La coltivazione di mandorlo e nocciolo, riveste grande interesse economico. I consumi di mandorle sono infatti in crescita e se il primo esportatore mondiale sono gli Stati Uniti, in Italia le coltivazioni sono in aumento trainate dalle richieste dei consumatori alla ricerca di alimenti cosiddetti superfood dall'alto profilo nutraceutico.
Nel campo della corilicoltura l'Italia si è sempre difesa molto bene, sostenuta anche da una industria dolciaria in salute.

Ma la concorrenza estera è sempre più agguerrita e può contare su costi di produzione inferiori a quelli europei. Per questo puntare sul made in Italy non basta più, occorrono produzioni intensive di elevata qualità.
In questa ottica l'irrigazione a goccia riveste un ruolo chiave perché, se ben gestita, mette le piante nella condizione di produrre al meglio. La fornitura localizzata di acqua e nutrienti, evita infatti a mandorli e noccioli stress idrici e squilibri nutrizionali che inevitabilmente si ripercuoterebbero sui frutti.
 

Irrigazione, meglio se a goccia

Nella scelta dell'ala gocciolante, il frutticoltore deve valutare diversi fattori. Tra questi la pendenza che, se presente, richiede gocciolatori autocompensanti come Multibar C Multibar F di Irritec.
La prima è un'ala gocciolante con gocciolatore cilindrico, la seconda monta un gocciolatore piatto. Entrambi erogano la risorsa idrica in modo uniforme entro un range di pressione tra 0.5 e 4.0 Bar.
 
In caso di impianti su terreni inclinati é meglio optare per gocciolatori autocompensanti
In caso di impianti su terreni inclinati è meglio optare per gocciolatori autocompensanti

Che si tratti di un impianto nuovo o già esistente è bene prevedere due ali gocciolanti per filare (soprattutto in caso di terreni sciolti) in modo da fornire acqua a mandorli e noccioli in maniera omogenea. Le portate orarie dei gocciolatori più spesso utilizzate sono pari a 1,6 e 2,1 litri con una distanza tra di essi che varia a seconda delle caratteristiche idrologiche dei terreni. Per i terreni pesanti si è soliti utilizzare una spaziatura di 0,75-1 metro, per i terreni di medio impasto una distanza di 60-70 centimetri mentre per i terreni più drenanti si arriva anche a 50 centimetri.

Negli impianti di vecchia concezione, in cui la distanza tra una pianta e l'altra è elevata, è possibile utilizzare il gocciolatore esterno autocompensante iDrop, che garantisce un'ampia gamma di portate orarie. Sono comunque consigliate due linee con almeno 4 gocciolatori per pianta, due per lato.

Nei moderni impianti intensivi, la soluzione ottimale è quella con spaziature ridotte, pari a 50 centimetri, che crea una fascia umida in corrispondenza del filare così da approvvigionare le piante di acqua e nutrienti in maniera omogenea.
 

Subirrigazione, frutteti con una marcia in più

Se l'utilizzo della microirrigazione è ormai diventato lo standard nei frutteti, sono molte le aziende agricole che si sono orientate alla subirrigazione. Questa pratica, che consiste nell'interrare l'ala gocciolante ad una profondità variabile, permette infatti di facilitare la meccanizzazione di tutte le operazioni colturali e di ottimizzare la fornitura di acqua e nutrienti che vengono portati direttamente a contatto con la rizosfera.

Per evitare che le radici, alla costante ricerca di nutrienti, si insinuino all'interno dei gocciolatori ostruendoli, Irritec ha dotato l'ala gocciolante Multibar Rootguard di un additivo (inserito in fase di produzione) ad azione repellente nei confronti degli apici radicali.

Anche in subirrigazione è consigliabile fare ricorso alla doppia ala gocciolante e utilizzare tutti i dispositivi necessari perché l'impianto lavori al meglio, come gli sfiati d'aria e il collettore di scarico per realizzare un circuito ad anello, a tutto vantaggio di durata e performance del sistema nel corso degli anni.
 

Fertirrigazione, l'arma segreta per produzioni al top

Una concimazione accurata è essenziale per prevenire l'alternanza produttiva e garantire una produttività sostenuta dell'impianto sia in termini di qualità che di quantità.
La fertirrigazione diventa dunque uno strumento cruciale per fornire alle piante i nutrienti sia nella fase di allevamento che di produzione. Azoto, fosforo e potassio saranno distribuiti secondo le necessità colturali, ma anche i microelementi come zinco, boro, ferro e magnesio avranno la massima attenzione.

Irritec consiglia il banco di fertirrigazione Dosabox Junior Automatico capace di iniettare in modo proporzionale fino a tre concimi e di controllare i valori di pH e conducibilità elettrica. Per iniettare un concime per volta e in assenza di energia elettrica è possibile fare ricorso al dispositivo Ferticlick, sia nella versione Bypass che Pump dotato di una pompa autonoma da 12 Volt azionabile con la batteria del trattore.

Nel catalogo Irritec ha fatto da poco il suo ingresso il fertirrigatore NPK. Si tratta di un nuovo sistema che ha l'obiettivo di iniettare le soluzioni nutritive con la massima precisione e semplicità d'uso. In 4 versioni, a seconda del numero di miscele nutritive e della modalità (volume, proporzione oppure a target di pH ed EC), può iniettare fino a 3 concimi diversi più un acido a correzione.
 
La console del Commander NPK
La console del commander NPK

Il fertirrigatore NPK può gestire un agitatore e controllare sia il contatore di acqua che quello dei fertilizzanti.
In un'ottica di automazione il gruppo siciliano ha voluto rendere questo prodotto smart, facendolo "dialogare" con le sonde in campo e dando la possibilità di rendere l'avvio dell'impianto automatico. Per facilitare l'utilizzo è stato scelto uno schermo a cristalli liquidi in cui compaiono tutti i valori in tempo reale: portata, pH, EC, allarmi, etc. È possibile agire su ognuno di essi movendosi con una sola manopola (Encoder digitale) del tipo usato sulle auto moderne per passare da un assetto ad un altro.