Il 2023 si predispone per essere un anno siccitoso almeno quanto il 2022, che per l'Italia ha significato una riduzione delle precipitazioni del 30% sulla media storica, diminuzione che diventa del 40% considerando solo le regioni del Nord. E sarà il quinto episodio di siccità negli ultimi 20 anni. Ad affermarlo - il 1° marzo scorso innanzi all'assemblea della Camera dei Deputati - è stato Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, rispondendo alle interrogazioni parlamentari a risposta immediata durante il Question Time. Su tanto il ministro Lollobrigida, parlando alla Camera, ha inoltre detto: "La mancanza d'acqua affligge tutta la popolazione, ma in particolare le aziende agricole, che ne utilizzano il 53%, con rilevanti perdite di prodotto e rischi anche per la sicurezza alimentare".

 

La Cabina di Regia per la Siccità

Nel rispondere alle interrogazioni, il ministro ha anticipato in buona parte quanto avvenuto poco dopo nella stessa giornata a Palazzo Chigi, dove si è riunito il Tavolo sulla crisi idrica - che si è costituita come Cabina di Regia per la Siccità - presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Hanno preso parte all'incontro il vicepresidente e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, e i ministri Francesco Lollobrigida (Agricoltura), Raffaele Fitto (Sud, Politiche di Coesione, Pnrr e Affari Europei), Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica), Roberto Calderoli (Affari Regionali), Nello Musumeci (Protezione Civile), la viceministra Vannia Gava (Ambiente), i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli. Nel corso della riunione di Palazzo Chigi si è convenuto di affrontare la questione idrica a fronte della siccità in corso stabilendo quattro step.

 

Il Piano Idrico Straordinario

È stata istituita a Palazzo Chigi una Cabina di Regia tra tutti i ministeri interessati - presieduta dalla premier Meloni - per definire un Piano Idrico Straordinario nazionale d'intesa con le regioni e gli enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione, anche utilizzando nuove tecnologie. Secondo il ministro Lollobrigida, la Cabina di Regia risponde all'esigenza di gestire il fenomeno siccità, coordinando gli interventi dei tanti enti che gestiscono le acque: "È urgente procedere alla razionalizzazione delle governance - ha detto - perché abbiamo un mare di enti ed istituzioni che devono affrontare la siccità, con un passaggio da una scrivania all'altra che va affrontato per arrivare all'obiettivo principale che è risolvere i problemi". Il ministro parlando alla Camera ha sottolineato come l'emergenza vada attuata con "provvedimenti di breve, medio e lungo periodo".

 

Un Decreto Legge per la siccità

E qui il ministro ha introdotto il secondo punto analizzato dalla Cabina di Regia che lavorerà "a un provvedimento normativo urgente che contenga le necessarie semplificazioni e deroghe e accelerando i lavori essenziali per fronteggiare la siccità" è scritto nella nota di Palazzo Chigi. Fuori dalla retorica di Palazzo: è in arrivo un Decreto Legge per snellire le procedure di autorizzazione, anche quelle necessarie ad affrontare la costruzione di opere in regime di emergenza, necessarie a soddisfare le esigenze idriche incomprimibili.

 

A mancare non sono le risorse, sul piatto ci sono gli 8 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicati alle risorse idriche, elemento ricordato dal ministro Lollobrigida alla Camera, e non mancano i progetti per i microinvasi, che le regioni hanno già inviato al Mipaaf e al ministero delle Infrastrutture. Un nodo da sciogliere riguarderà gli interventi d'emergenza per abbattere le perdite degli acquedotti, attestate tra il 30 ed il 40%.

 

Una campagna di sensibilizzazione

Terzo punto, sarà avviata una "campagna di sensibilizzazione sull'uso responsabile della risorsa idrica" recita la nota di Palazzo Chigi. A tal proposito ufficialmente non si fa ancora menzione di possibili razionamenti, anche se le condizioni del Nord Italia si avvicinano sempre più velocemente a quelle della scorsa estate.

 

Arriva il commissario

Quarto elemento: il Governo, infine, individuerà "un commissario straordinario con poteri esecutivi rispetto a quanto programmato dalla Cabina di Regia" è scritto nella nota, cosa già largamente annunciata a Bruxelles proprio dal ministro Lollobrigida.

 

Organizzazioni agricole: si può fare di più

Le organizzazioni agricole hanno espresso generale apprezzamento per l'azione promossa dal Governo per affrontare sin da subito la nuova emergenza siccità, ma hanno anche chiesto di fare di più. "È importante l'impegno del Governo sulla semplificazione anche per accelerare la realizzazione delle infrastrutture di cui il Paese ha bisogno in una situazione in cui viene intercettata e raccolta solo l'11% dell'acqua piovana". È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento alle conclusioni del Tavolo interministeriale sulla crisi idrica presieduto dalla presidente del Consiglio.

 

"Finalmente - sottolinea Prandini - è stato affrontato il tema dell'acqua non solo come emergenza ma anche per consentire la programmazione necessaria per gestire una risorsa essenziale per l'intera collettività attraverso una Cabina di Regia tra tutte le istituzioni interessate a livello nazionale e territoriale".

 

"Gli agricoltori - conclude Prandini - sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idroesigenti, ma non deve essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi civili industriali ed agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell'intero settore alimentare".

 

Confagricoltura, che prevede che siano in arrivo razionamenti già "nelle prossime settimane - è scritto in una nota - chiede al Governo un "Piano acque organico, che fornisca al Paese e al settore primario opere infrastrutturali significative dove raccogliere e stoccare le precipitazioni atmosferiche. Questo Piano può essere realizzato recuperando risorse sia dal Pnrr, sia dal Fondo Sviluppo e Coesione".

 

Per Cia - Agricoltori Italiani occorre affrontare l'emergenza ma anche "sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate; realizzare serbatoi artificiali, ad uso multifunzionale, per la capitalizzazione dell'acqua (in eccesso, di riuso, di pioggia); avviare una rete di piccoli laghetti e invasi, smart sotto il profilo tecnologico e amministrativo, diffusi su tutto il territorio".

 

Raccogliere più acqua, un esempio

Ma come si può raccogliere più acqua minimizzando l'impatto ambientale? Grazie ad una Legge lombarda del 2017, quello di Castrezzato, nel Bresciano, è il primo territorio in Italia a godere della trasformazione di un'ex cava in invaso di accumulo idrico in località  Bargnana per mitigare le conseguenze della crisi climatica: un ormai esaurito sito estrattivo di ghiaia, presente lungo il tracciato dell'autostrada A35 Brescia-Bergamo-Milano, è diventato un bacino per assicurare la difesa idrogeologica del territorio e per accumulare acqua necessaria all'irrigazione.

 

"Sono le due facce di una stessa medaglia, cui l'intervento appena inaugurato dà una risposta concreta, esempio delle opportunità, previste dal Piano Laghetti, proposto dai consorzi di bonifica e da Coldiretti" sottolinea Massimo Gargano direttore Generale dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi).

 

"Scavato su una superficie di 20mila metri quadri, l'invaso Bargnana ha una capacità di 150mila metri cubi, metà dei quali destinati a contenere le piene della roggia Trenzana-Travagliata, trasformando il pericolo di esondazione nell'opportunità di creare riserva idrica che permette l'irrigazione di oltre 1.500 ettari" commenta Gladys Lucchelli, direttore generale Anbi Lombardia.

 

Anbi, crisi idrica in Calabria

Intanto - mentre il Nord continua a dibattersi nell'emergenza più nera - si apre una nuova emergenza a Sud: "In assenza di piogge o nevicate, in Calabria potrebbe diventare a rischio la stagione irrigua soprattutto per le produzioni orticole". A comunicarlo è l'Anbi che sottolinea come "l'invaso di monte Marello sul fiume Angitola contiene meno acqua rispetto al 2022, mentre quello di S. Anna nel Crotonese ha un deficit di acqua stoccata pari al 60% rispetto al recente quinquennio".

 

Ma non basta, perché quest'anno a febbraio "La disponibilità idrica dei bacini silani è al 30% della possibilità d'accumulo (a febbraio 2022 era al 50% Ndr). In particolare, il Lago Arvo è capace di raccogliere circa 84 milioni di metri cubi d'acqua, l'Ampollino ha una capacità di 70 milioni di metri cubi mentre Passante con una capacità di 32 milioni di metri cubi".

 

Nel caso la crisi idrica dovesse ancora protrarsi, solo il Nord Calabria è raggiunto dalle acque dei bacini della Basilicata, che invece sono ricchi di risorsa. E senza i favori delle piogge di primavera, rifornire il Centro ed il Sud della Calabria potrebbe diventare il primo banco di prova a Sud per testare la Cabina di Regia e i poteri del commissario alla Siccità promossi dal Governo.