È emergenza alimentare. Non da noi, Deo Gratia. Nell'Africa del Nord e in buona parte dell'Africa Subsahariana si teme invece che l'instabilità delle forniture cerealicole e la volatilità dei mercati possa portare a una grave carestia alimentare. Di fatto paesi fortemente popolati (come
per esempio l'Egitto) sono dipendenti per percentuali fra i 70 e il 90% dalle importazioni dall'estero, grandi clienti in particolare di Russia e Ucraina. Due organizzazioni internazionali come il Wto, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e il Fmi, Fondo Monetario Internazionale - peraltro fuor di ogni dubbio non annoverabili fra le caritatevoli - nelle ultime settimane hanno più volte espresso con comunicati congiunti la propria preoccupazione, raccomandando ai governi la massima partecipazione ad operazioni preventive.

 

Nell'Unione Europea, intanto, si è provveduto a permettere la rimessa in coltura di circa 9 milioni di ettari (200mila ettari la quota italiana) oltre che a mettere a disposizione la riserva di crisi: 500 milioni di euro che con le integrazioni dei Paesi membri dovrebbero diventare 1.5 miliardi (150 milioni la quota italiana). Il maggiore incentivo a produrre rimangono però i prezzi. Che a regola nell'Ue si dovrebbero mantenere su buoni livelli.

 

Il caso lampante è quello del latte. Impensabile solo qualche anno fa in ltalia si stava arrivando a una quasi autosufficienza: vi è addirittura notizia di qualche esportazione.

Diciamo che in agricoltura e in zootecnia si potrebbe avverare una situazione nota temporibus illis e oramai sconosciuta ai più: l'offerta inferiore alla domanda. Nell'inedito caso bisognerà allora prestare qualche attenzione per non esser turlupinati anche con situazioni favorevoli.

 

Ricordiamo che la Gdo deve proporre scaffali costantemente pieni e che questa ha con i propri fornitori contratti ben definiti. Chi fornisce la Gdo deve fornire il prodotto pena la sospensione della fornitura e il passaggio ad altro fornitore. La materia prima, se rara, diventa allora fondamentale. Vedremo come si svilupperà la situazione. Nel frattempo: occhio!