Negli ultimi anni, i media hanno ripetutamente dichiarato la morte dei motori endotermici, diverse aziende automobilistiche (Volvo, Toyota, BMW) hanno promesso di potenziare gli investimenti nella trazione elettrica e alcuni governi (Francia, Regno Unito, India, Cina) hanno proposto la messa al bando dei veicoli a benzina e diesel.

Eppure c'è ancora speranza per i propulsori a combustione interna, come spiegato da Peter Kelly Senecal - cofondatore e coproprietario di Convergent Science, azienda ideatrice del software per motori Converge CFD - in occasione della conferenza di Kohler Engines alla fiera Intermat 2018.
"Per rispettare l'ambiente, dovremmo investire nel miglioramento dei propulsori a combustione interna, stabilire correttamente i volumi di controllo delle emissioni in relazione alle tecnologie e - ha dichiarato Senecal - esaminare tutte le soluzioni tecnologiche, senza metterle le une contro le altre".

 

Status quo dei motori diesel

Sebbene a partire dallo scandalo "Dieselgate" del 2015 i propulsori ad accensione spontanea siano stati sempre più demonizzati, prima nel settore on-road e poi in quello off-road, oggi i diesel in commercio presentano un'efficienza maggiore ed emissioni significativamente minori rispetto al passato, anche per merito delle normative europee in materia di emissioni da macchine mobili non stradali divenute man mano più rigide.

In particolare, l'ultimo standard Stage V - in vigore dal primo gennaio 2019 - non solo limita le emissioni di monossido di carbonio CO, idrocarburi e ossidi di azoto NOx, ma impone anche l'ulteriore riduzione del particolato PM e l'introduzione del numero di particelle emesse PN.

 

Il futuro? Non solo elettrico...

"Io non sono contro i veicoli elettrici, ibridi o con celle a combustibile, ma sono contro chi demonizza i motori a combustione interna e divide tra vincitori e perdenti invece di stabilire dei target e considerare quali tecnologie permettono di raggiungerli" ha spiegato il fondatore di Convergent Science, secondo cui è sempre necessario valutare i pro e i contro di ogni applicazione senza dimenticare che tutte le tecnologie hanno un impatto sull'ambiente.
 
Per Senecal, sicuramente la trazione elettrica si svilupperà in futuro, ma difficilmente sostituirà i propulsori tradizionali, che possiedono tutte le caratteristiche per mantenere una solida posizione in differenti settori industriali. Infatti, i motori diesel rappresentano combinazioni uniche di durata, prestazioni e praticità e possiedono efficienza e coppia elevate risultando più indicati di altre tecnologie per le applicazioni off-road.
"Molti studi mostrano che il 90 per cento dell'energia per il trasporto su terra continuerà a provenire da carburanti basati su idrocarburi nel 2040 e che - ha fatto sapere l'esperto - anche i veicoli usati in agricoltura, edilizia e trasporto a lunga distanza continueranno a essere alimentati da propulsori a combustione interna".

Inoltre, la continua attività di ricerca e sviluppo permetterà di ottenere una combustione interna ancora più pulita in modo tale che i carburanti del futuro possano offrire strategie di decarbonizzazione sostenibili e che i veicoli non stradali possano sfruttare i motori endotermici anche nei prossimi anni.
"Interrompere gli investimenti nella tecnologia a combustione interna può essere una mossa avventata - ha aggiunto Senecal - perché si rischia di perdere l'opportunità di migliorare tale soluzione e di investire in macchine elettriche che potrebbero non soddisfare le aspettative".

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