Dal Consiglio Ue Agricoltura di luglio: ok ai Piani Pac di Portogallo, Polonia, Spagna, Danimarca e Francia. Italia ancora al lavoro. I ministri europei approvano un'acquacoltura più sostenibile e resiliente e una Legge sui Mercati Digitali. Preoccupazioni sul Regolamento Ue sulla riduzione degli agrofarmaci del 50% entro il 2030: i ministri europei chiedono alternative valide. Infine, si apre un dibattito sulle misure contro la deforestazione, il Parlamento Europeo al voto a settembre.

 

Via libera ai primi Piani Pac

La Commissione Europea ha dato il via libera ai Piani Pac di Portogallo, Polonia, Spagna, Danimarca e Francia. Lo ha annunciato il commissario Ue all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, ai ministri dell'Agricoltura a Bruxelles durante l'ultimo Consiglio Ue Agricoltura e Pesca.

 

"Per questi Paesi procederemo con la procedura di approvazione - che dura sei settimane - e altri Stati membri seguiranno a breve. Riteniamo che altri dieci Paesi Ue possano presentare i loro Piani riveduti prima della pausa estiva", ha detto Wojciechowski, sottolineando l'importanza di approvare i Piani il prima possibile per permettere agli agricoltori di adattare le loro pratiche agricole ai nuovi Piani.

 

Nel cuore della nuova Politica Agricola Comune, che entrerà in vigore il primo gennaio 2023, ci saranno la sicurezza alimentare, il raggiungimento degli obiettivi ambientali - tra cui la neutralità climatica entro il 2050 - e lo sviluppo sostenibile delle zone rurali.

 

Com'è messa l'Italia con la Pac

"È un periodo particolarmente intenso di lavori per arrivare quanto prima alla finalizzazione del Piano", ha detto l'ambasciatore italiano Stefano Verrecchia - facendo le veci del ministro alle Politiche Agricole Stefano Patuanelli - durante l'ultimo Consiglio Ue Agricoltura e Pesca a Bruxelles. "Stiamo lavorando ininterrottamente a un Piano che sia in grado di valorizzare le istanze del mondo produttivo, ambientale e sociale, attribuendo un ruolo fondamentale alle regioni", ha continuato Verrecchia, precisando come il Ministero abbia "tenuto diverse riunioni col Tavolo di partenariato, numerosi incontri tematici con diverse categorie di portatori di interessi e incontri settimanali con le regioni".

 

Parallelamente all'ultimazione del Piano strategico, l'Italia, insieme alle agenzie di pagamento, sta lavorando anche alla riorganizzazione dei sistemi informativi, un importante investimento per l'ammodernamento del Paese e per il data governance. "I lavori volti alla definizione del Piano non si sono mai fermati e continueranno intensamente nelle prossime settimane per rispettare i tempi previsti. In questo percorso contiamo sull'aiuto fondamentale della Commissione", ha concluso Verrecchia.

 

Un'acquacoltura più sostenibile

Al Consiglio Ue i ministri dell'Agricoltura europei hanno concordato delle conclusioni per un'acquacoltura più sostenibile, resiliente e competitiva per il periodo 2021-2030, includendo un aumento dell'acquacoltura biologica, in linea con gli obiettivi della Strategia Farm to Fork.

 

Hanno per questo invitato la Commissione Ue a proporre una modifica del Regolamento relativo all'etichettatura dei prodotti biologici, che attualmente consente soltanto la certificazione biologica della molluschicoltura e della piscicoltura a condizioni molto rigorose. Per il compimento di questo processo saranno fondamentali un'intensa cooperazione tra tutti i portatori di interesse, la considerazione delle specificità di ciascun sistema di acquacoltura, e l'istituzione - proposta dal Consiglio alla Commissione - di un sistema Ue trasparente per il riconoscimento e la ricompensa dei produttori che si impegnano a gestire un'acquacoltura rispettosa dell'ambiente.

 

Agrofarmaci

Si è discusso anche della recente proposta della Commissione Europea sull'uso sostenibile degli agrofarmaci che mira a ridurne il consumo anche tramite nuove tecnologie, come l'agricoltura di precisione e il telerilevamento, offrendo agli agricoltori la possibilità di utilizzare i finanziamenti della Pac per cinque anni, in modo da compensare gli eventuali costi che dovranno sostenere per mettere in pratica il Regolamento.

 

I ministri europei hanno espresso preoccupazione per l'obiettivo di riduzione degli agrofarmaci chimici del 50% entro il 2030, sostenendo la necessità di trovare alternative valide e sostenibili prima di fissare obiettivi obbligatori e di tenere conto delle differenze geografiche e climatiche delle varie zone in Ue.

 

Leggi anche

Agrofarmaci, verso la riduzione del 50% entro il 2030

 

Approvata la Legge sui Mercati Digitali

Al giorno d'oggi poche grandi piattaforme online, note come "gatekeeper", detengono da sole la maggiore quota di mercato, con un fatturato di almeno 7,5 miliardi di euro negli ultimi tre esercizi finanziari. Ecco perché Il Consiglio Ue ha approvato la Legge sui Mercati Digitali che garantirà una concorrenza leale per le imprese digitali, genererà maggiore innovazione e proteggerà i consumatori, rendendo il settore equo e competitivo.

 

Con questa Legge i gatekeeper non potranno più classificare i propri prodotti in modo più favorevole rispetto a quelli di altri operatori del mercato, pre installare determinate applicazioni o software o impedire agli utenti di disinstallare facilmente tali applicazioni o software, riutilizzare, ai fini di un altro servizio, i dati personali raccolti nel corso di un servizio.

 

Se una grande piattaforma online è identificata come gatekeeper dovrà conformarsi alle norme della Legge sui Mercati Digitali entro sei mesi. Se non lo fa rischia un'ammenda fino al 10% del suo fatturato totale a livello mondiale.

 

Deforestazione

I ministri hanno infine avuto uno scambio di opinioni sullo stato di avanzamento del Regolamento sulle misure contro la deforestazione, presentato lo scorso novembre dalla Commissione Europea.

 

La proposta, che verrà votata il 12 settembre prossimo dal Parlamento Europeo, mira a minimizzare il contributo dell'Unione Europea alla deforestazione del mondo, abbassando le emissioni di gas serra e riducendo il consumo e l'esportazione di determinate materie prime associate alla deforestazione come caffè, cacao, olio di palma, soia, legna e carne bovina.