Il gasolio destinato all'autotrasporto gode di una tassazione minore rispetto alla benzina. E' questa una situazione che per il ministro dell'Ambiente Sergio Costa deve essere cambiata in quanto il gasolio ha un impatto ambientale negativo superiore a quello della benzina verde e, ovviamente, rispetto all'impiego di fonti di energia rinnovabili.

E così, dopo una consultazione pubblica che ha scatenato i malumori del settore dell'autotrasporto e il plauso delle associazioni ambientaliste, il ministro ha annunciato la volontà di mettere mano alla tassazione sui prodotti petroliferi aumentando le tasse sul gasolio e portandole ai livelli della benzina. In questo modo si eliminerebbero i cosiddetti Sussidi ambientalmente dannosi (Sad).
 

Come si determina il prezzo del gasolio

Bisogna ricordare che già oggi benzina e gasolio sono tassati in maniera elevata, anche se in linea con gli altri paesi Ue. Considerando un prezzo alla pompa del gasolio pari a 1,30 euro, il costo industriale è di circa 0,40 euro mentre tra accise, imposte ed Iva il balzello statale arriva a 0,90 euro.

La proposta del ministro Costa ha incontrato il plauso di molte associazioni che chiedono la messa al bando totale dei motori diesel e il passaggio ad una mobilità maggiormente sostenibile. Mentre per le associazioni di autotrasporto si tratta di una misura demagogica in quanto un aumento dei costi del gasolio non farà diminuire il suo uso, semmai ingrasserà le casse dello Stato.

Un punto su cui ha ribattuto il ministro in una intervista a Il Sole 24 Ore, in cui ha spiegato che i soldi incamerati dovranno essere impiegati per agevolare una transizione verso un'economia verde. Una scelta che, a dirla tutta, hanno fatto anche altri paesi, come ad esempio la Svizzera, dove il gasolio costa più della benzina.
 

A rischio le agevolazioni sul diesel agricolo

E il settore agricolo? Il ministero dell'Ambiente, contattato da AgroNotizie, non ha offerto delucidazioni circa la sorte del gasolio agricolo, un prodotto che già oggi gode di una tassazione estremamente agevolata.

Tuttavia, a meno di una esenzione specifica, anche il gasolio agricolo dovrebbe finire oggetto della riforma e dunque a partire dal prossimo gennaio si potrebbe avere un rincaro dei prezzi. Una situazione paradossale visto che il settore primario si trova in un momento di difficoltà e che oggettivamente non esistono alternative al gasolio.

Se infatti oggi sul mercato le macchine ibride o elettriche sono molte, di trattori ad emissioni zero invece non se ne vede l'ombra. Senza contare che i costruttori si stanno riprendendo adesso dopo le importanti modifiche al funzionamento dei mezzi imposte dalla Mother Regulation, che aveva tra i suoi obiettivi anche quello di diminuire le emissioni inquinanti.
 
Certo, il progetto a lungo termine, sostenuto anche dall'Unione europea, è quello di passare all'idrogeno oppure ad una produzione circolare di energia, che veda l'impiego di biomasse per la produzione di biogas con il quale alimentare attrezzature e impianti. Ma a parte il biodiesel si tratta di progetti in fase di ricerca e non certo di soluzioni alternative, pronte all'uso, per il settore agricolo.