Una giornata per parlare di innovazione lungo tutta la filiera agroalimentare, dal campo alla tavola. È stato questo l'obiettivo di Agrifood Tech 5.0 Summit, l'evento che ha raccolto a Roma gli stakeholder del settore per fare il punto su dove si trova il sistema Italia e capire quali sono le criticità e i punti di forza della nostra agricoltura.

 

AgroNotizie, media partner del Summit organizzato da The Innovation Group, era presente all'evento che ha visto il susseguirsi di molte relazioni e tavole rotonde durante tutto il corso di giovedì 28 aprile. Hanno partecipato figure di primo piano, come il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, nonché Stefano Vaccari, direttore generale del Crea. Presenti anche Massimo Ornaghi di Ersaf Lombardia, Gabriele Papa Pagliardini di Agea e Angelo Frascarelli di Ismea.

 

Spazio poi ai rappresentanti della filiera. Hanno portato il proprio contributo Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza Cooperative Agroalimentari, Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, e Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare.

 

Presenti anche molte aziende, a partire da Image Line, rappresentata dal fondatore e ceo, Ivano Valmori, nonché direttore responsabile di AgroNotizie. Hanno partecipato anche il Gruppo Caviro, Barilla, Fileni, Coop Italia, Abaco Group, xFarm Technologies, Planet Farms, Consorzio Arance Rosse di Sicilia, Consorzio Parmigiano Reggiano, Gruppo Lactalis, Irritec, Granarolo, Netsens, Monini e Mutti.

 

Una giornata intensa, che è possibile rivivere a questo link. Oppure scorrendo queste 14 riflessioni scaturite durante il Summit.

 

Evoluzione

In generale in Italia si investe poco in innovazione digitale rispetto agli altri Paesi europei. Il settore agroalimentare è particolarmente indietro, anche se grazie al credito d'imposta per l'Agricoltura 4.0 e al Pnrr si sta vedendo una inversione di marcia.

 

Connessioni

Due ostacoli all'innovazione sono rappresentati dal digital divide (a quando il 5G? E la banda larga nelle aree rurali?) che caratterizza le nostre campagne, nonché dalla scarsa alfabetizzazione digitale di molti agricoltori. A questo si somma un settore produttivo frammentato e, per alcuni, troppo dipendente dalle sovvenzioni pubbliche.

 

Organizzazione

Per sostenere la diffusione dell'innovazione servono anche nuovi modelli organizzativi e nuove piattaforme (accentrate o decentrate, questo è da stabilire) che concentrino e facilitino l'accesso all'innovazione.

 

Interoperabiltà

In questo contesto l'Amministrazione Pubblica avrebbe la forza, le competenze e soprattutto i dati per creare una struttura open e interoperabile, che permetta di avere accesso ai dati (in forma aggregata) per sviluppare ulteriori servizi.

 

Il Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian) dovrebbe trasformarsi da un sistema pensato per gestire pratiche amministrative ad un sistema per produrre valore. I dati ci sono, basta saperli sfruttare.

 

Valore

Come ricordato da Ivano Valmori, i dati devono rimanere di proprietà dell'agricoltore, che di volta in volta può scegliere liberamente a chi affidarli per la loro gestione.

 

 

Multidisciplinarietà

Non si può avere un approccio all'innovazione settoriale, ma anzi occorre una visione olistica e multidisciplinare, che unisca biologia, informatica, meccanica, elettronica, genetica, eccetera.

 

Sostenibilità economica

Il futuro dell'innovazione deve essere sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico per le aziende agricole. La Strategia Farm to Fork e in generale l'approccio europeo all'agricoltura devono prestare maggiore attenzione a rendere l'agricoltura economicamente profittevole.

 

 

Per coniugare sostenibilità economica e ambientale, continuando a fornire cibo sano ad una popolazione mondiale in crescita, bisogna investire nell'Agricoltura 4.0, nel miglioramento genetico e nelle soluzioni "naturali".

 

Agricoltura 4.0

L'Agricoltura 4.0 sfrutta i dati, provenienti da più fonti (sensori Iot, satelliti, trattori, eccetera) per aiutare l'agricoltore a prendere decisioni (come nel caso dei Dss) e ottimizzare le risorse (come l'irrigazione di precisione). Si produce di più, con meno.

 

Miglioramento genetico

Il miglioramento genetico deve passare dalle Tea, le Tecnologie di Evoluzione Assistita, che permettono di avere piante più produttive, nutrienti, resistenti ai patogeni e ai cambiamenti climatici.

 

Ambiente

Visto che consumatori e Unione Europea chiedono con sempre più insistenza sostenibilità ambientale, l'agricoltura deve guardare alle soluzioni "naturali" (o sarebbe meglio dire "di origine biologica"). Spazio quindi a biostimolanti, sostanze attive di origine organica, consorzi di microrganismi, eccetera.

 

Queste innovazioni devono servire a rafforzare l'offerta di valore dell'Italia, inteso come Paese in grado di esprimere prodotti ad alto valore aggiunto. In sintesi: non dobbiamo competere sulle commodity ma su beni ad alto valore aggiunto (come il vino), pur garantendo condizioni per produrre in modo efficiente le colture a minore marginalità ma basilari per l'ecosistema agroalimentare italiano.

 

Made in Italy

Qualcuno vorrebbe l'Italia autosufficiente dal punto di vista alimentare, molti altri invece hanno sottolineato la necessità di rafforzare ed accorciare le filiere, soprattutto di quei prodotti ad alto valore aggiunto che sono la forza del made in Italy.

 

Storytelling

Per rafforzarsi ancora di più il made in Italy ha bisogno di sapersi raccontare e in questo contesto la tracciabilità digitale (anche grazie alla blockchain), gioca un ruolo fondamentale.

 

 

Circolarità

In un contesto di aumento dei prezzi delle materie prime occorre che le aziende agricole e agroalimentari sposino i principi dell'economia circolare, in cui ogni scarto diventa nuova materia prima.

 

Agroecologia

È auspicabile che si crei una alleanza tra agricoltori, trasformatori, Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) e consumatori per promuovere l'agricoltura rigenerativa, intesa come un approccio in grado di ristorare la vitalità dei suoli e degli agroecosistemi. Il prezzo di questo nuovo paradigma non può essere scaricato solo sugli agricoltori.

 


Agrifood-Tech-5.0-Summit.jpg

Con lo sguardo rivolto al futuro e da sempre attento all'agricoltura digitale, AgroNotizie sostiene gli agricoltori per dare maggiore sostenibilità alle produzioni e competitività nel comparto primario: per questo ha scelto di essere media partner di Agrifood Tech 5.0 Summit