Attesa da oltre dieci anni, salta anche questa volta la Legge sul Biologico. Il via libera alla Proposta di Legge slitta infatti per una modifica al testo, cioè l'eliminazione del biodinamico, approvata dall'Aula della Camera. Riportando così il provvedimento a Palazzo Madama per un'ulteriore lettura, la quarta.

Cosa è successo? La Proposta di Legge "Disposizioni in materia di tutela, sviluppo, competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico" era pronta a diventare legge, ma la Camera ha approvato due emendamenti presentati da Riccardo Magi di +Europa-Azione con cui sostanzialmente si abroga la "discussa" equiparazione tra il metodo biologico e quello biodinamico (al comma 3 dell'articolo 1). L'emiciclo ha poi espresso il suo voto con 421 sì a favore, e nessun contrario. In questo modo la palla è stata rispedita ai senatori, che presumibilmente avranno a che fare con un iter puramente formale.

Ora, dopo lo stallo sulla presenza del biodinamico, si dovrebbe giungere a un ok definitivo - si mormora - "entro un mese, e comunque nel più breve tempo possibile". In campo erano scesi alcuni esponenti della comunità scientifica manifestando non poche perplessità: dal Nobel Giorgio Parisi alle ripetute osservazioni della senatrice Elena Cattaneo, sembra che da ultimo abbia pesato anche una certa moral suasion del capo dello Stato Sergio Mattarella.

Sull'acceso dibattito, andato avanti per mesi tra le associazioni che spingevano per l'approvazione del provvedimento sul biologico e il mondo scientifico che chiedeva di eliminare il riferimento all'agricoltura biodinamica (considerata una pratica non solo priva di basi ma al limite della stregoneria), Mattarella aveva infatti espresso la sua posizione (in un dialogo universitario a distanza proprio con Parisi). "Sull'agricoltura biodinamica posso rassicurare il professor Parisi - aveva detto il presidente della Repubblica - non posso pronunciarmi sull'attività del Parlamento ma posso dire che prima che diventi legge vi sarebbero ancora alcuni passaggi che rendono lontana questa ipotesi".

La Cia si è detta comunque "soddisfatta per il recepimento delle sollecitazioni del mondo accademico e scientifico". Ma chiede che ora arrivi "un segnale forte dal mondo politico per un'approvazione definitiva in tempi rapidi".

Federbio, Assobio e Associazione Biodinamica - ribadendo la necessità di arrivare presto alla conclusione - si concentrano, definendo "un peccato" l'abrogazione del comma sul metodo biodinamico, "perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo. Ma - rilevano - nonostante questo emendamento il biodinamico continuerà ad essere presente e sostenuto, come lo è stato fino ad oggi, in quanto pratica agronomica che si riconduce al metodo biologico".

Per Confagricoltura quanto deciso alla Camera "fa chiarezza nelle previsioni normative e consente di arrivare" a una legge che valorizza "gli orientamenti scientifici".

Con gli acquisiti di prodotti bio made in Italy che nel 2021 hanno sfiorato il record di 7,5 miliardi di euro di valore, tra consumi interni ed export - afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - "mai come in questo momento storico abbiamo bisogno della legge sul biologico e per questo occorre ora accelerare". Con il 64% degli italiani che mettono prodotti bio nel carrello - mette in evidenza la Coldiretti - occorre difendere i consumatori e garantire la trasparenza degli acquisti, approvando subito la legge nazionale che prevede anche l'introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% made in Italy solo i prodotti ottenuti da materia prima nazionale.

La superficie biologica in Italia ha raggiunto 2.095.380 ettari complessivi e l'incidenza della Superficie Agricola Utilizzata (Sau) biologica è passata dall'8,7% nel 2010 a 16,6% nel 2020. L'export in un anno è aumentato dell'11%, raggiungendo quota 2,9 miliardi di euro, con una crescita negli ultimi dieci anni del 156%, che permette al nostro Paese di piazzarsi al secondo posto dopo gli Stati Uniti.

Tra le misure, la Proposta di Legge definisce il sistema delle autorità nazionali e locali e degli organismi competenti, i distretti biologici e l'organizzazione della produzione e del mercato, compresa l'aggregazione tra i produttori e gli altri soggetti della filiera, le azioni per la salvaguardia, la promozione e lo sviluppo della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico, compresa la semplificazione amministrativa, e i mezzi finanziari per il sostegno alla ricerca e alle iniziative per lo sviluppo della produzione biologica, la realizzazione di campagne di informazione e di comunicazione istituzionale, nonché la promozione dell'utilizzo di prodotti ottenuti con il metodo biologico da parte degli enti pubblici e delle istituzioni. Inoltre istituisce un marchio nazionale, quindi un "bio made in Italy", per contraddistinguere i prodotti ottenuti con il metodo biologico, realizzati con materie prime coltivate o allevate in Italia.