Trasmessa online il 15 luglio scorso, la quarta edizione dell'Osservatorio Smart AgriFood "Agricoltura 4,0: il ruolo delle piattaforme software per l'interoperabilità". 
 
Partecipata da partner (tra questi anche Image Line e alcuni importanti nomi della meccanica agricola), sponsor e patrocinanti dell'attività di ricerca, la presentazione ha delineato i confini dell'attività del 
Laboratorio Rise dell'Università degli studi di Brescia e degli Osservatori del Politecnico di Milano. Attività iniziata nel 2016 e finalizzata alla comprensione delle innovazioni digitali sempre più presenti nella filiera agroalimentare.
 
Edizione 2020 Osservatorio Smart AgriFood

Relatori dell'evento per l'Osservatorio, il direttore
Andrea BacchettiChiara Corbo e Maria Pavesi oltre a Cristiano Spadoni business strategy manager per Image Line.
 

Focus sulle piattaforme digitali

L'edizione 2020 mette al centro il ruolo delle piattaforme digitali e in particolare dell'interoperabilità, necessaria affinché uno strumento deputato ad ospitare dati provenienti da fonti eterogenee (macchine, attrezzature e altre fonti) possa generare informazioni che si traducano in una visione unificata e di valore per l'utente.
 

Grande risorsa in tal senso le piattaforme, sempre più numerose a livello europeo, che stanno lavorando per costituirsi quali sistemi universali di scambio dati. Ne sono esempi vicini al settore agromeccanico, Agrirouter e DataConnect, soluzione Cloud2Cloud lanciata ad Agritechnica 2019 (entrambe abbracciate da numerosi brand di rilievo della meccanica agricola) ma anche i progetti europei Atlas e Demeter.
 

Europa 4.0, i progetti

Indagate nell'intervento di Image Line, attraverso l'individuazione dei temi chiave dei progetti europei attivi nell'ambito dello smart farming, le modalità di distribuzione del valore dei dati in agricoltura, di semplificazione del lavoro degli agricoltori e il ruolo della sostenibilità nella trasformazione digitale.
 
Ripercorrendo i passi dello scenario digitale europeo a partire dalla European data strategy, viene confermata l'importanza di una "data economy" che, in ambito agricolo, si riflette nella maggiore efficienza delle produzioni vegetali e nel maggiore benessere animale.

L'attivazione di numerosi progetti finanziati da Horizon 2020 (Atlas, Demeter, ma anche IoF2020 e Desira) segnala la volontà di coinvolgere tutti gli stakeholder: dai costruttori di attrezzature e sensoristica, fino alle aziende agricole.

L'obiettivo è riconsegnare valore al prodotto agricolo e al produttore, che troppo spesso incarna l'anello debole delle filiere, per garantire sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Indispensabile l'approccio multidisciplinare all'interoperabilità che richiede alcune competenze chiave: organizzative e gestionali, agronomiche, tecnologiche, analitiche, comunicative/commerciali, senza dimenticare la user experience delle piattaforme e l'attenzione ai temi della privacy nella data sharing (come ben evidenziato anche dai recenti documenti di Copa-Cogeca e Cema).