Nel 2019 il mercato dell'Agricoltura 4.0 valeva in Italia appena 450 milioni di euro. Nel 2020, nonostante la pandemia, c'è stata una crescita vertiginosa che ha portato il comparto a cubare 1,3 miliardi, con una crescita di quasi il 200% anno su anno. E nel 2021? Secondo i dati dell'Osservatorio Smart AgriFood (School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise - Research & Innovation for Smart Enterprises dell'Università degli Studi di Brescia) lo scorso anno la crescita è stata più modesta e si è attestata a circa il 23%, per un totale di 1,6 miliardi di euro investiti.

 

Andando a guardare come questi soldi sono stati spesi salta agli occhi come il comparto della meccanica giochi un ruolo preponderante. I macchinari connessi da soli raggiungono il 47% del mercato, seguiti con il 35% dai sistemi di monitoraggio e controllo dei mezzi e delle attrezzature. L'82% delle risorse è quindi stata drenata dal settore della meccanica. Seguono poi con il 6% i software gestionali aziendali e ancora più giù, con il 5%, i sistemi di monitoraggio da remoto delle coltivazioni.

 

Il 64% delle aziende agricole del campione dichiara di utilizzare almeno una soluzione di Agricoltura 4.0, ma più del 40% ne utilizza almeno due e il 15% quattro o più. In media ogni azienda utilizza 2,7 soluzioni, dato in crescita rispetto al 2020 del 15%.

 

Grafico: Il mercato dell'Agricoltura 4.0 in Italia a fine 2021

Il mercato dell'Agricoltura 4.0 in Italia a fine 2021

(Fonte foto: Osservatorio Smart AgriFood)

 

Il sostegno pubblico all'innovazione del comparto

A tirare la volta al settore delle soluzioni per l'Agricoltura 4.0 è stata sicuramente la crescente consapevolezza delle opportunità che questo nuovo paradigma offre, ma anche il sostegno pubblico all'acquisto di prodotti e servizi.

 

Il 73% delle aziende intervistate dall'Osservatorio Smart AgriFood ha dichiarato di aver utilizzato almeno un incentivo. In testa troviamo i Psr, con il 45% di aziende aderenti. Segue poi il Piano Transizione 4.0, che prevede un credito d'imposta sull'acquisto di strumenti 4.0. A questa misura ha aderito il 39% del campione, mentre il 36% ha optato per la Legge Sabatini. Il 13% si è rivolto al Bando Inail Agricoltura, il 4% ai Voucher digitali della Camera di Commercio e il 2% al Credito del Mezzogiorno. Mentre nessuno era a conoscenza della Piattaforma Agri della Cassa Depositi e Prestiti.

 

Grafico: Gli incentivi a supporto dell'innovazione 4.0

Gli incentivi a supporto dell'innovazione 4.0

(Fonte foto: Osservatorio Smart AgriFood)

 

L'impatto che questi incentivi hanno avuto sul comparto è ben rappresentato da un dato: 84%. È questa infatti la percentuale di chi ha affermato che gli incentivi hanno influenzato la propria decisione. Il 44% ha infatti anticipato l'investimento, il 20% ha scelto di acquistare più soluzioni, mentre un altro 20% ha optato per una soluzione più costosa.

 

Resta comunque una fetta di agricoltori che non ha aderito agli incentivi pubblici e i motivi sono diversi, tra i vari spicca l'eccesso di burocrazia, che ha fermato il 36% degli operatori. Per un 17% è troppo complicato accedere agli aiuti, mentre per un 16% è rischioso. La burocrazia in senso lato arriva così a pesare per un 70% sui motivi che fanno desistere gli agricoltori.

 

Una quota importante, pari al 24%, ha affermato che le sovvenzioni oggi disponibili non servono per acquistare le soluzione necessarie, mentre un 8% non sapeva di poter avere accesso a queste agevolazioni.

 

Continua il trend di investimento in Agricoltura 4.0

Grazie anche al persistere di alcune agevolazioni (come i Psr o il credito d'imposta 4.0) il 79% degli intervistati ha affermato di prevedere investimenti 4.0 nel prossimo biennio. Segno che il mercato è vivace e che il 2020-2021 non è stato un biennio irripetibile.

 

Ma su quali strumenti si vuole investire? Ai primi posti troviamo i sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine agricole (32%) e dei campi (29%). Cresce invece la rilevanza dei sistemi di irrigazione smart, al 28% delle intenzioni di acquisto. Più giù troviamo al 27% i software gestionali e al 26% i Dss, strumenti che fino ad un paio di anni fa non erano praticamente nel radar delle aziende agricole.

 

Sito dell'Osservatorio Smart AgriFood