Ci sono alcune norme sfuggite alla pur fitta rete del Decreto Milleproroghe e riguardano il credito: in particolare stanno per scadere le moratorie sui crediti e i prestiti assistiti da garanzia dello Stato, misure nate sull'onda dell'emergenza covid-19. E produrranno l'effetto di una ulteriore stretta creditizia verso il mondo agricolo. L'allarme è stato lanciato da Tommaso Battista, presidente di Copagri.

 

"Come se non bastassero gli incrementi record dei costi di produzione e dell'energia, solo parzialmente compensati dai contenuti aumenti dei prezzi in campo, sul settore primario pesa anche la spada di Damocle della questione del credito, con l'inasprimento dei tassi d'interesse per i prestiti bancari, in atto ormai da diversi mesi, e la scadenza delle misure straordinarie attivate durante la fase pandemica, quali le moratorie sui crediti e i prestiti garantiti al 100% dallo Stato per aiutare le imprese in difficoltà a causa dell'emergenza coronavirus". Lo ha sottolineato ieri, 13 febbraio 2023, alla vigilia del dibattito al Senato sul Decreto Milleproroghe, il presidente della Copagri Tommaso Battista, spiegando che "i 'prestiti con garanzia covid-19', messi in campo durante la pandemia, avevano tutti una durata di 24 o 36 mesi e sono quindi prossimi alla scadenza".


Copagri, che stima in 50 miliardi i crediti erogati ad imprese agricole con garanzia dello Stato, chiede ora all'Esecutivo un intervento urgente e la convocazione di un Tavolo sul credito agricolo. "Per le tantissime imprese agricole che hanno beneficiato di questi prestiti con garanzia statale, erogati con molta più facilità dalle banche proprio perché coperti dallo Stato e dai Confidi, c'è il fortissimo rischio, qualora siano nelle condizioni di non poterli rimborsare, di ritrovarsi in una situazione molto delicata e complessa", ha fatto notare Battista, sollecitando un intervento del Governo in tale ambito.


"Per tutti i settori produttivi che hanno beneficiato di tali aiuti, e a maggior ragione per le imprese agricole, che storicamente hanno sempre scontato una notevole difficoltà nell'accesso al credito, diventa quindi fondamentale un intervento del Governo a garanzia dei crediti aperti nel periodo del coronavirus, soprattutto per le aziende medio piccole", ha rimarcato il presidente, evidenziando che "scaduto il prestito garantito dallo Stato, le banche non solo non ridaranno le stesse garanzie, ma ricominceranno a erogare il credito con più difficoltà".

 

Secondo una stima dell'Ufficio studi di Copagri, su un monte di circa 500 miliardi di euro di operazioni creditizie erogate durante la pandemia con l'assistenza del Medio Credito Centrale, portatore della garanzia dello Stato, almeno il 10% in valore ha come soggetto debitore un'impresa agricola, per un valore complessivo del credito erogato garantito dallo Stato di ben 50 miliardi di euro.


"Quello del credito è un tema molto sentito in qualunque settore produttivo; la disponibilità di risorse e di prodotti finanziari rappresenta senza ombra di dubbio una delle condizioni indispensabili per la crescita di una qualsiasi impresa o attività produttiva e, nell'alveo di tale ragionamento, desta non poca preoccupazione la diminuzione degli strumenti a disposizione degli imprenditori agricoli", ha detto ancora Battista.

 

"Al di là dell'emergenza e della contingenza del momento, infatti, agevolare e semplificare l'accesso al credito per i produttori agricoli, con il fine di rendere 'appetibili' agli istituti di credito le operazioni richieste dalle aziende, resta un obiettivo concreto sul quale continuare a lavorare e verso il quale indirizzare l'attività di Governo" ha dichiarato ancora il presidente di Copagri.

 

"È anche e soprattutto per tali ragioni che in tempi non sospetti la Copagri aveva sollecitato l'istituzione di un Tavolo di confronto permanente sul credito in agricoltura, intorno al quale riunire le istituzioni, le organizzazioni di settore e l'Abi", ha infine ricordato il presidente della Copagri, reiterando tale richiesta.