Ogni anno le piogge trascinano nei corsi d'acqua e poi in mare terreno agricolo. La quantità varia molto da come il campo è gestito e dall'intensità delle precipitazioni. In media si perdono ad ettaro circa 3,07 tonnellate di suolo/anno e le cose potrebbero andare peggio se si considerano i cambiamenti climatici.

Secondo uno studio del Joint Research Committee (autorità dell'Unione Europea che si occupa di ricerca) la perdita di suolo causata dalle piogge potrebbe aumentare dal 13 al 22,5%, a seconda di come ci comporteremo nei prossimi anni.

La cosa interessante è che i maggiori squilibri si avranno nel Nord Europa, dove la frequenza e intensità delle precipitazioni potrebbe aumentare significativamente nei prossimi anni. Mentre nell'area del Mediterraneo la riduzione delle piogge potrebbe causare una stabilizzazione o diminuzione dell'erosione, portando però con sé seri problemi di approvvigionamento idrico.


Cosa dicono i modelli

I ricercatori hanno preso in considerazione differenti scenari per quanto riguarda i cambiamenti climatici e le precipitazioni, nonché diversi profili per quanto riguarda la gestione dei suoli.

Se si considera che ogni anno circa 3,07 tonnellate di suolo per ettaro vengono dilavate dalle piogge (media a livello europeo), nello scenario peggiore le tonnellate potrebbero salire a 3,76 entro il 2050. La causa principale è dovuta all'intensificarsi delle precipitazioni, con le cosiddette bombe d'acqua che aumenteranno di numero e intensità.


Nel primo riquadro la severità dei fenomeni erosivi in Europa nel 2016 (baseline). Si noti come l'Italia sia fortemente soggetta all'erosione. Nello scenario di cambiamento climatico peggiore (in basso a destra) la diminuzione delle piogge nel Sud Italia porterà ad una diminuzione dell'erosione, che invece interesserà tutto il Nord Europa
Nel primo riquadro la severità dei fenomeni erosivi in Europa nel 2016 (baseline). Si noti come l'Italia sia fortemente soggetta all'erosione. Nello scenario di cambiamento climatico peggiore (in basso a destra) la diminuzione delle piogge nel Sud Italia porterà ad una diminuzione dell'erosione, che invece interesserà tutto il Nord Europa
(Fonte foto: Jrc)
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A pagare il prezzo più alto saranno i Paesi del Nord Europa che dovranno fare i conti con un aumento delle piogge. Nello scenario peggiore gli aumenti andranno da un +20% ad un raddoppio, con l'Olanda maglia nera.

Mentre nel Sud Europa lo scenario sarà ben diverso. In media pioverà di meno e questo avrà un effetto positivo sul fronte dell'erosione. In Spagna, dove le precipitazioni dovrebbero calare, si dovrebbe persino avere una contrazione dell'erosione (ma con pesanti ripercussioni sull'approvvigionamento idrico). Mentre in Italia la situazione è piuttosto stazionaria, ma non positiva. Visto che oggi il nostro Paese è soggetto a tassi d'erosione elevati, ben più elevati rispetto al Nord Europa.


Meglio correre ai ripari

L'erosione del suolo causata dalle piogge e dall'attività dei corsi d'acqua è un fenomeno naturale che nel corso dei millenni ha dato origine a nuovi territori, come ad esempio la Pianura Padana, nata dal trasporto di sedimenti dalle Alpi verso il Mare Adriatico.


Come si vede dal grafico la situazione dell'Italia dovrebbe restare stabile in entrambi gli scenari (quello più favorevole e quello meno), mentre Paesi come la Spagna dovrebbero vedere una diminuzione complessiva dei fenomeni erosivi. L'Olanda invece avrà un aumento che va dal 90 al 120%
Come si vede dal grafico la situazione dell'Italia dovrebbe restare stabile in entrambi gli scenari (quello più favorevole e quello meno), mentre Paesi come la Spagna dovrebbero vedere una diminuzione complessiva dei fenomeni erosivi. L'Olanda invece avrà un aumento che va dal 90 al 120%
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Tuttavia l'opera dell'uomo può velocizzare l'erosione e la perdita di terreni agricoli. Ad incentivare l'erosione sono, oltre le piogge, la presenza di terreni privi di vegetazione e le lavorazioni del terreno.

Basti pensare che vaste aree di territorio europeo sono lavorate durante l'autunno e poi lasciate incolte durante l'inverno. Precipitazioni intense, anche primaverili, possono quindi dare vita a fenomeni di ruscellamento che trascinano via il terreno verso i corsi d'acqua. Questo è ancora più vero in appezzamenti in pendenza. E l'Italia, si sa, è un Paese caratterizzato da un territorio in pendenza.

Per contrastare l'erosione i ricercatori consigliano dunque di adottare pratiche di minima lavorazione o di semina su sodo (agricoltura conservativa), nonché l'impiego di cover crop, che coprendo il terreno durante l'inverno lo proteggono dall'erosione, oltre ad arricchirlo di sostanza organica e migliorarne la struttura.