telaio che può avere articolazione centrale, ruote sterzanti o doppio sistema di sterzo.

 

Per i suoi specializzati, Landini si è ispirata al nome di un vento nella Serie Mistral 2 da 49-57 cavalli e ha pescato dal latino per le Serie Rex3 da 68-75 cavalli e Rex4 da 75 a 112 cavalli.

"Abbiamo mantenuto le denominazioni precedenti nel segmento degli specialistici per via della grande notorietà acquisita negli anni da questi nomi, divenuti quasi marchi riconosciuti dai clienti e anche dai non clienti" specifica Salvaterra. "Al nome proprio dei modelli aggiungiamo un numero che determina la categoria di appartenenza: Rex3 si distingue da Rex4 sia per le potenze in gioco sia per le dimensioni più compatte e i pesi più contenuti".

 

Landini Rex 4-080 F, re tra i filari

Landini Rex 4-080 F, re tra i filari

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

I modelli BCS, Ferrari e Pasquali hanno nomi molto fantasiosi che si riferiscono, rispettivamente, ad aerei militari, costellazioni e divinità greche.

Il BCS Spirit 70 da 63 cavalli richiama il bombardiere B-2 Spirit, il Fighter 85 da 75 cavalli il versatile aereo Eurofighter Typhoon e l'Eagle 85 da 75 cavalli il caccia F-15 Eagle. Perché? Questi trattori hanno in comune con gli aeromobili la capacità di offrire alte prestazioni anche in situazioni difficili.

"Nomi come Mizar 70, Thor 85, Vega 85 trasmettono le capacità 'stellari' dei trattori Ferrari, mentre - spiega Negro - Ermes 70, Mars 85, Orion 85 comunicano l'idea che i mezzi Pasquali possono fare tutto in vigneto, come gli dei dell'Olimpo".

 

BCS Eagle 85 Dualsteer vola in vigneto e frutteto

BCS Eagle 85 Dualsteer vola in vigneto e frutteto

(Fonte foto: BCS)


Una nuova Serie Antonio Carraro si chiama Tora, che in giapponese significa tigre. "Abbiamo usato un termine giapponese per rendere omaggio alla filosofia produttiva nipponica e, nello stesso tempo, per segnalare un modello innovativo quanto alcuni prodotti tecnologici nati in Giappone" racconta Beltrame.

"Il nome Tigre nasce dal primo modello prodotto dall'Azienda: lo Scarabeo. Ovvero - aggiunge il manager - l'animale con il miglior rapporto peso potenza. Quindi, i trattori successivi e più potenti richiedevano un nome ancora più importante. Tra gli scarabei, la specie più potente in assoluto è quella Tigre". Oggi, tutte le macchine AC sono Tigre o Supertigre a seconda che siano sterzanti o articolate.

 

Il nome dei Mach2 e Mach4 deriva, invece, da un'associazione di pensieri particolare: Mach1, Mach2, Mach3 e Mach4 indicano quante volte si oltrepassa il limite della velocità del suono. "Noi indichiamo quante volte la macchina è capace di superare i limiti: il Mach4 ha quattro volte la trazione al suolo rispetto ad un altro nostro modello, calpesta quattro volte di meno, si arrampica quattro volte di più, è quattro volte più stabile" conclude Beltrame.

 

La creatività galoppa in pieno campo

Spostandosi dal vigneto al campo aperto, c'è ancora più spazio per la fantasia. Per diversi costruttori, l'uso di un nome proprio è una scelta vincente perché, rispetto a un numero, consente ai clienti di memorizzare meglio un prodotto e di enfatizzarne alcune caratteristiche.

 

In quest'ottica Case IH ha nominato le sue nove Serie: dai Farmall C da 90 a 120 cavalli fino ai quadricingoli Quadtrac da 420 a 620 cavalli. La nomenclatura delle linee più potenti Quadtrac, Magnum e Optum include anche AFS Connect per segnalare fin da subito la presenza della tecnologia di connettività del brand, mentre il nome Vestrum CVXDrive mette in primo piano la trasmissione a variazione continua.

 

"Il nome Farmall, nato negli Anni Venti del Ventesimo Secolo, sopravvive ancora oggi perché dà l'idea di un trattore multiuso e adatto a tutte le esigenze dell'azienda agricola" sottolinea Brigatti. "Dal 1989 il nome Maxxum identifica invece i nostri trattori di media potenza che vanno al massimo grazie a contenuti tecnologici importanti, come le trasmissioni powershift o CVT, gli impianti idraulici load sensing e l'elettronica per la gestione degli attrezzi più sofisticati".

La presenza della trasmissione CVT è segnalata anche nel nome di diverse serie Steyr, a cominciare dalle linee Terrus da 250 a 300 cavalli, Absolut da 180 a 240 cavalli e Impuls da 150 a 180 cavalli.

 

Valtra N155 di quinta generazione

Valtra N155 di quinta generazione

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Le serie Valtra, prendendo esempio da brand dell'industria automobilistica e in particolare da Mercedes-Benz, utilizzano lettere. Dopo la Serie S, il marchio finlandese ha scelto i nomi delle altre linee in base a dimensioni, potenza e alla percezione delle lettere nelle diverse lingue.

"La A indica la gamma più piccola nell'offerta per il campo aperto, mentre la G denota la gamma dove trionfa la genialità delle tecnologie smart farming e dove i trattori sono piccoli Giganti, coniugando compattezza e versatilità" fa sapere Alessandra Dalla Via di Valtra Italia. "In aggiunta alla lettera, il numero finale indica la generazione: A5, N5 e T5 sono i modelli di quinta generazione".

 

Potenza e dimensioni nel nome

Nonostante non ci sia una vera e propria standardizzazione, alcuni brand si sono allineati tra loro scegliendo gli stessi numeri per serie dello stesso range di potenza.

 

In termini generali:

  • il 4 indica le linee tra i 60 e i 100 cavalli,
  • il 5 quelle tra i 90 e i 145 cavalli,
  • il 6 quelle tra i 125 e i 180 cavalli,
  • il 7 e l'8 si riferiscono a serie con range di potenza ancora più ampi: rispettivamente da 150 a 250 cavalli e dai 200 cavalli in su.

 

Sul cofano di ogni modello, al numero della serie seguono altre cifre che indicano la potenza massima arrotondata alla decina superiore.

 

"Per i trattori da pieno campo Landini, che vanno dalla Serie 4 alla Serie 7, la gamma numerica progressiva fornisce chiari riferimenti ai clienti in termini di classe di appartenenza permettendo anche di affiancare desinenze ad hoc per le differenti versioni" sottolinea Salvaterra. La nomenclatura numerica è adottata anche per le linee McCormick.

 

Nelle serie New Holland alla lettera T (trattori) seguono la categoria di potenza e il peso espressi in cifre. Appellativi aggiuntivi segnalano la trasmissione (T5 e T6 Electro Command, Dynamic Command o Auto Command), l'alimentazione a metano (T6 Methane Power) o il passo (T7 passo standard o passo lungo). Nel nome della linea T7 trova posto anche il PLM Intelligence, a indicare la presenza dei sistemi Precision Land Management per l'agricoltura di precisione.

 

Spesso i numeri segnalano le dimensioni. Sul cofano dei trattori Fendt, la prima cifra indica la stazza e le altre due la potenza massima senza boost. "Il nome Vario, che ha sostituito le denominazioni precedenti Farmer e Favorit, pone l'accento sulla nota trasmissione a variazione continua" spiega Stefano Pariani, specialista Prodotto di Fendt. "Inoltre, la sigla MT mostra la presenza dei cingoli Mobile Trac sui 900 e 1100 Vario".

Oggi nella gamma Fendt non ci sono le Serie 400 e 600 perché queste sono state sostituite da linee denominate con un numero più grande a causa delle dimensioni maggiori.


Fendt 1100 Vario MT con cingoli Mobile Trac

Fendt 1100 Vario MT con cingoli Mobile Trac

(Fonte foto: Fendt)

 

La prima cifra delle linee Massey Ferguson indica le dimensioni del telaio. La lettera il livello di specifiche e le ultime cifre la potenza massima senza boost.

Gli ultimi modelli MF presentano la S (Superior) quando dotati di specifiche elevate per gli agricoltori in cerca della migliore esperienza d'uso, oppure la M (Medium) se caratterizzati da specifiche medie. I MF 5700 M e 1700 M garantiscono efficienza e comfort senza bisogno di tecnologie integrate. "Ora ci sono anche i nuovi 1700 E con il livello di specifiche base E (Economy), adatto agli agricoltori che cercano mezzi affidabili a un costo accessibile" conclude il management di Massey Ferguson.

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