Ismea ha pubblicato un nuovo Report sulla bilancia commerciale del settore agroalimentare italiano nel 2021, mettendo in evidenza l'interscambio, i dati di import ed export, i principali prodotti e mercati interessati, oltre a un focus sugli scambi commerciali con Russia e Ucraina durante lo scorso anno e quindi di conseguenza le possibili ripercussioni del conflitto sull'andamento futuro dell'interscambio.

 

Dall'analisi si evince come, dopo un 2020 di rallentamento dovuto soprattutto al netto calo degli affari della ristorazione nel mondo, conseguente alla pandemia da covid-19, nel 2021 l'export abbia registrato una crescita dell'11%, superando la soglia dei 50 miliardi di euro e raggiungendo i 52. Importante incremento anche per l'import (+11,8% sul 2020), con un valore totale di 48,5 miliardi.

 

Il surplus della bilancia agroalimentare risulta così essere nel 2021 di 3,5 miliardi di euro. Un risultato da imputare praticamente esclusivamente all'industria alimentare, che rappresenta l'85% dell'export e il 65% dell'import. Il settore agricolo ha mantenuto anche nel 2021 un trend di deficit storico, strutturale, attestatosi sugli 8,5 miliardi, in peggioramento di un miliardo rispetto al 2020. Tali dati testimoniano l'ormai tradizionale forza del nostro Paese nella trasformazione di prodotti agroalimentari ad alto valore aggiunto, dedicati all'export, da contrapporre all'insufficienza di materie prime, che dobbiamo per forza importare.

 

Analizzando più nel dettaglio le esportazioni, si registra come il principale mercato di destinazione dei prodotti agroalimentari made in Italy sia il mercato comune dell'Unione Europea, che assorbe 29,3 miliardi di euro di esportazioni italiane, pari al 56% del totale. Germania e Francia rappresentano il 27% dell'export nazionale, ma crescono anche le quote di mercato in Spagna, Polonia, Paesi Bassi e Belgio. Sui mercati terzi, l'export è cresciuto dell'11,5% su base annua, raggiungendo un valore totale di 23 miliardi di euro. A livello extra Ue si registra la forte crescita della Cina (+26,8%) e il mercato Usa (+14,8%).

 

A livello di prodotto, ottimi risultati per la filiera cereali e derivati (+7,1%, raggiungendo 7,8 miliardi di valore dell'export), i vini e mosti (7,1 miliardi di euro di valore), e la frutta fresca (+5,5%, 5 miliardi di euro di circa il valore totale).

 

Ismea ha poi analizzato la situazione dei rapporti commerciali fra l'Italia e Russia-Ucraina. Con Mosca nel 2021 si è concretizzato un surplus per 412 milioni di euro grazie al buon andamento di prodotti ad alto valore aggiunto come vino, pasta, e cioccolata. Disavanzo invece in Ucraina per 276 milioni di euro, considerando il forte valore dell'import, in particolare per olio di girasole e mais.