Per gli agricoltori finalmente una buona notizia sul fronte del gasolio agricolo. Dopo lo spavento preso a settembre, con la proposta di eliminare le agevolazioni, oggi rifornirsi alla pompa è meno costoso di qualche settimana fa. Con il crollo del prezzo del petrolio dovuto al lockdown da coronavirus, anche le quotazioni del gasolio agricolo sono scese.

Da una ricognizione fatta da AgroNotizie risulta che il prezzo medio si attesta tra 0,50 e 0,60 euro al litro. Con alcune località che tuttavia raggiungono prezzi più alti e altre che scendono sotto il mezzo euro. Si tratta tuttavia di prezzi molto vantaggiosi, di circa un 30% inferiori rispetto a tre mesi fa, quando Covid-19 era relegato in Cina.

"Il calo del prezzo del petrolio inevitabilmente si ripercuote sul prezzo del gasolio. In particolar modo di quello agricolo, sul quale pesano molte meno tasse rispetto a quello per autotrazione", spiega ad AgroNotizie Gabriele Canali, professore di Economia agraria all'Università Cattolica del Sacro Cuore.

Una buona notizia per tutti gli agricoltori oggi impegnati con le semine, i diserbi, i trapianti e l'irrigazione di soccorso. Tanto che chi può oggi fa scorta di gasolio, visto che la storia ci ha insegnato che il prezzo del barile è piuttosto ballerino.
 

Incertezza sul mercato del petrolio

Contattati da AgroNotizie, gli operatori del settore sono cauti su cosa accadrà nelle prossime settimane. Il prezzo dovrebbe rimanere basso ancora per un po', ma sul lungo periodo qualcuno lo vede nuovamente in ascesa. Questo per differenti motivi.

Primo, perché il lockdown sta per terminare e a meno di nuovi provvedimenti restrittivi le persone riprenderanno a spostarsi e le merci ad essere movimentate. Certo, non si tornerà ai consumi pre-pandemia, ma si vedrà comunque un segno più rispetto ad oggi.

In secondo luogo c'è da aspettarsi una diminuzione della produzione di petrolio a livello globale. Le estrazioni più costose, come quella dalle sabbie bituminose del Nord America, resa possibile quando il barile era a 100 dollari, sono ferme ormai da tempo. Ma anche i paesi che hanno costi di produzione più elevati stanno fermando gli impianti, aspettando che il mercato si riprenda. Mentre altri Stati, come l'Arabia Saudita, continuano ad estrarlo. Ci si aspetta tuttavia che a livello globale l'offerta cali, perché nessuno può sostenere questi prezzi sul lungo periodo.
 

Quanto petrolio in meno abbiamo consumato?

Già, perché a guardare le statistiche fornite dal Governo sul mese di marzo il crollo dei consumi di combustibili è impressionante. Se l'agricoltura ha segnato un +16,9% rispetto allo scorso anno (l'inverno mite ha anticipato le lavorazioni), la benzina è crollata di un 51,9% e il cherosene degli aerei del 66,4%.

E per il mese di aprile, in cui il lockdown è stato totale, le stime dell'Unione petrolifera parlano di una contrazione del 75% del consumo di gasolio e benzina per il trasporto passeggeri. Il gasolio destinato al trasporto merci dovrebbe avere consumi dimezzati, mentre quasi nulli (-90%) quelli di cherosene per l'aviazione. A livello complessivo a marzo gli italiani hanno usato 3,31 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, un 31% in meno rispetto ai 4,79 dello stesso mese 2019.

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