Connettività, informazione, sostegno economico a giovani e donne e transizione energetica. Queste sono le misure principali della visione a lungo termine per le zone rurali dell'Ue presentata dalla Commissione europea.
Tramite un Patto rurale e un Piano d'azione, l'Ue vuole rendere le aree rurali europee più prospere e resistenti alle crisi economiche.

Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) per il periodo 2021-2027 ammonta a 95,5 miliardi di euro.


I mali delle zone rurali

Le aree rurali remote, in particolare, hanno subìto perdite di popolazione, cambiamenti strutturali nell'agricoltura e nella silvicoltura, invecchiamento ed erosione dei servizi e delle infrastrutture, diminuzione dell'occupazione e dei redditi e un divario digitale urbano rurale ancora significativo.


La missione della Commissione europea

L'obiettivo principale della visione a lungo termine per le zone rurali presentata dalla Commissione europea è quello di creare realtà più connesse, resilienti e prospere.

Gli strumenti per realizzare questo obiettivo sono il sostegno alla transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico, un'attenzione particolare all'istruzione e all'integrazione delle donne nelle campagne e attività di finanziamento di ricerca e innovazione con un focus sulle nuove Pmi create da giovani e donne. Il tutto integrato da azioni volte a promuovere il turismo, la cultura e l'economia circolare.


Il Patto d'azione

Quattro i settori di intervento principali: miglioramento della connettività sia in termini di trasporti che di accesso alla rete; diversificazione del mercato del lavoro delle zone rurali tramite l'offerta di corsi di formazione e maggiori opportunità di lavoro; sensibilizzazione delle comunità rurali migliorando l'accesso ai servizi e l'innovazione sociale; diversificazione delle attività agricole sostenendo lo sviluppo da parte delle aziende di una propria identità nel settore.


Il Patto rurale

Questo patto, nelle intenzioni della Commissione europea, ha lo scopo di riunire i vari protagonisti di settore a livello nazionale, regionale e locale per raggiungere gli obiettivi sopra citati.

Tra le iniziative faro della Commissione europea, troviamo una piattaforma con tutti i progetti esistenti, le possibilità di finanziamento, informazioni e migliori pratiche, e la creazione di un Centro di competenza e formazione sull'innovazione rurale. Inoltre, un ulteriore sviluppo dei Piani di mobilità urbana sostenibile (Sump) supporterà una migliore connettività attraverso opzioni di mobilità sicure e sostenibili tra aree rurali, periurbane e aree metropolitane/urbane.


Pac e Feasr post 2021

A partire dal 2023, tutte le nuove azioni di sviluppo rurale saranno integrate nei Piani strategici nazionali della Pac. Ogni piano nazionale sarà incentrato su obiettivi sociali, ambientali ed economici fondamentali per l'agricoltura, la silvicoltura e le zone rurali dell'Unione europea. La nuova Politica agricola comune (Pac), in particolare il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr), è una delle principali fonti di finanziamento dell'Unione europea per le zone rurali insieme alla politica di coesione. Il bilancio del Feasr per il periodo 2021-2027 ammonta a 95,5 miliardi di euro, che comprendono un contributo da 8,1 miliardi di euro dallo strumento Next generation EU per la ripresa dell'Ue per aiutare ad affrontare le sfide poste dalla pandemia di Covid-19.


Audit e controllo

Costante il monitoraggio del piano, stimolo al dialogo tra gli Stati membri e introduzione delle cosiddette "verifiche rurali" per valutare l'impatto delle iniziative proposte in materia agricola e rurale sul tema dell'occupazione, della crescita e dello sviluppo sostenibile. La Commissione europea, inoltre, si occuperà della raccolta e dell'analisi dei dati sulle zone rurali attraverso l'istituzione di un osservatorio rurale.

Solo alla fine di quest'anno la Commissione procederà nel valutare, insieme al Comitato delle regioni, le modalità per conseguire questi obiettivi. Successivamente, entro il 2023, la Commissione si adopererà nella stesura di una relazione per verificare quali azioni finanziate siano state effettivamente implementate e programmate per le zone rurali. A inizio 2024, invece, verranno individuati i settori in cui dovranno essere potenziati il sostegno e la dotazione finanziaria, come anche le fasi successive sulla base del Piano rurale.
 
In collaborazione con Marika Andreoli