Dopo un 2020 in leggero calo a causa degli imprevisti dovuti al coronavirus, nel 2021 il mercato delle macchine agricole ha mostrato una crescita record. Un risultato davvero positivo, considerando le difficoltà legate al rincaro delle materie prime e ai problemi lungo la catena di fornitura.


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Segno più per tutti

Secondo i dati elaborati dall'Ufficio Studi di FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, nel 2021 i trattori registrano un +36% rispetto al 2020 passando da 17.944 a quasi 24.400 unità vendute: numero più alto anche rispetto alla media delle immatricolazioni degli ultimi anni, sempre sotto le 19mila unità. In crescita anche le mietitrebbiatrici che, dopo un picco di vendite a giugno 2021 (cento macchine, a dire un incremento del 33%) e un calo nel secondo semestre, riportano un +30% in virtù di 392 unità immatricolate (302 nel 2020).


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Immatricolazioni di macchine agricole in crescita nel 2021
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Un risultato ancora migliore arriva dai sollevatori telescopici che segnano un incremento del 56%, con 1.491 macchine vendute contro le 956 del 2020. Infine, i rimorchi - in calo nella seconda metà del 2021 - e le trattrici con pianale di carico aumentano, rispettivamente, del 20,4% (9.464 unità vendute) e del 19,3% (673 macchine).

Credito d'imposta, Psr e Pnrr, cruciali nella ripresa

Gli incrementi consistenti del 2021 - migliori rispetto a tutte le ultime stagioni - testimoniano una ripresa della domanda di macchine agricole di nuova generazione. "Gli incentivi fiscali 4.0 hanno fornito una spinta agli investimenti in macchinari con tecnologie avanzate (sistemi satellitari, protocolli Isobus, sensori e sistemi di rete) che stanno prendendo piede nella meccanica agricola" afferma il presidente della Federazione dei Costruttori Alessandro Malavolti. "Consideriamo positiva la scelta del Governo di mantenere il credito d'imposta anche per il 2022".

Del resto, in Italia urge il rinnovo del parco macchine, ormai troppo obsoleto. "Per sostenere gli investimenti in mezzi nuovi servono gli incentivi 4.0 come pure i contributi derivanti dai Piani di Sviluppo Rurale (Psr) cofinanziati dall'Unione Europea e dal Pnrr, che dovrebbe presto entrare nella fase operativa" sostiene Malavolti. "Tali strumenti favoriscono l'introduzione di innovazioni tecnologiche che migliorano la funzionalità, la compatibilità ambientale e la sicurezza delle macchine".