Il passaggio dei motori agricoli allo Stage V è stato complesso, soprattutto per alcune fasce di potenza, ma la fase di transizione al nuovo standard sulle emissioni si avvicina al termine.

Il 14 settembre 2016 è uscito il Regolamento Europeo 2016/1628 - tuttora normativa vigente - che regola le emissioni inquinanti dei motori a combustione interna destinati alle macchine mobili non stradali tra cui anche le trattrici agricole, per le quali vi sono prescrizioni relativamente alle prestazioni ambientali dei propulsori anche nel Regolamento Delegato Ue 2018/985 che integra la Mother Regulation (Regolamento Europeo 167/2013).

Tutto cambia con il covid-19

In origine lo schema di transizione allo Stage V definito dai Regolamenti 2016/1628 e 2018/985 prevedeva precise scadenze per ogni categoria di motori, poi posticipate per vari motivi tra cui, in primis, lo scoppio della pandemia. Nel 2020 e nel 2021 la crisi da coronavirus ha impattato fortemente sulla meccanica agricola europea, causando problemi significativi alla catena di approvvigionamento che hanno portato ad interruzioni di produzione con conseguenti ritardi nell'uscita dei mezzi dagli stabilimenti.

Per agevolare le aziende nello smaltimento dei motori di transizione - non ancora Stage V -  già prodotti o acquistati, nel primo semestre 2020 il Cema, il Comitato Europeo dei Produttori di Macchine Agricole, - insieme ad altre associazioni di categoria - ha chiesto all'Unione Europea di prolungare le scadenze dello schema di transizione.
L'Ue ha accolto le richieste spostando i termini per la produzione e l'immissione sul mercato di macchinari off-road equipaggiati con motori di transizione con potenze sotto i 56 kW, tra 56 e 130 kW e sopra i 130 kW.


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Balzo fatto in alcune fasce di potenza

Per i motori con potenze inferiori a 56 kW (75 cavalli) e maggiori o uguali a 130 kW (175 cavalli), i costruttori hanno ottenuto una deroga di dodici mesi con il Regolamento 2020/1040 che - pubblicato il 17 luglio 2020 - ha modificato il 2016/1628. Per allineare alle nuove scadenze anche il 2018/985 della Mother Regulation riguardante i veicoli agricoli, è poi uscito il Regolamento Delegato 2020/1564.


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"La decisione dell'Ue è stata apprezzata dai produttori di macchinari agricoli che però dal 2022 devono commercializzare esclusivamente mezzi agricoli sotto i 56 kW e sopra i 130 kW con propulsori Stage V" spiega il Servizio Tecnico di FederUnacoma.

Countdown per i motori da 56-130 kW

Per i motori con potenze comprese tra 56 e 130 kW (cioè tra 75 e 175 cavalli), la proroga è stata meno favorevole: l'Europa ha concesso sei mesi per la produzione e nove mesi per la commercializzazione tramite il Regolamento 2021/1068 uscito il 24 giugno 2021. L'effetto di modifica sul 2016/1628 ha fatto sì che le nuove scadenze siano: 31 dicembre 2021 per la produzione e 30 settembre 2022 per la commercializzazione.


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Dunque, i costruttori hanno ancora qualche mese di tempo per immettere sul mercato trattori già realizzati entro fine 2021 con motori prodotti fino al 31 dicembre 2019. "Ormai si tratta di un numero ridotto di motori di transizione" fa sapere la fonte del Servizio Tecnico FederUnacoma. Inoltre, la deroga non impatta negativamente sull'ambiente, permettendo di smaltire le scorte e di evitare la vendita dei propulsori in mercati meno regolamentati, con un conseguente mancato rientro dei costi di produzione.

Ultimi passi dell'Europa

Le proroghe sopra descritte sono già applicabili alle macchine agricole. Tuttavia, come in precedenza, serviva l'emendamento del 2018/985 della Mother Regulation in fase di approvazione.

"Il testoun Regolamento Delegato adottato dalla Commissione Europea il 13 gennaio 2022è attualmente al vaglio del Parlamento e del Consiglio Europeo" specifica il Servizio Tecnico di FederUnacoma. "La versione definitiva - che non sarà difforme dall'attuale - dovrebbe essere pubblicata verso metà marzo". La pubblicazione del Regolamento è l'ultimo passaggio normativo della fase di transizione: da settembre 2022 inizia l'era dello Stage V per tutti i trattori.

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