Un'estate maledetta quella del 2021 per l'agricoltura. Dopo i problemi causati dalla siccità, ora bisogna fare la conta dei danni causati dalle grandinate, bombe d'acquatrombe d'aria degli ultimi giorni. Colpito soprattutto il Nord Italia, come riportano le organizzazioni agricole. Perdite per milioni di euro sono state rilevate da Coldiretti: dai meleti del Trentino ai vigneti della Lombardia, dai frutteti dell'Emilia fino al mais per l'alimentazione del bestiame in Veneto.
 
Campo di girasoli colpito da grandine
Campo di girasoli colpito dalla grandine vicino a Fidenza (Pr)
(Fonte foto: Ivano Valmori - AgroNotizie)
 

Emilia-Romagna

Pesante il conto dei danni alle coltivazioni che riporta Confagricoltura Emilia-Romagna causati dalla grandinata e dal vento fortissimo che si sono verificati nel pomeriggio del 26 luglio scorso, che si sommano a quelli delle gelate primaverili.

Da Piacenza a Parma, Reggio e Modena, fino a Bologna e Ferrara, senza risparmiare stalle, fienili, capannoni e abitazioni. Danni ingenti a pere e mele, devastate le produzioni sia nel bolognese sia nel ferrarese, con epicentro a San Bartolomeo in Bosco e a Riva del Po, località Alberone (qui anche danni del 30%); a Voghiera e Portomaggiore è stata spazzata via la metà del raccolto di cocomeri e meloni. A macchia di leopardo i vigneti delle varietà tipiche da Piacenza a Modena sono stati compromessi, aggravando il bilancio dell'annata dopo l'ondata di freddo di aprile.

E per il pomodoro da industria si parla di migliaia e migliaia di ettari falcidiati, riporta l'organizzazione agricola, in special modo le varietà precoci a pochi giorni dalla raccolta. Tra le colture duramente colpite anche soia e mais da granella, girasole ed erba medica, oltre alla barbabietola da zucchero, il cui bacino produttivo si concentra nell'areale tra Bologna, Ferrara fino a Modena e Reggio.
 
Campi di mais devastati dalla grandine
Campi di mais devastati dalla grandine vicino a Fidenza (Pr)
(Fonte foto: Ivano Valmori - AgroNotizie)

Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, sottolineando la necessità di un nuovo sistema assicurativo, fornisce una prima fotografia dell'area del disastro: "Stiamo monitorando il cratere interessato dall'evento atmosferico improvviso per fare una stima precisa dei danni: la Val d'Arda nel piacentino, in particolare i comuni di Alseno e Fiorenzuola e, nel parmense, Fidenza, Busseto, Soragna e Colorno, poi la bassa reggiana (in primis Guastalla, Gualtieri, Reggiolo e Campagnola) e il modenese, da Castelfranco a Sassuolo. Nella provincia di Bologna, i chicchi hanno devastato soprattutto le zone di Altedo, Baricella e Malalbergo; in quella di Ferrara, i comuni di Voghiera, Ostellato e Portomaggiore (in particolare le frazioni di Maiero e Runco); ad Argenta ha avuto la peggio la frazione di Consandolo".
 
Grandine in Emilia-Romagna
Grandine in Emilia-Romagna
(Fonte foto: Coldiretti Emilia-Romagna)

 
Coldiretti Emilia-Romagna parla di chicchi di grandine grandi come albicocche che hanno danneggiato campi di pomodori, cocomeri, meloni, mais, pere, barbabietole, zucche e patate. "La grandine - precisa la Coldiretti regionale - è la più temuta in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni" ricordando la tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con eventi estremi.

Già avviata la verifica per l'eventuale richiesta dello stato di emergenza nazionale, informa la Regione Emilia-Romagna, così come la conta dei danni.
L'Agenzia di Protezione civile della Regione ha già attivato le procedure per fare una ricognizione dei danni subiti dai beni immobili pubblici e privati, ed è in corso il dialogo col Governo e il dipartimento nazionale di Protezione civile per appurare se ci siano gli estremi per richiedere lo stato d'emergenza nazionale, anche in raccordo con le regioni confinanti colpite dallo stesso evento.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha sottolineato: "C'è bisogno di risposte adeguate e tempestive, e noi stiamo lavorando per questo. Eventi di questo tipo, purtroppo ricorrenti, confermano che la sfida imposta dal cambiamento climatico richiede sempre più strategie capaci di prevenire o perlomeno ridurre le pesanti conseguenze per comunità, cittadini, famiglie e imprese".
 

Lombardia

Il maltempo ha colpito pesantemente anche la Lombardia. Oltre alle colture danneggiate in modo irrevocabile, sono stati scoperchiati i tetti di aziende agricole e divelti gli impianti fotovoltaici a causa di smottamenti, allagamenti e frane verificatisi in tutte le province della regione, dalla Valtellina a Brescia, come riportato da Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia.
 
Stalla danneggiata in zona Gonzaga (Mn)
Stalla danneggiata in zona Gonzaga (Mn)
(Fonte foto: Confagricoltura Mantova)

Tra le provincie più colpite vi è quella di Mantova, specie nella parte Sud-Sud-Ovest come scrive la Confagricoltura locale: nelle zone di Sabbioneta e del casalasco, comprese tra il mantovano e il cremonese, chicchi grandi come albicocche che hanno messo a dura prova le colture in campo, a partire dal mais fino ad arrivare al pomodoro. Problemi anche nella zona di Gonzaga, dove chicchi grandi come pesche hanno devastato interi vitigni e causato danni alle strutture: alcune stalle si sono trovate con vetrate letteralmente bucate. Inoltre, tra Bondeno e Moglia c'è stata un'altra tromba d'aria, nella stessa zona in cui la violenza del vento si era abbattuta a inizio mese.
 

Veneto

Chicchi di grandine grandi come palle da tennis sono caduti anche in Veneto, come riportato in una nota della Coldiretti regionale.
"Dopo la Valbelluna con la fascia che va da Alano di Piave, Quero e Cesiomaggiore dove intere coltivazioni di mais, soia sono state perdute, compresi frutteti, ortaggi in pieno campo e serre divelte, ieri (26 luglio ndr) il maltempo non ha risparmiato l'agricoltura della bassa padovana. Da Montagnana fino a Monselice - spiega Coldiretti - ma anche nell'alta dove la calamità ha allagato un allevamento di chiocciole. L'intensa grandinata di lunedì pomeriggio ha sferzato le principali coltivazioni di stagione: angurie, meloni, zucche, zucchine, prodotti ormai pronti per essere raccolti e andati distrutti. Un quarto d'ora di tempesta battente ha danneggiato anche le grandi colture e i seminativi. Le ricognizioni degli effetti di questa ennesima sferzata del clima sono ancora in corso - aggiunge Coldiretti Veneto - e l'esatta quantificazione delle perdite sarà possibile solo nei prossimi giorni".
 
Anguria danneggiata
Anguria danneggiata
(Fonte foto: Coldiretti Veneto)