Ci vorranno ancora cinque o sei mesi di negoziati prima di arrivare ad una posizione finale e condivisa sulla nuova Pac. Nel frattempo si prosegue ancora per un paio di anni sulla "vecchia strada" ma, annuncia Paolo De Castro, parlamentare europeo e primo vicepresidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale, "c'è una importante novità".

2 miliardi e 400 milioni di nuovi fondi per l'Italia

Pochi giorni fa il Parlamento europeo e la presidenza tedesca hanno firmato il programma di riforma Next generation EU per lo sviluppo rurale. Parte del progetto Next generation, creato per tamponare i danni "da pandemia", porta importanti novità dal punto di vista finanziario per tutto il comparto della meccanica agraria.
"È un pacchetto da 10 miliardi di euro - spiega De Castro - disponibili a partire dal primo gennaio 2021. Se aggiungiamo il cofinanziamento - ovvero la percentuale a carico degli Stati membri - si arriva a circa 20 miliardi per l'Unione europea".

Questi fondi, e qui sta l'importante novità, sono destinati in buona parte a nuovi investimenti. "Non si tratta - chiarisce De Castro - solo di risorse aggiuntive ai Psr dei prossimi due anni, ma di risorse che per il 55% dell'ammontare totale vanno a coprire gli investimenti". La parte residua è stanziata per sostenere i giovani agricoltori e in misure agroambientali.

All'Italia sono destinati circa 2,4 miliardi di euro (pacchetto europeo più cofinanziamento) ma, dettaglio molto interessante, l'intensità dell'aiuto è molto più elevata rispetto al passato e si arriva ad una copertura del 75% dei costi di investimento.

Più investimenti e più macchine nuove?

Sì. O almeno di questo sembra convinto Paolo De Castro. "Penso che questa sia la volta buona per svecchiare il parco macchine nazionale" afferma nel corso del suo intervento sulla piattaforma di Eima Digital Preview. I fondi Next generation EU per lo sviluppo rurale sono infatti destinati al rinnovo del parco macchine, all'acquisto di mezzi a basso impatto ambientale, all'implementazione del settore primario con le tecnologie 4.0.

L'utilizzo dei fondi è previsto per il biennio 2021-2022 e il via libera al pacchetto dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Sempre che si riesca a trovare una chiave per sciogliere il veto posto da Polonia e Ungheria al bilancio Ue 2021-2027 che mette a rischio anche l'accordo sull'erogazione del fondi Next generation EU per lo sviluppo rurale.