L'olio extravergine di oliva si conferma in calo a Bari, sia in Borsa merci che all'origine, dove perde anche sulla piazza di Foggia, mentre sulle altre piazze di campagna continuano le riduzioni anche consistenti nell'ultima settimana in Calabria. I segnali di debolezza del mercato si infittiscono, nonostante le previsioni di prezzi stabili e al rialzo.
 

Borsa merci di Bari, nuovo calo di prezzo per l'Evo

Ieri, 27 luglio 2021, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha quotato l'olio extravergine di oliva con acidità massima titolata in acido oleico dello 0,4% fissandolo a 4,20 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,40 euro sui massimi, registrando così un ulteriore calo di 0,10 euro al chilogrammo sulla precedente seduta del 20 luglio, quando si era verificato un calo di pari valore sulla seduta del 13 luglio.

Dopo il lungo intervallo di stabilità tra il 15 dicembre 2020 ed il 22 giugno scorso, che aveva visto questo olio sempre attestato sulla forchetta di 4,70-4,90 euro al chilogrammo, sono così andati perduti ben 0,50 euro di valore nelle ultime cinque sedute, quattro delle quali con segno negativo.

La Commissione olio ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico - pure in calo di euro 0,10 sulla precedente seduta - a 4,70 euro al chilogrammo sui minimi e 4,90 euro sui massimi e che aveva registrato un'altra perdita di 0,10 euro al chilo nella seduta del 20 luglio scorso, e che aveva chiuso il 29 giugno una fase di stabilità di prezzo iniziata il 13 aprile 2021 sulla forchetta di valori da 5,10-5-30 euro al chilo. Nelle ultime cinque sedute l'Evo bio perde così euro 0,40 euro di valore sia sui minimi che sui massimi.
 

Giacenze di Evo in diminuzione da tre mesi

Non ci sono novità sulle giacenze di olio extravergine di oliva sul territorio nazionale che restano quelle registrate al 30 giugno 2021 da Frantoio Italia e che risultano in diminuzione da tre mesi, come meglio descritto nell'articolo di AgroNotizie del 14 luglio scorso.
 

Prezzi all'origine in calo a Bari ed in Calabria

Ecco i prezzi medi all'origine per piazza dell'olio extravergine di olive monitorati da AgroNotizie ieri sul sito di Ismea e rilevati "franco azienda" ed Iva esclusa dall'istituto tra il 19 ed il 27 luglio 2021 in un raffronto con i prezzi rilevati tra il 12 ed il 20 luglio e pubblicati lo scorso 21 luglio da AgroNotizie.

In Calabria, il 22 luglio scorso, per l'Evo da produttore le piazze di Cosenza, Rossano Calabro, Lamezia Terme e Catanzaro segnano un prezzo medio di 4,05 euro al chilogrammo: in calo sulla valutazione precedente del 15 luglio di 0,10 euro al chilo (-2,4%), quando era stato rilevato a 4,15 euro. L'ultima diminuzione di prezzo si era verificata il 15 giugno scorso, 0,15 euro in meno al chilo sull'8 luglio. E dopo la frana dei prezzi del mese passato, resta il fatto che fino ad oggi gli oli calabresi, rispetto al 6 maggio scorso, hanno perso 0,80 euro al chilogrammo (-16,5%); è tanto, ma va considerato che a quella data erano ancora attestati sui prezzi massimi di campagna già spuntati il 25 marzo: 4,85 euro al chilogrammo.

Perdite settimanali si registrano in Puglia su Foggia e Bari. Il 22 luglio scorso Ismea ha rilevato a Foggia un prezzo medio di 4,15 euro al chilogrammo, in calo sulla settimana precedente di 0,10 euro (-2,4%). Si tratta solo dell'ultima limatura sul valore dell'Evo in questa piazza, considerato che dal 6 maggio scorso - quando quotava ancora 4,48 euro al chilo - si è registrato un calo complessivo di 0,33 euro al chilogrammo (-7,4%). A Foggia l'Evo da produttore perde sul 18 febbraio, quando era ancora rilevato a 4,60 al chilogrammo, 0,45 euro al chilo (-9,8%).

A Bari il prezzo medio dell'extravergine rilevato da Ismea il 19 luglio è pari a 4,40 euro al chilogrammo, in perdita di 0,20 euro al chilogrammo sul 12 luglio (-4,3%). L'ultimo calo a Bari, -0,05 euro al chilogrammo, era stato rilevato dall'istituto il 17 maggio scorso, da allora il prezzo era rimasto costante su 4,60 euro al chilo. Pertanto, ora le perdite dell'Evo a Bari misurate sul 15 febbraio scorso, quando era rilevato a 4,80 euro al chilogrammo, assommano a euro 0,40 (-8,4%).

Le piazze del Salento - tutte rilevate da Ismea lo scorso 22 luglio - risultano tutte stabili sulle ultime tre settimane precedenti. L'ultimo calo vistoso si è verificato il 1° luglio sul 24 giugno. In particolare, Lecce e Taranto sono rilevate ad un prezzo medio da produttore di euro 4,35 euro al chilogrammo, ben 0,10 euro in meno rispetto all'ultima rilevazione di giugno dell'istituto (-2,2%) che era di 4,45 euro al chilo. Si conferma così la caduta di uno degli ultimi prezzi invernali, dato che 4,45 euro al chilogrammo era lo stesso valore di metà febbraio, ripreso dal 15 aprile in avanti, dopo i momentanei rialzi di marzo-aprile.

Stessa parabola tocca anche al prezzo medio di Brindisi sceso a 4,30 euro al chilogrammo il 1° luglio contro i 4,40 della settimana precedente (-2,3%) e quindi stabile l'8, il 15 ed il 22 luglio sulla settimana ancor precedente. Il prezzo medio da produttore per l'Evo brindisino aveva stazionato su 4,40 euro al chilogrammo dal 15 aprile, ed ha seguito la stessa sorte delle altre due piazze salentine tra febbraio e aprile.

In Sicilia - a Palermo e a Trapani - i prezzi risultano stabili il 27 luglio 2021 sulla settimana precedente, pervenendo a quotazione media di 4,90 euro al chilogrammo, valore che in realtà persiste immutato dal 23 febbraio. Stabile anche l'Evo a Ragusa, che tra il 2 febbraio e il 20 luglio 2021 resta invariato a 5,50 euro al chilogrammo.