In Canada aumentano di poco i prezzi interni del grano duro pastificabile mentre perdono qualche decimale i prezzi all'esportazione free on board (fob) a fronte di esportazioni in rallentamento. Negli Usa a Chicago continua la crescita dell'indice dei future sul grano duro.

In Italia la conclamata scarsità di grano duro estero di qualità spinge nuovamente tutti i listini del grano duro fino nazionale con incrementi fino a 24 euro alla tonnellata, che trascinano nuovamente Foggia ieri, 20 ottobre 2021, a un prezzo record - 550 euro alla tonnellata sui massimi - stesso valore già raggiunto il 19 ottobre sulla piazza di Bari e il 15 ottobre ad Altamura. Mentre Napoli svetta su tutte le borse merci con un prezzo massimo di 560 euro alla tonnellata, più alto anche di Milano che agguanta un 551 euro sui massimi per la materia prima di provenienza dal Centro Italia. A Milano restano stabili i grani duri esteri comunitari ed extracomunitari, mentre si registrano aumenti per il Canadese a Bari, Napoli ed Altamura.

I prezzi medi all'origine rilevati da Ismea, giunti alla quarta settimana consecutiva di aumenti, segnalano una situazione di crescita diffusa dei valori in tutti i principali areali produttivi, con una sottolineatura: oltre i 500 euro alla tonnellata ci sono soprattutto i mercati del Sud.

Chicago, Future Durum Wheat Index: +6,56% in cinque giorni

Il Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago sui contratti a tre mesi da regolare in contanti si è attestato a quota 1.549,63 il 19 ottobre 2021, conseguendo un aumento di 95,56 punti sui cinque giorni precedenti (+6,56%). Il mercato si conferma in decisa crescita: l'indice è passato 1.319,68 punti del 15 settembre - punto più basso dopo il picco di 1.728,49 del 7 settembre 2021 - ai 1.549,63 punti del 19 ottobre, elevandosi di 229,95 punti (+17,42%) in poco più di un mese.

Questo aumento si registra nonostante il recente annuncio da parte del Dipartimento per l'Agricoltura degli Usa che la produzione statunitense è stata leggermente superiore alle previsioni. Il problema serio è che "la produzione di grano duro in Nord America nel 2021 è di poco più della metà (54%) di un raccolto medio - afferma il rapporto del 19 ottobre 2021 della Commissione per lo Sviluppo del Grano della provincia dello Saskatchewan in Canada. "Negli ultimi cinque anni - continua il rapporto - la produzione media combinata di grano duro in Canada e negli Stati Uniti è stata di 8 milioni di tonnellate. Quest'anno sono stati prodotti poco più di 4,5 milioni di tonnellate tra i due paesi". Un dato ormai acquisito dai mercati e che ormai è destinato a condizionare costantemente l'andamento delle vendite e dei prezzi.

Canada, prezzi fob -0,55% in una settimana

Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano della provincia dello Saskatchewan, in Canada, datato 19 ottobre "Le esportazioni di grano duro stanno rallentando. Nella decima settimana di spedizione le esportazioni di grano duro sono state di 73mila e 300 tonnellate per un totale stagionale di 671mila e 100 tonnellate, il 14% (82mila e 400 tonnellate) in più rispetto allo scorso anno".
Nel rapporto si legge ancora che i prezzi europei e italiani in particolare, pure apprezzabilmente cresciuti, sono ancora inferiori a quelli canadesi inclusi i costi di trasporto, nonostante il prezzo free on board sia pure lievemente calato questa settimana.

Secondo il rapporto, i prezzi offerti sui mercati all'origine dei vari territori del Saskatchewan il 18 ottobre scorso per il Canadian western amber durum (Cwad) numero 1 al 13% di proteine aumentano sulla settimana precedente di circa lo 0,86% in una forchetta compresa tra uno spot minimo di 711,36 dollari canadesi alla tonnellata e un massimo con pagamento differito di 747,01 dollari canadesi.

E sempre il 18 ottobre il prezzo di acquisto all'ingrosso sulla piazza di Rosetown è aumentato di 18,37 dollari (+2,50%) sul 12 ottobre scorso, portandosi a 753,25 dollari canadesi.

Gli aumenti dei mercati interni questa settimana non si trasferiscono sul prezzo all'esportazione free on board dai porti della regione dei grandi laghi: il valore all'esportazione del 18 ottobre è infatti di 835,17 dollari canadesi, in calo sul 12 ottobre di 4,63 euro (-0,55%). Ma il 12 ottobre questo prezzo era cresciuto del 13,17% sulla settimana precedente.

Borsa Merci Foggia

Ieri, 20 ottobre 2021, l'Osservatorio prezzi della Borsa Merci di Foggia per il grano duro fino nazionale - peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 12%, alle condizioni di franco partenza e iva esclusa ha fissato le quotazioni di 545 euro alla tonnellata sui minimi e 550 euro sui massimi, in aumento di 10 euro sulla precedente seduta del 13 ottobre. Su questa piazza tra le sedute del 29 settembre e quella di ieri il prezzo del cereale pastificabile è aumentato di 60 euro alla tonnellata.


Borsa Merci Roma

Il 20 ottobre scorso, alla Borsa Merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di franco partenza iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 500 euro alla tonnellata sui minimi e 505 euro sui massimi, in aumento di 15 euro sulla precedente seduta del 13 ottobre. Dal 29 settembre su questa piazza il valore del cereale pastificabile si è incrementato di 47 euro alla tonnellata.

Borsa Merci di Bari

Il listino della Borsa Merci di Bari del 19 ottobre scorso registra un aumento per il prezzo grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e iva esclusa. La valutazione è stata di 545 euro sui minimi e 550 sui massimi: il cereale è così cresciuto di 24 euro sulla seduta del 12 ottobre scorso. Dal 28 settembre al 19 ottobre il frumento duro nazionale pastificabile è così aumentato di 57 euro alla tonnellata.

Il Canadese 1 al 15% di proteine risulta ora fissato a 600-605 euro alla tonnellata, in aumento di 10 euro rispetto alla precedente seduta del 12 ottobre e torna così ad avvicinarsi ai massimi raggiunti il 28 settembre con la forchetta di 600 - 610 euro alla tonnellata. Il frumento pastificabile Spagnolo al 12% di proteine il 19 ottobre invece è aumentato di 25 euro alla tonnellata sulla seduta precedente, pervenendo a 580-590 euro. Dal 28 settembre il frumento iberico è aumentato su questa piazza di 50 euro alla tonnellata.

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

L'Associazione Granaria Meridionale il 19 ottobre scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79-80 chilogrammi per 100 litri, a 555 euro alla tonnellata sui minimi e 560 euro sui massimi, valori in crescita di 20 euro sia sui minimi che sui massimi sulla precedente seduta del 12 ottobre. A Napoli dal 28 settembre il cereale pastificabile è aumentato di 55 euro sui minimi e 50 euro sui massimi.

Tra i frumenti esteri risulta quotato il Cwad di qualità tra 1 e 2, che recupera 20 euro alla tonnellata sia sui minimi che sui massimi attestandosi a 590-595 euro alla tonnellata rispetto alla precedente seduta del 12 ottobre, quando invece aveva accusato un calo di 20 euro sui minimi e 25 euro sui massimi sulla settimana precedente. Il Cwad 1/2 sul 28 settembre guadagna 10 euro sui minimi e 5 sui massimi.

Associazione Granaria di Milano

Secondo il listino pubblicato dall'Associazione Granaria di Milano il 19 ottobre, sulla piazza lombarda il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, è stato così quotato nelle seguenti provenienze e qualificazioni:

  • Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 536 euro alla tonnellata sui minimi e 540 sui massimi, in rialzo di 20 euro sulla precedente seduta del 12 ottobre e di 45 euro sul 28 settembre.
  • Produzione Centro Italia, proteine non determinate, 546 euro alla tonnellata sui minimi e 551 euro sui massimi in rialzo di 20 euro sulla seduta del 12 ottobre e di 45 euro su quella del 28 settembre.
  • Produzione Sud Italia, non quotata.

Quotati per la settima volta il 19 ottobre i frumenti duri esteri comunitari fissati a 530 euro sui minimi e senza prezzo massimo, stabili sulla seduta del 12 ottobre e in aumento di 30 euro su quella del 28 settembre. Decima quotazione invece per i frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano, che a 620 euro alla tonnellata sui minimi e 630 euro sui massimi risultano stabili sulla seduta del 12 ottobre, mantenendo un incremento di 30 euro su quella del 28 settembre.

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

L'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 15 ottobre scorso e il frumento duro fino di produzione nazionale alle condizioni di iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura, qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri è stato quotato 545 euro alla tonnellata sui minimi e 550 sui massimi, in aumento di 20 euro sulla precedente seduta dell'8 ottobre. Dal 24 settembre il cereale pastificabile nazionale su questa piazza ha conosciuto un aumento di prezzo di 60 euro alla tonnellata.

Il grano duro Canadese di 1° qualità è stato invece fissato a 582 euro sui minimi e 585 sui massimi, in rialzo sull'8 ottobre di 10 euro alla tonnellata, ovvero 35 euro in più sull'ultima seduta di settembre.

Borsa Merci Bologna

L'ultimo listino della Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna data 14 ottobre 2021 e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% e un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - alle condizioni di franco partenza Bologna - è stato fissato a 520 euro alla tonnellata sui minimi e 525 euro sui massimi, in aumento di 20 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 7 ottobre e di 50 euro su quella del 23 settembre.

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie ieri, 19 ottobre 2021

I prezzi medi all'origine del grano duro fino rilevati da Ismea e online fino a ieri, 19 ottobre 2021, fotografano un quadro di ulteriore crescita rispetto alla settimana precedente, con otto piazze in aumento sulle 13 rilevate. Si fermano i prezzi nelle campagne umbro marchigiane, a Matera e Ferrara.

 

Piazza Data
di
Rilevazione 
Prezzo
medio in
euro alla
tonnellata
Variazione
sulla
settimana
precedente
Condizioni
di
Vendita
Ancona 18-10-2021 332,00  0,0% Franco azienda
Macerata 18-10-2021 334,00  0,0% Franco azienda
Matera 18-10-2021 510,00 0,0% Franco azienda
Perugia 18-10-2021 334,00  0,0% Franco azienda
Firenze 15-10-2021 436,50  +3,6% Franco azienda
Catania 14-10-2021 522,50  +2,0% Franco azienda
Grosseto 14-10-2021 497,00  +3,1% Franco azienda
Palermo 14-10-2021 522,50  +2,0% Franco azienda
Foggia 13-10-2021 542,50  +3,8% Franco azienda
Milano 12-10-2021 518,00 +3,4% F.co magazzino arrivo
Napoli 12-10-2021 537,50  +2,9% F.co magazzino arrivo
Bari 11-10-2021 542,50  +3,8% Franco azienda
Ferrara 11-10-2021 501,50 0,0% Franco azienda

Grano duro fino, prezzi medi all'origine per piazza monitorati il 13 ottobre 2021 da AgroNotizie su dati rilevati da Ismea


Mantengono il segno più tutte le altre piazze, con Bari e Foggia, rilevate rispettivamente l'11 ed il 13 ottobre, che si attestano sullo stesso valore di 542,50 euro alla tonnellata - il più alto d'Italia - crescendo del 3,8%, mentre Palermo e Catania, rilevate il 14 ottobre, che crescono entrambe del 2%, chiudono a 522,50. Si sgancia dalle piazze pugliesi Napoli, che il 12 ottobre consegue un incremento più contenuto (+2,9%) e si attesta a 537,50. Le piazze toscane pur in aumento restano sotto la linea dei 500 euro alla tonnellata, mentre Milano il 12 ottobre consegue un +3,4% e si attesta 518,00 euro alla tonnellata.

A margine delle quotazioni Ismea, come valori significativi per le Marche, non si riportano i prezzi del gruppo di lavoro Ager presso la Borsa Merci di Bologna per il mercato marchigiano, poiché non pubblicati fino a ieri sera quelli del 20 ottobre.

Per ogni altro raffronto sui prezzi è possibile consultare l'articolo di AgroNotizie del 14 ottobre.