I Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2022 delle regioni del Mezzogiorno d'Italia si presentano al giro di boa del biennio di espansione in ordine sparso, tanto per la mole quanto per la qualità della spesa notificata a Bruxelles. È quanto si desume da una prima lettura del "Rapporto delle spese sostenute per i programmi di sviluppo rurale italiani" redatto da Rete Rurale Nazionale su dati Agea Coordinamento e aggiornato con l'avanzamento di spesa al 31 marzo 2022.

 

Tra le misure un po' ovunque in grande ritardo figurano la 1 sul trasferimento di conoscenze e la 2 sui servizi di consulenza e sostituzione in azienda agricola. Ci sono sempre problemi la Misura 4, che non riesce mai, se pur di poco, a raggiungere il proprio obiettivo di spesa. Si registrano difficoltà in più regioni sulle misure rivolte allo sviluppo delle imprese agricole (con premio giovani e agriturismi tra le sottomisure attivate), e noie a go go su forestazione e agli obiettivi Leader.

 

Le regioni in transizione

Tra le regioni in transizione si annoverano Sardegna e Molise. Entrambi i Psr di queste due regioni hanno realizzato già il 100% del livello di spesa da effettuare entro il 31 dicembre 2023. Al sicuro da ogni rischio di tipo finanziario, ecco come si sono comportate sul piano della qualità della spesa.

 

Il Psr Molise entro il 2025 dovrà spendere ancora 42,6 milioni di euro di Fondo Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale. Dovrà largamente concentrarsi sulle misure "Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione" e "Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole" che vedono una spesa addirittura inferiore all'1%. In buona valutazione su tutte le principali misure a superficie e strutturali, il Psr Molise presenta ancora qualche ritardo di spesa nelle misure "Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari", "Servizi di base e rinnovamento dei villaggi rurali" e "Assistenza tecnica", tutte ancora sotto il 50% di spesa sostenuta.


 Il Psr Sardegna entro fine programmazione dovrà ancora spendere 291,9 milioni di euro del Feasr e al 31 marzo 2022 la spesa effettuata appare largamente concentrate sulle misure a superficie. I ritardi di spesa più importanti in termini percentuali si registrano sulla Misura 2 "Servizi di consulenza", sulla 7 per i "Servizi di base", la 16 "Cooperazione" e la 20 per "Assistenza tecnica", tutte al di sotto del 20% rispetto alla spesa programmata.

 

Un'allerta che impone rapidi ma non certo incolmabili recuperi, riguarda invece una schiera di ben 9 misure. Tra queste spiccano la misura 4, attestata poco sopra il 40% di spesa effettuata e sulla quale restano da impiegare ben 95,3 milioni di euro del Feasr. Altri consistenti "tesoretti" da spendere sono situati nella misura 6 "Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese" con ancora oltre 18,2 milioni di Feasr in dotazione e la misura 19 che presiede allo sviluppo rurale nelle aree Leader, che ha ancora in dote oltre 35,2 milioni di euro e risulta impiegata per poco più del 20%.


Le regioni in ritardo di sviluppo

Passando alle regioni in ritardo di sviluppo la geografia cambia: solo il Psr Calabria ha già raggiunto il 100% del livello di spesa da effettuare entro il 31 dicembre prossimo, con altri soli due programmi ai quali il risultato dovrebbe essere comunque garantito nel tempo dato il livello di spesa considerevole già raggiunto a fine primo trimestre: Psr Campania (65,95%) e Psr Sicilia (42%). Situazione di grande attenzione invece per la Basilicata, attestata a solo al 7,16% di spesa realizzata, e per la Puglia, che deve ancora iniziare a spendere l'equivalente di quanto impegnato nel 2019.

 

In questo quadro, sul piano qualitativo il Psr Basilicata presenta solo quattro misure al passo con gli obiettivi di spesa prefissati. Si tratta della Misura 11 per l'agricoltura biologica, dove se restano da spendere ancora quasi 23,5 milioni di quota Feasr è pur vero che la risorsa è stata già impiegata per oltre il 74%, cui fa compagnia la 13 sulle indennità compensative, che pure forte ancora di una dotazione di 5,2 milioni di euro di quota Feasr ha già dato fondo ad oltre il 78% del fondo europeo a disposizione.

 

Anche in Basilicata le misure Psr più indietro sono la 1 sul "Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione" e la misura 2 "Servizi di consulenza", quest'ultima con spesa ancora a zero. Eppure il vero serbatoio da svuotare è tra le 9 misure che registrano uno stato di allerta moderato quanto a ritardo di spesa. Infatti su oltre 250 milioni di euro di quota Feasr ancora da spendere, ben 62,4 milioni si concentrano nella Misura 4 sugli investimenti delle aziende agricole, 30 milioni attendono invece il concretizzarsi della Misura 6 per lo sviluppo delle aziende agricole, mentre 29,8 sono fermi nella Misura 8 "Investimenti nelle aree forestali".

 

Il Psr Calabria, che pure vanta in termini quantitativi una performance lodevole, si presenta ancora piuttosto squilibrato nell'avanzamento della spesa per misure. Le uniche che sono a punteggio pieno restano quelle a superficie. Mentre già sulle misure strutturali iniziano a fare capolino problemi di programmazione: tra la Misura 4 per gli investimenti, la 5 per il ripristino del potenziale produttivo colpito da calamità, la 6 sullo sviluppo delle aziende agricole, la 7 sui servizi di base e la 8 sugli interventi di forestazione, si concentrano qualcosa come 168 milioni di euro di Feasr ancora da spendere su una dotazione residua di 307,9 milioni di euro: oltre la metà.

 

Il tutto senza contare altri 11 milioni di euro sulla Misura dell'assistenza tecnica. E non mancano ben sei misure per le quali si accende l'allerta rossa: le misure 1,2 e 3 rispettivamente dedicate a trasferimento di conoscenze, servizi di consulenza e regimi di qualità, languono insieme alla mai attivata Misura 9 per la costituzione di organizzazioni di produttori. Ma gli importi più grossi da spendere per misura sono sul benessere animale (7,5 milioni) e sulla misura Leader, che da sola vale ancora 38,1 milioni di quota Feasr.

 

Il Psr Campania, al contrario, assume una veste di maggior equilibrio di spesa tra le misure, anche se non mancano le distorsioni. Intanto solo due sono le misure in allerta rossa per ritardo di spesa: servizi di consulenza e Misura sulla cooperazione. In tutto le misure attenzionate e che devono comunque recuperare un certo ritardo sono sette. Tra queste riveste un certo rilievo la 4 per gli investimenti, dove si trovano appostate risorse del Feasr per altri 224,8 milioni, quasi la metà del budget Feasr residuo del Psr Campania, pari a oltre 577 milioni. Anche in Campania la misura Leader si rivela in ritardo di spesa con altri 56,4 milioni di euro a disposizione in quota Feasr, cui vanno ad aggiungersi i 43,3 milioni sulla Misura per i servizi di base. Altra misura da sveltire è quella relativa all'assistenza tecnica, con altri 13 milioni a disposizione. Infine ha il suo peso la misura sulla forestazione: 54 milioni di Feasr a disposizione.


Il Psr Puglia, che ha sul groppone un ritardo di spesa, ha una quota Feasr complessiva ancora da spendere pari a 631,3 milioni di euro. Quasi metà di questa cifra è concentrata nella Misura 4 per gli investimenti, che dispone ancora di quasi 300,5 milioni di euro da spendere ed è una delle sei misure attenzionate per ritardo di spesa in arancione. In questa categoria e con un certo rilievo figurano anche la Misura 6 per lo sviluppo delle aziende agricole con 43 milioni di euro ancora da spendere e la Misura 8 per la forestazione: ancora 48,9 milioni di euro da spendere.

 

In questa regione Il Psr vede in ritardo ancora la misura Leader che pure ha ancora 52 milioni da spendere e quella per l'assistenza tecnica con 14,3 milioni. In allerta rossa e con pochissima spesa ci sono invece le misure 1 e 2 (trasferimento di conoscenze e servizi di consulenza), oltre alla Misura 7 sui servizi di base (ancora 26,7 milioni da spendere), e la Misura sulla cooperazione con 26, 3 milioni di risorse ancora da impiegare.


Infine c'è il Psr Sicilia che presenta più di una disarmonia di spesa e oltre 749 milioni di euro di quota Feasr ancora da spendere. Qui ci sono ben sette misure con il bollino rosso, che stentano a spendere. Tra queste solo la 19 per lo sviluppo Leader ha speso appena il 18% e ha a disposizione ancora quasi 77 milioni di euro. Di grande rilievo anche la Misura 5 per il ripristino del potenziale produttivo: ben 27,8 milioni di euro ancora a disposizione e appena il 6,57% della quota Feasr già spesa. Tra le quattro misure comunque in allerta arancione per un certo ritardo di spesa c'è la 4 per gli investimenti: 305,8 milioni ancora da spendere. In questa categoria spicca anche la Misura 6 per lo sviluppo delle aziende: ben 83,8 milioni di dotazione Feasr ancora da spendere e il 40,62% del budget sul Fondo europeo già impiegato.

 

Leggi anche

Psr, il Centro Nord punta dritto al 31 dicembre