Mentre salgono i costi di produzione, parte la speculazione sull'uva da tavola pugliese ed a raccolto ancora in corso. Il 20 luglio scorso in Borsa merci a Bari le uve Victoria e Black Magic di prima qualità - alle condizioni di "Franco partenza" in confezioni a norma e Iva esclusa, avevano esordito con prezzi all'ingrosso di euro 1,40 sui minimi e 1,60 sui massimi. Ma il presidente della Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, denuncia - in particolare - il comportamento di alcune catene della grande distribuzione che dal 30 luglio venderanno in offerta 1 chilo di uva da tavola a euro 0,99, molto meno del prezzo di Borsa, lasciando ai produttori in campagna meno di 40 centesimi al chilo.

"E' una vergogna che a campagna non ancora partita si assista a tentativi di deprimere i prezzi di mercato dell'uva da tavola che quest'anno, complice la siccità, è di qualità straordinaria, con un grado zuccherino elevato" afferma Muraglia, che ricorda: "Serve una ulteriore stretta sui controlli e l'approvazione della legge contro le pratiche sleali fortemente voluta da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera".

Per Muraglia bisogna "Evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo venga scaricato sulle imprese di produzione, già costrette a subire l'aumento di costi di produzione dovuti al maltempo e alla difficile ripresa post Covid-19".

Accanto alla formula tradizionale del 3x2 ed ai punti a premio - aggiunge Coldiretti Puglia - si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti le vendite sottocosto.
Per ogni euro speso dai consumatori per l'acquisto di alimenti meno di 15 centesimi vanno a remunerare il prodotto agricolo - denuncia Coldiretti Puglia - per effetto delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano lungo la filiera a causa degli evidenti squilibri di potere contrattuale.

"All'assessore regionale all'Agricoltura Donato Pentassuglia e allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci chiediamo di convocare al più presto un tavolo di filiera prima che la campagna di raccolta dell'uva da tavola entri nel vivo - dice il presidente Muraglia -. Per evitare quanto già accaduto durante la campagna delle ciliegie, serve rilanciare il settore e tutelare il reddito dei nostri produttori, ponendo immediatamente fine a tali comportamenti scorretti".

La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia è il primo produttore al mondo - aggiunge Coldiretti Puglia - con il 16% sulla produzione globale e la provincia di Bari fa la parte del leone, con 10.500 ettari e 2,2 milioni di quintali di produzione.

"I nostri imprenditori hanno aumentato la qualità delle produzioni e al contempo - sottolinea il presidente Muraglia - è stato diminuito l'impatto ambientale e la percentuale di residui, con pratiche agronomiche mirate, come la potatura invernale agli interruttori di dormienza, la rimozione delle prime infiorescenze e le potature in verde per la formazione di infiorescenze ritardate, la copertura dei filari, la modulazione dell'irrigazione, i trattamenti antisalini e l'inerbimento controllato, con l'impiego di manodopera altamente specializzata".

Per sostenere le esportazioni - conclude Coldiretti Puglia - la crescita e le nuove opportunità di lavoro legate all'uva da tavola, occorre investire sulla competitività del made in Italy a partire dall'apertura a nuovi mercati esteri, attraverso l'avvio e la promozione di un progetto "Ortofrutta italiana" attraverso il quale vengano sponsorizzati i prodotti a marchio Italia sui mercati europei ed extraeuropei, così come stanno facendo la Spagna e la Francia.