Uno spazio espositivo unico che consolida l'appartenenza al Gruppo CNH: Case IH, Steyr e New Holland hanno voluto ribadire ad Agritechnica 2019 di far parte di una grande e solida famiglia.
Hanno anche voluto dare rilievo alle differenze che ben contraddistinguono i tre brand di trattori tutti parte, quando sarà operativa la strategia Trasform 2 win, del segmento Off Highway di CNH.

In questo contesto abbiamo incontrato Thierry Panadero, vicepresidente Case IH e Steyr a cui abbiamo fatto qualche domanda.

Un commento sulla situazione del mercato Europa e nello specifico di quello italiano. E ancora, quale segmento di potenza perderà più quote?
"Il mercato Europa da un paio di anni è piuttosto stabile e anche noi abbiamo raggiunto un buon livello di stabilità. Permarranno le naturali fluttuazioni ma i giorni dei grandi numeri sono finiti e non prevediamo nemmeno la caduta verso volumi molto molto bassi. Tutto questo è legato all'evoluzione delle dimensioni e della professionalità delle aziende agricole. Nello scenario che si sta delineando vi sono aziende di grandi dimensioni o piccole e medie aziende davvero specializzate, redditizie e quindi competitive.
Il mercato italiano ne è un esempio perché fatto di molte piccole aziende con produzioni di qualità tanto in ambito lattiero caseario, quanto vitivinicolo e delle produzioni vegetali soprattutto biologiche.
Anche l'Austria è vicina all'Italia in quanto a struttura delle aziende agricole. Abbiamo molte piccole aziende di dimensioni decisamente al di sotto della media europea, orientate alla produzione di vegetali biologici, latte, formaggi e anche vino di qualità che sono molto solide.

Per queste ragioni a crescere sono due mercati: quello dei trattori specializzati di piccole dimensioni con elevate specifiche tecnologiche - come lo Steyr Expert o il Case IH Vestrum (da 100 a 130 cavalli). Sono trattori compatti fino a 130 cavalli di potenza che crescono in termini di trasmissione, comunicazione, digitalizzazione. Entrambi i modelli hanno avuto un grandissimo successo di vendite.
Dall'altra parte, le grandi aziende che diventano sempre più grandi richiedono soluzioni efficienti come il Magnum (da 280 fino a 340 cavalli e fino a 396 per la nuova Serie AFS Connect).
Il segmento in difficoltà è fatto dalle aziende di medie dimensioni non specializzate. Questo non comporta però l'assenza di un mercato per macchine di media potenza soprattutto se con specifiche elevate, estremamente interessanti per le grandi aziende dove sono utilizzate ad esempio nelle operazioni di trasporto. Oggi, infatti, la tecnologia conferisce grande potenza anche a motori con 4 cilindri che possono produrre 170 cavalli senza problemi generando, anzi, minori consumi.

L'Italia per Case IH è un buon mercato, le cui richieste incontrano la nostra specializzazione in tecnologia e trovano spazio anche le alte potenze come il Quadtrac del quale sono diversi gli esemplari che lavorano soprattutto nel Nord Italia.
New Holland rimane il brand di riferimento ma Case IH, più focalizzata sulle grandi aziende e molto meno presente negli specializzati, è comunque molto presente"
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Ad Agritechnica Steyr ha presentato il suo Konzept ibrido e New Holland ha annunciato la produzione in serie del T6 Methane Power. Anche Case IH sta investendo sui carburanti alternativi?
"Certamente. Abbiamo bisogno di allinearci alle esigenze dei nostri clienti e per questo stiamo lavorando per individuare la giusta soluzione per le alte potenze. Non investiamo in carburanti alternativi perché è di moda, e questa è la visione dell'intero Gruppo, siamo in questo tipo di ricerca da molto tempo e grazie ad FPT abbiamo a disposizione tutte le tecnologie più innovative. Se ci orienteremo verso un sistema ibrido come Steyr, sarà necessario lo step successivo per avere qualcosa di più potente mentre, se ci orienteremo su una soluzione a gas, guarderemo al Gpl, scelta necessaria se si vuole avere una buona autonomia su un trattore di grandi dimensioni.

In generale, i processi quali digitalizzazione, il passaggio a trasmissioni evolute e a carburanti alternativi, sono tutti seguiti a livello di Gruppo ma ogni brand declina la strategia in funzione delle esigenze del proprio segmento di mercato"
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Entrando nello specifico del mercato Italia, il trend attuale vede la vendita di trattori usati fare numeri decisamente superiori al segmento del nuovo. È un fenomeno che sottrae mercato al nuovo?
"Innanzitutto pensiamo che ci sia bisogno di ripulire il segmento delle macchine usate e che i brand debbano avere un ruolo in questo. Ci stiamo organizzando, e lo annunceremo a brevissimo, per una certificazione dell'usato. Disegneremo un processo per assicurare la qualità delle macchine di seconda mano. La Germania sarà il mercato pilota e potrà esportare macchine anche in Francia e Italia. Ciò per essere sicuri che chi investe nell'usato abbia un prodotto sicuro.

In generale riteniamo che la tecnologia raggiunta dal nuovo metterà in seria difficoltà il mercato dell'usato. Stiamo studiando un sistema di acquisto ad hoc per le medie aziende e prodotti che rendano l'acquisto del nuovo più conveniente anche per le piccole aziende. Il futuro per queste ultime sarà quello di guardare verso un prodotto nuovo col giusto livello tecnologico perché le macchine usate saranno sempre più grandi"
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