Irritec è citata come un esempio da seguire nel campo dell'economia circolare - sistema economico che non segue un modello di sviluppo lineare e prevede la trasformazione degli scarti di produzione in materie prime - all'interno del report "100 Italian circular economy stories", che include la società siciliana tra le 100 realtà italiane più impegnate a favore della tutela dell'ambiente.

"Per la salvaguardia delle risorse naturali è fondamentale promuovere il risparmio di acqua sia nelle produzioni industriali sia in quelle agricole - si legge nel rapporto realizzato dal Gruppo Enel e dalla Fondazione Symbola - Consapevole di ciò, la famiglia Giuffré ha fatto in modo che la Irritec - dagli anni '70 ad oggi - si specializzasse nell'irrigazione di precisione producendo soluzioni ecosostenibili di microirrigazione, ideali per la riduzione dei consumi idrici ed energetici".

Attenta alla riduzione dell'impatto ambientale, Irritec ha anche messo a punto il progetto Green Fields per lo smaltimento delle ali gocciolanti utilizzate nell'irrigazione a goccia. Al momento della dismissione dell'impianto irriguo, gli agricoltori possono consegnare le ali gocciolanti gratuitamente ai raccoglitori di zona e ottenere un bonus per l'acquisto di nuovi prodotti. Dalle manichette riciclate si otterranno nuove materie prime, garantendo una maggiore ecosostenibilità del processo.
 

Italia più "riciclona" della Germania

Secondo Eurostat, l'Italia è il Paese europeo con la quota maggiore di materia circolare (materia prima da riciclo) impiegata dal sistema produttivo, pari al 18.5% contro il 10.7% della Germania, l'unico stato più forte dello Stivale nella manifattura. Avendo sempre praticato forme di uso efficienti della materia a causa della scarsità di risorse sul territorio, il Bel Paese si rivela all'avanguardia nell'ambito della green economy e dell'economia circolare.
Per dare voce a questa Italia, è nato il report "100 Italian circular economy stories" presentato a Roma da Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel, ed Ermete Realacci, presidente di Symbola.

"L'economia circolare consente la creazione di nuovi modelli di business che scelgono l'innovazione e la sostenibilità per l'aumento della competitività - ha dichiarato Francesco Starace. Lo studio di Enel e Symbola dimostra che possono primeggiare nell'economia circolare in Italia non solo le grandi imprese, ma anche le piccole e medie aziende, le istituzioni, le associazioni e le cooperative che adottano pratiche di produzione virtuose".
"Le cento storie raccontate descrivono un Paese che, nonostante i problemi, vanta esperienze avanzate su temi quali la sostenibilità ambientale, la gestione della scarsità di risorse, il contrasto ai cambiamenti climatici - ha affermato Ermete Realacci - e parlano di un modello economico più sostenibile, competitivo ed equo che potrebbe rappresentare una valida risposta alle scottanti questioni riguardanti il pianeta".
 
La maggiore efficienza delle realtà citate nel rapporto si traduce in una riduzione dei costi produttivi e delle risorse importate - oltre che in un incremento dei risparmi di energia primaria e di emissioni - permettendo all'Italia di allinearsi agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu e di primeggiare in Europa. In più, il processo per l'allungamento della vita dei prodotti e il loro riciclo genera sinergie tra le filiere e nuove opportunità di sviluppo e occupazione.