La Pac è cosa fatta con il via libera arrivato dal Parlamento Europeo, si attendono ora i Piani Strategici Nazionali per capire come gli Stati membri dell'Ue pensano di applicarla e quindi di soddisfare le richieste che arrivano dall'Unione.


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Dal Forum Internazionale sulla Gestione del Rischio in Agricoltura, che si è tenuto a Roma il 25 e 26 novembre scorsi, organizzato da Asnacodi, è arrivato un messaggio di incoraggiamento e una iniezione di autostima agli agricoltori dal presidente di Ismea, Angelo Frascarelli: "Noi questa transizione ecologica la faremo, non la dobbiamo subire. Come la faremo? Con l'innovazione, non mi preoccupo del fatto che ci siano degli obiettivi come quelli stabiliti dalla Strategia Farm to Form. Abbiamo dieci anni di tempo e in dieci anni, con dati e innovazione, faremo questa transizione. Vorrei rassicurare gli agricoltori", ha detto.
Rivolto invece agli ambientalisti che trovano che la Pac non sia poi così verde, Frascarelli ha aggiunto: "Rassicurerei anche gli ambientalisti, ci sono gli ecoschemi, le misure agroclimatiche ambientali del Secondo Pilastro, la condizionalità rafforzata. Questa Pac ha pienamente soddisfatto le loro richieste".


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E si è parlato molto di nuova Pac al Forum Asnacodi, una due giorni che ha visto la partecipazione di ricercatori, esponenti di Governo, organizzazioni professionali. Presente anche Herbert Dorfmann, deputato al Parlamento Europeo che ha partecipato in prima persona al negoziato per la Pac 2023-2027.

A proposito della gestione del rischio in agricoltura e delle novità della Pac 2023-2027, Dorfmann ha detto: "Non abbiamo cambiato molto rispetto all'attuale programmazione, abbiamo unificato la soglia di danno e il contributo pubblico per assicurazioni agevolate, sistemi mutualisti e Ist e poi abbiamo ottenuto che il 3% dei pagamenti diretti possa essere destinato alla gestione del rischio, un progetto tutto italiano, inventato qui a Roma".

Più in generale, sulla nuova Politica Agricola Comune Dorfmann ha commentato: "Bisognerà vedere quali saranno gli ecoschemi italiani ma non c'è dubbio che per percepirli ci sarà bisogno di una gestione aziendale ecologica più intensiva".
Quanto alla scadenza del 31 dicembre 2021 per la presentazione del Piani Strategici Nazionali, Dorfmann sembra convinto che sarà necessario concedere più tempo agli Stati membri: "Bisogna ammettere che noi abbiamo appena votato la Pac, mancano ancora tanti atti delegati. Gli Stati non sono ancora tecnicamente in grado di consegnare. Penso che la data di Natale non sia fattibile. Qualche settimana in più o in meno non cambierà nulla. Mi sembra chiaro che i Piani debbano essere però approvati in estate per dare tempo agli Stati membri di attuarli, in modo che entrino in vigore a inizio 2023".

 


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