Settembre ci porta un nuovo ottimismo.
Pare che l'economia vada alla grande, le esportazioni tirano, i prezzi dei prodotti agricoli ci sono (mica tutti eh, ma va bene), la Pac è in approvazione (facciam le corna). Hanno anche riaperto le fiere, che frequentiamo mascherati e senza riconoscerci vicendevolmente (strana sensazione, ma ci accontentiamo).

Con le fiere si son di nuovo fatti vedere "de visu" i politici che abbiam scoperto hanno una gran voglia di parlare e possono trasformare una inaugurazione in un monologo di Carmelo Bene (sopportiamo, ma avvertiamo). Qualche passo interessante però lo abbiamo colto: per esempio da quanto ha detto all'inaugurazione del Macfrut di Rimini il ministro Stefano Patuanelli. Che ha parlato di assicurazioni (oibò).

Come noto l'assicurazione del reddito degli agricoltori è uno dei pilastri della politica agricola statunitense (Farm Bill) avviata già dalla presidenza Obama - negli Usa si può quindi contare su assicurazioni a costo agevolato che garantiscono un reddito decente non solo dopo eventi negativi metereologici ma anche per le congiunture negative dei prezzi.
Raccomandando a nessuno di far cambio con un agricoltore americano (che corre più rischi di suicidarsi di un reduce dall'Afganistan, non sto scherzando) sottolineiamo come un intervento governativo sulle assicurazioni agricole potrebbe essere altamente raccomandato in Italia.

Assicurare un frutteto oggi costa quanto una polizza sui femori di Valentino Rossi e soprattutto si sa che cosa si spende ma non quanto si incasserà nel malaugurato caso. Insomma, le compagnie possono fare di molto meglio.
Noi siamo ottimisti.