Per decenni i trattamenti fitosanitari hanno garantito condizioni ottimali per la crescita delle colture. Oggi però - complici l'aumento delle resistenze agli agrofarmaci, la strategia Farm to fork dell'Unione europea e la crescita della sensibilità ai temi ambientali - il settore agricolo è chiamato a ridurre l'uso di prodotti chimici per la protezione delle piante.

Agricoltori e contoterzisti possono diserbare con un minore impatto sull'ambiente usando irroratrici all'avanguardia o ricorrere a sarchiatrici, erpici strigliatori e altre attrezzature per eliminare le infestanti per via meccanica. A questi implement si aggiungono macchinari particolari per il diserbo alternativo.
 

Offerta sempre più ampia per il diserbo meccanico

Per supportare gli operatori nelle sfide attuali, molti costruttori stanno investendo in macchine che rimuovono le malerbe senza l'utilizzo di diserbanti. È il caso, ad esempio, di Lemken che a fine 2020 ha interrotto la produzione di sprayer ad Haren (Germania) per puntare maggiormente sulle sarchiatrici di Steketee, acquisito nel 2018.
Sarchiatrice di punta del brand è EC Weeder che - anche in versione Isobus - opera su larghezze interfila da 15 a 100 centimetri anche a una distanza di 2 centimetri dalla coltura, raggiungendo velocità di 15 chilometri orari e assicurando grande precisione con il sistema di guida IC-Light. Questo prevede telecamere montate sull'attrezzatura che scattano immagini delle file inviandole al terminale in cabina, capace - tramite l'analisi delle immagini - di elaborare segnali di direzione per EC Weeder.
 
Sarchiatrice EC Weeder di Steketee, brand di Lemken
Sarchiatrice EC Weeder di Steketee, brand di Lemken

Scommette sulla lavorazione interfilare per il controllo delle infestanti anche New Holland che a febbraio 2021 ha lanciato diversi attrezzi, tra cui il coltivatore portato posteriormente SRC. Frutto del rebranding del Vibro Crop di Kongskilde (acquisito nel 2017), SRC è disponibile con tre e cinque denti, larghezze di lavoro di quattro, sei, otto, 12, 18 file e distanze interfila variabili tra 45 e 75 centimetri. I vari modelli - tutti con ripiegamento idraulico - sono ideali per operare in campi di mais, girasole e barbabietola.

Ulteriori novità per il diserbo meccanico sono proposte - a partire dal primo agosto 2021 - da Pöttinger. Si tratta, in primis, della sarchiatrice pieghevole Flexcare V che assicura grande flessibilità grazie alla gestione semplice dell'interfila, della larghezza di lavoro degli elementi e della regolazione dei sarchiatori. Delicata sulle colture, Flexcare lavora larghezze da 4,7 a 9,2 metri con notevole precisione, sfruttando un telaio idraulico traslatore ed un sistema di guida con telecamere (opzionale).

Sempre del brand austriaco, il rompicrosta pieghevole Rotocare V che, con larghezze di lavoro da 6,6 a 12,4 metri e velocità da 10 a 30 chilometri orari, garantisce un trattamento delicato delle colture ed è indicato anche per l'interramento di fertilizzanti, l'aerazione delle colture o la lavorazione superficiale delle stoppie. L'erpice strigliatore a denti con pressione costante Pöttinger Tinecare V da 6,2 a 12,2 metri, vanta un sistema a molle brevettato, grandi ruote per la guida in profondità e un robusto telaio che assicurano lavorazioni ottimali sull'intera larghezza.
 
Erpice strigliatore a denti Tinecare di Pöttinger
Erpice strigliatore a denti Tinecare di Pöttinger
 

Le infestanti? Si possono raccogliere

Oltre ad estirpare le erbacce, oggi è anche possibile asportarle dal campo con un'attrezzatura sui generis: la raccoglitrice trainata Top Cut Collect ideata da Zürn Harvesting e dall'agricoltore Romain Bouillé.
Vincitrice di un premio ai Sima Innovation Awards 2021, Top Cut Collect taglia gli steli delle infestanti che sovrastano la coltura principale tramite una barra falciante a doppia lama e li trasporta, con perdite minime, mediante un aspo particolare a un nastro trasportatore ad azionamento idraulico. In seguito, un ulteriore nastro trasferisce il materiale in una tramoggia.

Davvero user friendly grazie alla velocità di rotazione degli organi regolabile dalla cabina in base al volume raccolto o alla velocità di marcia, Top Cut Collect è una grande amica dell'ambiente, poiché riduce la presenza di malerbe resistenti (erba codina, apera, avena fatua e loglio) senza l'uso di prodotti chimici e fornisce biomassa da utilizzare in un eventuale digestore. Ideale per l'agricoltura biologica, presenta larghezze di lavoro tra 9 e 12 metri.
 
Top Cut Collect di Zürn Harvesting, premiata ai Sima Innovation Awards 2021
 

XPower: potenza elettrica e... eco friendly

Altro diserbo alternativo è quello che prevede l'eliminazione elettrofisica di infestanti. "Trattamenti" elettrici sono eseguibili con l'attrezzo XPower di Agxtend, piattaforma di CNH Industrial che offre tecnologie all'avanguardia. Prodotto dal Gruppo Zasso (di cui CNH ha acquisito una quota minoritaria a fine 2020) e anch'esso indicato per le aziende biologiche, XPower è disponibile nelle versioni XP300 per agricoltura estensiva, XPS per colture specializzate e XPU per applicazioni urbane.

XPower applica energia elettrica ad alta tensione (6mila volt, forniti da un generatore) direttamente sulle malerbe che appassiscono dall'interno fino alle radici. La corrente elettrica ha un'azione sistemica: distrugge le cellule e i vasi per l'apporto di acqua favorendo l'essiccazione delle piante nel giro di tre giorni. Le erbacce con alto contenuto d'acqua e pochi steli o radici rispetto alla massa fogliare, richiedono poca energia e sono facili da trattare. Quelle legnose e grandi, rendono necessari molta energia, applicatori speciali e, talvolta, il ricorso allo sfalcio.

Caratterizzato da un circuito elettrico chiuso con due applicatori e dotato di Gps, sensore per il sollevamento e sensore per il rilevamento dell'altezza da terra, l'attrezzo di Agxtend è indicato per la lotta alle infestanti perenni o annuali ed è utilizzabile a velocità di 2-4 chilometri orari, anche dopo la pioggia o sotto una pioggerellina fine. Per ora offerto con un monitor ad hoc, XPower presto sarà gestibile dal terminale Isobus del trattore.
 
Diserbo elettrico in vigneto con Agxtend XPower powered by Zasso

La versione XPS - che può essere adattata alla larghezza del filare e montata sia anteriormente sia posteriormente - è stata provata in vigneto lo scorso 7 luglio, presso la Cab Campiano, durante un evento organizzato dal Consorzio agrario di Ravenna. I tecnici Mauro Capiani e Michele Brintazzoli hanno descritto i vantaggi dell'innovativa soluzione.
 

Tanti robot per la lotta alle malerbe

Infine, si può evitare l'uso di erbicidi anche grazie ai robot che, pur essendo ancora alle prime esperienze in campo, promettono di rivoluzionare il diserbo mediante l'intervento meccanico o l'impiego di raggi laser. Ad esempio, Farmdroid - bronzo ai Sima Innovation Awards 2021 e già all'opera in Ue - usa lame brevettate  tra le file e un vomere ad azionamento elettrico sulla fila per rimuovere le malerbe in campi di mais, soia, barbabietola e colture orticole. Il tutto con emissioni di CO2 azzerate e un compattamento ridotto del terreno.

Esegue il diserbo meccanico anche Dino di Naïo Technologies, recentemente aggiornato. Oggi nuovi sensori e un software di navigazione migliorato consentono al robot di lavorare in totale autonomia per almeno sei ore, mentre l'inedita guida con fotocamera - prodotta da Tillett & Hague - rende il mezzo più versatile, capace di offrire maggiore precisione su molteplici colture in differenti contesti. Inoltre, il nuovo Battery Management System permette di conoscere con esattezza la carica residua della batteria semplificando la gestione del robot.
 
Robot Weedbot al lavoro in campo

Diversamente, il robot Terrier di Earth Rover - protagonista del Fira 2020 - usa luce concentrata per rimuovere le malerbe, mentre il modello Weedbot dell'omonima azienda - 100% elettrico e attivo a velocità fino a 300 metri all'ora - emette un raggio laser per eliminarle con una precisione centimetrica.

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