Le dimensioni contano, eccome. Ancor di più contano quando gli spazi in cui muoversi siano ristretti e l'operatività debba essere snella, veloce ed efficiente. E i trattori del Gruppo Bcs sono stati concepiti e sempre migliorati in questa direzione. Baricentro basso e ruote piccole, appaiono perciò soluzioni ideali per Kiwi, serre e tutti gli ambienti angusti in genere. Essere di piccole dimensioni non significa però essere fragili: proprio grazie alla loro solidità e affidabilità, dal 2008 Bcs ha infatti potuto estendere a 24 mesi la garanzia a favore degli utilizzatori.
L'ultimo scorcio del 2010 vede le macchine del Gruppo Bcs avvantaggiarsi di un restyling delle livree e di un'ergonomia migliorata. Nuovo logo anche, a ulteriore conferma simbolica del processo di rinnovamento della società di Abbiategrasso. Un rinnovamento che passa anche attraverso la sensibilità ambientale: è di recente realizzazione un impianto fotovoltaico che ha richiesto 2,6 milioni di euro d'investimento per ottenere 700 mila Kw/h/anno. Saranno anche 4250 le tonnellate in meno di petrolio consumato nei 25 anni previsti di ammortamento dell'impianto. Ciò si tradurrà in sostanza in una riduzione di 430 Tons di CO2 emesse.

I tre marchi del Gruppo Bcs

 

 

Innovazione di prodotto come processo come difesa
Fabrizio Castoldi, presidente del Gruppo Bcs, pone un forte accento sull'impegno in attività di R&D per mantenere i prodotti Bcs sempre un passo avanti alla concorrenza, specialmente quella "economica" che giunge dall'estero. "Il numero di brevetti sono infatti aumentati molto negli ultimi anni - ribadisce Castoldi - perché è vitale mantenere una tecnologia superiore, che è meglio di una dogana quanto a tutela dei prodotti, anche perché i dazi non servirebbero sul mercato mondiale". La crisi globale per Castoldi non è infatti solo finanziaria, ma anche indotta dalla concorrenza aggressiva dei Paesi dell'estremo oriente.

Il Gruppo in cifre
E' di 117 MM € il fatturato raggiunto nel 2009 (-12% dal 2008), contro i 115 MM € nel 2010 (-1,6%). Il calo ha cioè rallentato, mostrando importanti segnali di ripresa. I monoassi sono saliti del 7,62% e i trattori del +1,14%. In calo invece le gamme fienagione (-4,73%) e professionali da manutenzione (-25%). Nonostante il periodo difficile, a livello di occupazione la Bcs non ha attinto a cassa integrazione, ma anzi ha chiesto straordinari ai propri dipendenti. Relativamente ai singoli marchi, Mosa (gruppi elettrogeni) incide per il 26% del fatturato, l'agricolo per il 74%. Di quest'ultima voce la ripartizione vede Bcs col 57%, Ferrari col 28% e Pasquali col 15%. Trattori e monoassi rappresentano ciascuno un tondo 44% del totale, mentre alla fienagione spetta l'8%, e il 2% alle macchine manutenzione verde. Ad Abbiategrasso vi è un cauto ottimismo. Si prevede infatti un primo quadrimestre in linea con quello dell'anno precedente, anche se i dati del primo bimestre (+12%) spingono verso l'alto le previsioni lasciando auspicare una crescita finale del +5%. Per ottenere questo risultato Bcs conta molto sull'estero, perché il mercato italiano appare ormai stabile e maturo. La crescita passerà attraverso lo sviluppo e il consolidamento di partnership con altre aziende: vi è l'accordo con Valpadana per la realizzazione di piattaforme comuni (Bcs fornisce le trasmissioni) e per la realizzazione del nuovo idrostatico MHT. Con Goldoni vi sono accordi per la realizzazione di trattrici con pianali di carico.

Le novità a catalogo
Nel segmento trattori si propone la gamma Invictus. Con potenze comprese tra i 26 e i 36 Cv sono mezzi ideali per soddisfare le esigenze dell’hobby-farmer e di tutta l’agricoltura che operi in serre, vivai, micro-filari, allevamenti avicoli e quant’altro possa richiedere un mezzo compatto. Nei monoassi la novità si chiama invece Powersafe Easydrive. Le nuove MF 630 WS e MC 730 PS contano su di una frizione in bagno d'olio che rispetto a quelle a secco porta la vita del pezzo dai 5.000 stacchi a 20-30.000 stacchi. La garanzia è stata per questo portata a 5 anni. Ha la prerogativa di utilizzare una doppia leva per l'utilizzo del mezzo. Nel momento in cui la leva viene rilasciata, il mezzo si ferma automaticamente senza però spegnere il motore, evitando la fastidiosa necessità di riaccendere la macchina. Nel comparto fienagione si impone all'attenzione la nuova Neva (New Evolution Harvester), falciacondizionatrice di nuova concezione. Basata sul sistema "Multi Float Frame", mostra un'adesione docile ma reattiva nei confronti del piano di campagna. Il profilo dotato di "Dust Deflector Wings" tiene pulito anche il radiatore del trattore, deviando il pulviscolo verso l'esterno anziché verso il radiatore.

 

La falcia condizionatrice Neva