Come altri stakeholder, il Comitato economico e sociale europeo Cese si è interrogato sulle modifiche necessarie a rendere più attuale, tramite revisione, la direttiva 2006/42/CE o direttiva macchine - recepita in Italia dal dl 17 del 27 gennaio 2010.

Come già trattato nell'articolo di fine giugno, il nodo della questione è la rinnovata prospettiva che la diffusione di nuove tecnologie richiede al mondo della meccanica agricola.
 

No a modifiche eccessive

Sulla base dell'analisi dell'impatto della direttiva, il Cese esprime, nella relazione del 10 giugno scorso, una posizione in linea con quella del Cema: il testo è idoneo allo scopo anche dopo quindici anni e necessita solo di lievi adattamenti. L'impostazione di fondo dev'essere mantenuta evitando stravolgimenti radicali, in particolare per quanto riguarda i requisiti essenziali di salute e sicurezza che potrebbero avere un impatto negativo sull'elaborazione di norme armonizzate.

Per questo, il Cese invita la Commissione europea a considerare dati concreti, casi reali, conoscenze ed esperienze delle realtà interessate, lasciando da parte sviluppi tecnologici oggi non prevedibili con sufficiente precisione. Lo sviluppo attuale della tecnologia consente di presentare proposte riguardanti la sicurezza informatica, ma non altre questioni.

Inoltre, prima di effettuare una revisione radicale della direttiva sarebbe opportuno risolvere due problemi che interessano la maggioranza degli Stati membri: la carenza cronica di personale e finanziamenti, ma anche l'inefficacia dei controlli sulle macchine (prima e dopo la messa in servizio). L'insufficiente vigilanza del mercato renderebbe qualsiasi modifica inapplicabile.
 

Due leggi in simbiosi

Occorre - sottolinea la relatrice del comitato Aurel Laurentiu Plosceanu - stabilire un collegamento più esplicito tra la direttiva macchine inerente la progettazione e la direttiva sull'uso delle attrezzature di lavoro (2009/104/CE).

In questo modo, il principio secondo cui la progettazione sicura di un mezzo per il suo intero ciclo di vita è una condizione essenziale per l'utilizzo sicuro dello stesso sarebbe più chiaro e non verrebbe messo in discussione da questioni controverse come la modifica dei macchinari durante la loro vita utile.
 

Ecco cosa potrebbe cambiare

Oggi molti operatori rischiano di fare un uso improprio - volontario o accidentale - delle macchine connesse a internet e per questo il controllo sulla sicurezza informatica non dipende solo dai fabbricanti dei mezzi. Il Cese, come il Cema, sostiene sia necessario un atto legislativo orizzontale separato, a cui si rimandi nella direttiva riveduta, dedicato alla sicurezza. I due comitati sono d'accordo anche sulla necessità di introdurre la guida utente in formato digitale (cartaceo su richiesta).

Altra questione sul tavolo è il miglioramento della sezione sull'ergonomia, che - secondo il comitato - per ora ha avuto un impatto troppo marginale sulla realizzazione delle macchine. La scarsa progettazione ergonomica può portare a danni cronici importanti (problemi muscolo-scheletrici o disturbi di salute mentale connessi allo stress).

Da chiarire anche il momento giusto per l'esecuzione di una nuova valutazione di conformità: oggi non esistono accordi tra gli Stati membri e quindi non c'è un approccio comune a livello europeo. Per il Cese bisogna valutare nuovamente la conformità di una macchina (e il marchio CE) ogni volta che si aggiungono nuove funzioni o si amplia la gamma. Infine, l'aggiornamento delle definizioni attuali di assemblaggio, 'buone condizioni di lavoro', 'stato dell'arte' ed 'uso scorretto ragionevolmente prevedibile' eviterebbe confusione e abusi.
 

AI e robot sono rischiosi?

L'artificial intelligence - AI e i nuovi robot autonomi sono ancora agli inizi in gran parte del settore delle macchine utensili in Ue, ma i loro effetti sulla sicurezza devono essere valutati con attenzione. Il Cese ritiene che la metodologia per il controllo dei rischi prevista dalla direttiva vigente non debba essere modificata per adattarsi all'AI, poiché i principi su cui si fonda rimangono invariati.

Più problematici i robot capaci di apprendere senza limiti operativi che rendono impossibile la valutazione dei rischi in sede di fabbricazione a causa del loro funzionamento futuro non prevedibile. Il controllo della sicurezza di tali mezzi richiederebbe metodi adattivi o dinamici, incompatibili sia con l'attuale approccio della direttiva macchine sia con il nuovo quadro legislativo europeo.
 

Tutti coinvolti

Infine, è auspicabile - secondo il comitato - che la Commissione promuova maggiormente il coinvolgimento delle parti sociali (utilizzatori delle macchine), delle autorità responsabili della vigilanza del mercato e delle Pmi nel processo di normalizzazione.

Il feedback degli utenti finali dovrebbe essere menzionato esplicitamente nella direttiva come strumento indispensabile per i fabbricanti nella fase obbligatoria di valutazione e riduzione dei rischi. La vigilanza del mercato - più o meno efficace a seconda del paese Ue - sarebbe da incentivare per ridurre la presenza di macchine difettose, l'inosservanza dei requisiti normativi, la probabilità di incidenti o infortuni e la concorrenza sleale a danno delle imprese rispettose della legge.

Non resta che aspettare di scoprire come si muoverà la Commissione europea, che prevede di presentare la proposta di revisione nel primo trimestre 2021.