Non c'è pace per l'agricoltura. Dopo le gelate tardive primaverili, insieme all'estate, caratterizzata da temperature molto elevate, è arrivata anche la siccità che ha portato disagi al comparto: colture in sofferenza e allevamenti meno produttivi a causa dello stress da caldo.

Le piogge degli ultimi giorni hanno fatto leggermente alzare i livelli del fiume Po, che nei giorni precedenti le perturbazioni segnava portate in calo, ma non hanno portato giovamento nel comprensorio del Canale emiliano romagnolo, dove si registrano rilevanti perdite produttive per le aziende agricole senza irrigazione. Nell'Oltrepò pavese, invece, una grandinata ha colpito i vigneti, mentre nel mantovano una tromba d'aria ha arrecato danni a infrastrutture e colture.

Il segretario generale dell'Autorità distrettuale del fiume Po, Meuccio Berselli, in una nota del 7 luglio, ha precisato che dopo le recenti precipitazioni "Il contesto generale non è migliorato. Alcune aree soffrono da più di un mese" e ha aggiunto che "Le previsioni d'instabilità per la prossima settimana potrebbero infatti non dare quanto sperato da tutti".

"Nel complesso - ha concluso Berselli - la situazione generale è costantemente sotto la nostra lente soprattutto considerati i casi di alcuni sottobacini in cui aumenta progressivamente il rischio di siccità più marcata: queste aree sono la zona di pianura emiliana che non gode dell'apporto dei flussi dei torrenti appenninici; la Romagna dove resta solo il Canale emiliano romagnolo che preleva la risorsa proprio dal Po a portare ristoro ai territori e a garantire la completa maturazione delle colture stagionali; più a valle anche le zone costiere adriatiche e entroterra marchigiano soprattutto; l'area del Delta Ferrara e Rovigo (con il fenomeno in incremento della risalita del cuneo salino) e infine le zone del basso Piemonte del biellese, l'astigiano, parte del vercellese e tutto il cuneese in cui la morsa della siccità si sta facendo davvero più marcata e pericolosa".
 
Fiume Po, Monferrato, Piemonte
Il fiume Po a Monferrato, Piemonte
(Fonte foto: Fabrizio Battistini)

 

Si prospetta un'estate torrida

Di allarme siccità parlava Coldiretti già a fine giugno quando, riportando una propria analisi dei dati relativi al periodo da gennaio a maggio dell'agenzia statunitense Noaa, National oceanic & atmospheric administration, emergeva un 2021 così caldo da classificarsi all'ottavo posto tra gli anni "più caldi mai registrati nel pianeta, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,77 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo".

Non va meglio se si guardano soltanto i dati dell'Europa, dove la colonnina di mercurio nel periodo è stata superiore di ben 1,04 gradi rispetto alla media storica, mentre in Italia la temperatura è stata più alta di 0,21 gradi, afferma l'organizzazione agricola sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi cinque mesi dell'anno.

Ed è di oggi, 7 luglio, la notizia diffusa da Coldiretti che dall'elaborazione dei dati Copernicus relativi al mese di giugno 2021, l'estate di quest'anno si classifica fino ad ora, dal punto di vista climatologico, come la seconda più calda in Europa ed al quarto posto a livello mondiale, con una temperatura superiore di 1,5 gradi alla media storica.
 

I danni della siccità all'agricoltura

"L'afa e la prolungata mancanza di pioggia stanno seccando la terra, svuotando le spighe, scottando la frutta e la verdura nei campi e provocando stress negli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte" afferma Coldiretti in un comunicato in cui spiega che si trovano in sofferenza per le alte temperature ortaggi, frutta, mais, soia, pomodoro fino ai cereali e avvisa che il balzo della colonnina di mercurio favorisce, inoltre, il diffondersi degli insetti come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi.

Questi sono alcuni dei danni provocati dalla siccità e "non tutte le aziende del territorio hanno risorsa idrica sufficiente e tecnologia irrigua in grado di soddisfare le necessità incombenti, con conseguenti perdite produttive, che superano anche il 40%" afferma una nota di Anbi che aggiunge che oltre all'assenza di piogge si deve fare i conti con un incremento dei fabbisogni idrici, a causa dell'aumento delle temperature e quindi dell'evapotraspirazione.

La mancanza di pioggia ha fatto scattare l'emergenza incendi al Sud, informa Coldiretti: "dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all'Abruzzo decine di ettari di macchia mediterranea, boschi e ulivi sono andati a fuoco", da quanto emerge dal monitoraggio dell'organizzazione agricola.
 

Canale emiliano romagnolo: situazione alla soglia dell'emergenza

La perturbazione dei giorni scorsi, che ha bagnato gran parte della Pianura padana, non ha portato sollievo in Romagna. Una "situazione ormai quasi endemica, che sta caratterizzando il territorio romagnolo, parte del ferrarese e del bolognese" scrive il Cer in una nota, spiegando "I livelli del fiume Po sono solo lievemente aumentati, ma due anni di aridità consecutivi stanno mettendo a dura prova il sistema di approvvigionamento idrico regionale".

Non tutte le aziende agricole hanno potuto servirsi dell'irrigazione e, secondo i primi risultati dei modelli di previsione dello staff del Cer, a risentirne sono state soprattutto le coltivazioni orticole "con perdite stimate del 65% nel caso delle cipolle e del 50% per le patate. Per i raccolti di mais e soia si prospettano perdite comprese tra il 40% e il 50%".

Anche le colture frutticole ne hanno risentito: "-35% nel caso del pero mentre -20% per il pesco. Si spera tuttavia che le colture non irrigate possano parzialmente recuperare tali perdite, ma le condizioni rimarranno comunque particolarmente critiche" scrive il Cer, che aggiunge: "Fortunatamente, finora la fornitura di acqua irrigua è proseguita senza particolari problemi. Tuttavia, i dati sui livelli del fiume Po, che ha visto la sua portata in leggero incremento grazie alle piogge, sono comunque preoccupanti nel medio periodo e se presto non pioverà almeno in Lombardia e Piemonte verrà raggiunta la soglia di preallarme con l'adozione conseguente di misure emergenziali".
 

Pioggia in Veneto, ma anche grandine e violenti temporali

In Veneto le colture hanno potuto beneficiare della pioggia della notte caduta tra il 3 e 4 luglio dopo un giugno segnato da carenza idrica e da caldo anomalo, dice Coldiretti, che però precisa che la pioggia per essere di sollievo deve cadere in maniera costante e non troppo intensa. I forti temporali provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e che tende ad allontanarsi per scorrimento, provocando frane e smottamenti. Ma ciò che preoccupa gli agricoltori è soprattutto la grandine "per i danni irreversibili che provoca alle colture in campo come frutta e verdura in piena fase di raccolta ma anche ai vigneti". Ed è quanto accaduto a Pavia dove, riporta Coldiretti, una grandinata ha colpito i vigneti dell'Oltrepò pavese distruggendo i grappoli.
 

Tromba d'aria a Mantova

Ma non ci sono solo le precipitazioni violente. Con il caldo arrivano anche fenomeni come la "tromba d'aria che, nella serata di sabato 3 luglio, ha colpito violentemente i comuni di Moglia e Gonzaga", segnala Confagricoltura Mantova. Numerosi i danni che sono stati riportati dalle infrastrutture, come tetti divelti, impianti fotovoltaici e fabbricati danneggiati, ma anche dalle colture, con campi di mais messi a dura prova e impianti viticoli completamente rovinati. "Gli imprenditori agricoli che hanno subìto danni - spiega Massimo Battisti, vicedirettore di Confagricoltura Mantova - per poter avere speranza di indennizzo da parte del governo devono presentare entro venti giorni, e quindi entro il prossimo 23 luglio, una segnalazione agli uffici provinciali dell'Utr (Uffici territoriali regionali, ndr) di Regione Lombardia".

 
Una porcilaia completamente scoperchiata dal vento
Una porcilaia completamente scoperchiata dal vento
(Fonte foto: Confagricoltura Mantova)
 

Questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione: sono state aggiunte le dichiarazioni di Meuccio Berselli, la foto del fiume Po a Monferrato e la notizia di Coldiretti che si tratta della seconda estate più calda in Europa