Ok dalla Commissione Europea ai primi sette Piani Pac per il periodo 2023-2027: Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Polonia, Portogallo e Spagna. La Pac italiana è ancora in fase di approvazione ma "il dialogo con l'Italia e la Commissione è fruttuoso", dicono fonti europee. L'obiettivo è l'approvazione di tutti i Piani entro fino anno per l'attuazione della Pac a inizio 2023.

Dieci i pilastri della nuova Pac, tra cui il miglioramento del reddito agli agricoltori, la salvaguardia dell'ambiente e l'incentivo all'agricoltura biologica.

 

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Primi sette Piani nazionali Pac approvati

La Commissione Europea ha approvato i primi Piani Strategici della Politica Agricola Comune (Pac) per sette Paesi: Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Polonia, Portogallo e Spagna, i cui Piani rappresentano un bilancio di più di 120 miliardi di euro, di cui oltre 34 miliardi destinati agli obiettivi ambientali e climatici. Inoltre, gli agricoltori che partecipano a regimi ecologici possono essere ricompensati per le pratiche attuate, come il divieto o la limitazione dell'uso di agrofarmaci, o per aver arginato l'erosione del suolo.

 

La nuova Pac, che entrerà in vigore il primo gennaio 2023, è finanziata da 270 miliardi di euro per il periodo 2023-2027 e si basa su dieci pilastri chiave:

  • garantire un reddito equo agli agricoltori,
  • aumentare la competitività,
  • migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare,
  • agire per contrastare i cambiamenti climatici,
  • tutelare l'ambiente (attuando gli obiettivi del Green Deal europeo, tra cui la riduzione delle emissioni agricole del 55-65% entro il 2030),
  • salvaguardare il paesaggio e la biodiversità,
  • sostenere il ricambio generazionale (oltre 3 miliardi di euro a sostegno dei giovani agricoltori nei sette Paesi),
  • sviluppare aree rurali dinamiche,
  • proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute,
  • promuovere le conoscenze e l'innovazione (anche tramite l'attuazione di tecniche agricole innovative, dall'agricoltura di precisione ai metodi di produzione agroecologici).

 

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Pac italiana approvata "il prima possibile", entro inizio 2023

"Il dialogo tra l'Italia e i servizi della Commissione è fruttuoso. La Commissione Europea si impegna ad assistere l'Italia e tutti gli altri Stati membri nel completamento dei loro Piani, per garantire che questi possano essere approvati il prima possibile, in modo che l'attuazione possa iniziare all'inizio del 2023".

 

Queste le parole di una portavoce della Commissione Europea responsabile alle Politiche Agricole in risposta a una nostra domanda in merito all'andamento dei lavori sulla Pac italiana. "L'obiettivo degli scambi", tra Stati membri e Commissione Europea, è "risolvere le questioni in sospeso e concordare quanto prima una versione rivista dei Piani che risponda efficacemente alle sfide chiave individuate", continua la portavoce. "Tuttavia, va notato che i punti in sospeso cambiano continuamente e le discussioni sono in evoluzione, motivo per cui non è possibile fornire una tempistica specifica in questa fase", conclude.

 

I sette Piani approvati nel dettaglio

Spagna

La Spagna possiede circa 800mila aziende agricole con un'agricoltura variegata, grazie alle diverse condizioni climatiche e del suolo del territorio. Frutta, verdura e carne suina sono i principali settori produttivi del Paese, che contribuisce alla metà della produzione di olive in Ue e a un terzo della frutta.

 

Il suo Piano Pac, finanziato tra fondi nazionali ed europei con 33,5 miliardi di euro, ha tra i punti principali:

  • 750 milioni di euro a sostegno di 128mila aziende agricole nella partecipazione a organizzazioni di produttori, mercati locali, filiere corte e sistemi di qualità,
  • 372 investimenti per l'isolamento termico dei fabbricati agricoli e la produzione di energia rinnovabile,
  • aiuti finanziari ai settori dell'allevamento estensivo, della frutta e della verdura, del vino e dell'apicoltura,
  • promozione di indicazioni di origine protetta e indicazioni geografiche,
  • 6 miliardi di euro ad agricoltori che adottano pratiche di sequestro del carbonio o mantenimento del paesaggio,
  • 540 milioni di euro per interventi a beneficio di clima e salute animale,
  • 20% di agricoltura biologica entro il 2030 (1,2 milioni di ettari),
  • 283 milioni per imboschimento, agroforestazione e prevenzione degli incendi,
  • 200 milioni per ammodernare i sistemi di irrigazione (ad esempio tecnologie digitali per monitorare l'umidità del suolo),
  • formazione digitale per oltre 1 milione di persone e creazione di 17mila nuovi posti di lavoro.

 

Francia

La Francia possiede circa 456mila aziende agricole con 28 milioni di ettari coltivati (circa metà del suo territorio) e il valore del settore agricolo è uno dei più alti in Ue, circa 72,9 miliardi. I principali settori del Paese sono il vino, i latticini, i cereali e i bovini.

 

Il suo Piano Pac, finanziato tra fondi nazionali ed europei con 49,5 miliardi di euro, ha tra i punti principali:

  • 3,5 miliardi per rafforzare il reddito di piccole e medie imprese,
  • 15% dei pagamenti diretti dedicati al supporto del settore zootecnico e delle piante proteiche,
  • l'86% della superficie agricola rispetterà le buone condizioni agronomiche e ambientali come la creazione di strisce tampone lungo i corsi d'acqua e il mantenimento di prati permanenti,
  • 18% di superficie biologica entro il 2027 ed ecoschemi più alti per le aziende biologiche,
  • supporto per le pratiche agricole che riducono l'erosione del suolo o che diversificano le colture,
  • più del 26% della Superficie Agricola Utilizzata (Sau) per ridurre le emissioni (con pratiche come il sequestro del carbonio, l'assenza di aratura e conversione),
  • sviluppo delle aree rurali e sostegno a 5.550 imprese rurali per creare oltre 31mila posti di lavoro,
  • formazione digitale per 131mila persone.

 

Danimarca

La Danimarca possiede circa 35mila aziende agricole e i suoi settori produttivi principali sono quello della carne suina e dei latticini.

 

Il suo Piano Pac, finanziato tra fondi nazionali ed europei con 4,8 miliardi di euro, ha tra i punti principali:

  • 203 milioni di euro per prevenire il calo produttivo in aziende in difficoltà,
  • 403mila ettari di agricoltura biologica entro il 2030,
  • 31 milioni di euro per l'imboschimento,
  • 19% dei fondi per lo sviluppo rurale ad agricoltori che attuano pratiche per la biodiversità,
  • un supporto alla creazione di bioraffinerie per l'estrazione di proteine vegetali,
  • 20% di pagamenti diretti per pratiche agricole benefiche per il clima,
  • sovvenzioni da 50mila a 100mila euro per sostenere l'inizio dell'attività agricola dei giovani agricoltori,
  • 46 milioni di euro per la creazione di posti di lavoro.

 

Irlanda

L'Irlanda possiede circa 135mila aziende agricole, la maggior parte delle quali specializzata nella produzione di carne bovina e latticini.

 

Il suo Piano Pac, finanziato tra fondi nazionali ed europei con 9,7 miliardi di euro, ha tra i punti principali:

  • 590 milioni di euro per un supporto più equilibrato a piccole e medie imprese,
  • 180 milioni di euro per sostenere il reddito dei giovani agricoltori,
  • investimenti nei settori di ortofrutta e apicoltura,
  • bonus per migliorare la competitività delle colture proteiche (piselli, fagioli, soia, eccetera),
  • limitazione di agrofarmaci nelle zone lungo i corsi d'acqua,
  • 1,4 miliardi di euro per promuovere pratiche climatiche come la riduzione dell'utilizzo dell'azoto chimico e la piantagione di nuovi alberi,
  • 256 milioni di euro per triplicare la superficie biologica,
  • sostegni finanziari per trattenere le donne contadine nel settore,
  • miglioramento del benessere animale per oltre 330mila capi di bestiame.

 

Polonia

La Polonia possiede circa 1,4 milioni di aziende agricole (il numero più altro tra i sette Paesi in questione) e agricoltura, pesca e silvicoltura formano un valore aggiunto lordo che è il doppio della media Ue. I settori principali sono: latticini, cereali, maiali, pollame e orticoltura.

 

Il suo Piano Pac, finanziato tra fondi nazionali ed europei con 25,1 miliardi di euro, ha tra i punti principali:

  • pagamenti accoppiati per i settori in difficoltà (zootecnico, colture proteiche, barbabietola da zucchero, amido di patate, pomodori, fragole, luppolo),
  • 2 miliardi di euro (12% dei pagamenti diretti) per piccole e medie imprese, in particolare quelle fino a 300 ettari beneficeranno di 40 euro per ciascuno dei primi 30 ettari,
  • 2.300 progetti di investimenti energetici per produrre biogas agricolo ed energia solare e per migliorare l'efficienza energetica di 2.100 fabbricati,
  • protezione di zone umide e torbiere,
  • limitazione dell'uso di agrofarmaci lungo i corsi d'acqua,
  • 4% delle superfici arabili delle aziende destinato ad aree non produttive,
  • 25% dei pagamenti diretti in ecoschemi (volontari per gli agricoltori),
  • ecoschema per la piantagione di piante da impollinazione (obiettivo 30mila ettari all'anno),
  • benessere animale (come il divieto prematuro di svezzamento),
  • 87% di copertura di banda larga nelle zone rurali entro il 2025.

 

Portogallo

Il Portogallo possiede circa 259mila aziende agricole, l'80% delle quali a conduzione familiare, e i settori più produttivi del Paese sono vino, cereali, frutta, verdura, olio d'oliva, carne di maiale e di pollo.

 

Il suo Piano Pac, finanziato tra fondi nazionali ed europei con 6,6 miliardi di euro, ha tra i punti principali:

  • 320 milioni di euro a supporto dei piccoli agricoltori,
  • 690 milioni di euro alle aziende in difficoltà (piccoli ruminanti e riso),
  • 2,9 milioni di euro a ricompensa degli agricoltori che sostengono pratiche sostenibili nell'area del Montado (ecosistemi pastorali ad alto valore naturalistico),
  • 2mila ettari destinati alla conservazione dei tradizionali muri in pietra di Azzorre per salvaguardare i vigneti dell'area,
  • 62,5 milioni di euro investiti per ripristinare le foreste colpite dagli incendi,
  • 830 milioni di euro ad agricoltori impegnati in azioni come sequestro del carbonio, concimazione organica e agricoltura biologica (obiettivo del 19% di agricoltura biologica entro il 2030),
  • rinnovamento delle vecchie infrastrutture per l'irrigazione collettiva agricola,
  • 150 milioni di euro in investimenti per l'economia bio e circolare e 335 milioni di euro alla silvicoltura,
  • sostegno a 443mila unità di bestiame con riduzione di antimicrobici e prevenzione delle malattie

 

Finlandia

La Finlandia possiede circa 44mila aziende agricole e l'agricoltura biologica occupa circa il 14,4% del terreno destinato alle pratiche agricole. Il Paese è coperto per il 75% da foreste e il 95% della popolazione vive in aree rurali.

 

Il suo Piano Pac, finanziato tra fondi nazionali ed europei con 6,7 miliardi di euro, ha tra i punti principali:

  • 508 milioni di euro dai fondi Ue per i pagamenti accoppiati a sostegno del reddito agricolo e ai livelli di produzione (che in Finlandia non sono molto alti a causa delle rigide temperature),
  • 1,7 miliardi di euro per il sostegno alle aree interessate da vincoli naturali (Anc),
  • 65 milioni di euro dai fondi Ue per il sostegno complementare al reddito dei giovani agricoltori,
  • oltre il 35% dei budget per lo sviluppo rurale e il 16,5% dei pagamenti diretti destinati ad azioni ambientali e climatiche,
  • obbligo di copertura vegetale dei terreni durante l'inverno,
  • rafforzamento della protezione delle torbiere (divieto di scavare nuovi canali, di estrazione e combustione della torba, divieto di arare i terreni agricoli appena sgomberati e le praterie permanenti),
  • sostegno allo sviluppo di 3.625 imprese rurali tramite finanziamenti e supporto per le startup,
  • 100% di copertura a banda larga nelle aree rurali entro il 2025.

 

In data 13 settembre 2022 sono stati approvati anche i Piani di Austria e Lussemburgo. Ne daremo notizia in un prossimo articolo.


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